
29.8.07
Queer Lion: Anno Zero

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Etichette: Venezia
28.8.07
Owen Wilson tenta il suicidio

Wilson sarebbe dovuto arrivare proprio in questi giorni in Italia, al Festival di Venezia, dove sarà presentato il nuovo film di Wes Anderson, The Darjeeling Limited, di cui è protagonista.
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Etichette: Owen Wilson
27.8.07
Grande grosso &... Verdone

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24.8.07
Michael Moore elogia Sabina Guzzanti

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Etichette: Michael Moore, Sabina Guzzanti
23.8.07
Io sto con Roma
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Etichette: Roma
13.8.07
Twin Peaks Gold Set Edition: immagine ufficiale
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Etichette: Twin Peaks
7.8.07
Strade Perdute: un approfondimento

De - strutturare il complesso organismo narrativo di Strade Perdute significherebbe fare un torto al senso stesso dell’opera ed al suo autore. La sfida di David Lynch consiste nel narrare una storia che continuamente si complica, si infittisce, è il caso di dire che si sdoppia: quello sdoppiarsi che è una delle classiche tematiche nella carriera del regista. Non una semplice dualità bene/male, però. In Strade Perdute vi è un protagonista che si trasmuta non nel suo opposto ma completamente in un’altra persona, un altro personaggio che ha una sua storia, un suo passato e una sua vicenda. Nella vita di ciascun personaggio (Fred e Pete), ricorrono elementi che rimandano all’altro ed ogni qual volta uno di questi elementi affiora, vi è come una rottura della serenità, un sentore di inquietudine che assale protagonisti e spettatori. Quando iniziamo ad intuire che stiamo compiendo un viaggio privo di coordinate nella mente complessa di un uomo, siamo già immersi nell’angosciante mondo in cui Lynch ci avvolge.
Appare chiaro, a questo punto, quanto ho scritto in precedenza: il procedimento strutturale che assume il film è del tutto complementare alla vicenda narrata. Non è un semplice sovvertire o scardinare la linea temporale (come accaduto, ad esempio, in 21 Grammi, dove il montaggio frammentava totalmente la linearità di una vicenda) ma è la storia stessa a svolgersi seguendo quel sentiero: non esiste inizio o fine ma è un ciclo scaturito dalla mente del protagonista. È lui, infatti, ormai divorato dai sensi di colpa e terrorizzato dalla condanna a morte inflittagli, a prolungare il momento del decesso sulla sedia elettrica proiettando altrove la propria esistenza; una teoria spirituale tipica delle culture tibetane particolarmente care a Lynch e da lui già citate nel precedente Fuoco cammina con me. La vicenda non ha altro modo di esprimersi perché è così che è nata e si è evoluta.
L’intero film si riduce, dunque, ad una lucida digressione sui meccanismi della mente umana. Il regista, adottando i metodi a lui più congeniali, non scivola nel patetico o nel thriller soprannaturale (seppur si diverta a farlo credere) ma mostra come nella gracile psiche umana siano troppo contigue emozioni come amore ed ossessione, paura e violenza; ad esempio, attraverso la geometria della casa del protagonista: ciascuna stanza rappresenta un lato della psiche di Fred. Sono stanze contigue, unite da un semplice corridoio, esattamente come la Stanza Rossa di Twin Peaks, dove a delineare i confini fra bene e male era una semplice tenda rossa, come a sottolineare la fragile frontiera che separava i due opposti.
Lost Highway si chiude esattamente come inizia. “Dick Laurent è morto.” Quella frase a suggellare il meccanismo ciclico della storia, a delinearne il continuo ripetersi e l’impossibilità di fermare il meccanismo che l’ha messa in moto. Perfino i titoli di coda si chiudono con la stessa, infinita immagine di un’autostrada e con la stessa canzone (“I’m Deranged - Sono disturbato” di David Bowie: fin dall’inizio, un elemento sonoro ci stava suggerendo la mentalità disturbata del protagonista).
Un film che non finisce mai, in pratica. Forse, il sogno di qualunque regista. Forse, l’unico ad esserci riuscito è David Lynch.
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Etichette: Strade Perdute
6.8.07
Il cinema nel 2007

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Etichette: sul cinema
4.8.07
David Lynch all'Hammer Museum (LA)

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Etichette: David Lynch, Fuoco cammina con me, INLAND EMPIRE, Twin Peaks
1.8.07
Blade Runner The Final Cut

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Etichette: Blade Runner, Venezia
I Film del Mese: Agosto 2007
- Finalmente a casa di Steve Carr (3);
- The Protector di Prachya Pinkaew (3);
- Material girls di M. Coolidge, H. Duff (3);
- Al passo con gli Steins di Scott Marshall (3);
- Idiocracy di Mike Judge (3);
- Disturbia di D. J. Caruso (17);
- Alla deriva di Hans Horn (17);
- Manuale d'infedeltà per uomini sposati di Chris Rock (17);
- 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di Cristian Mungiu (24);
- Sicko di Michael Moore (24);
- Pathfinder di Marcus Nispel (24);
- The Invisible di David S. Goyer (24);
- Hot Fuzz di Edgar Wright (24);
- Licenza di matrimonio di Ken Kwapis (24);
- Shrek 3 di R. Hui, C. Miller (24);
- Soffio di Kim Ki-duk (31);
- Captivity di Roland Joffe (31).
Ormai è chiaro che l'estate non è più un mese decadente per le uscite cinematografiche. Attendo con impazienza Sicko e Hot Fuzz. E voi?
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Etichette: i film del mese
Allen e i problemi a Barcelona

Questo, secondo me, perchè si tratta di Woody Allen. Avessero bloccato la Ramblas per un nuovo capitolo della banda di Ocean, per esempio, scommetto che i catalani si sarebbero fiondati a frotte per ammirare Pitt, Clooney e compagnia bella, senza stare a lamentarsi troppo!
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Etichette: Woody Allen