3.7.08

L'amore sospetto

La moustache di Emmanuel Carrère
(2005) FRA

Sorvoliamo sull'improbabile titolo italiano. La moustache è un film interessantissimo per un paio di motivi che idealmente possono dividere l'opera in due parti. Innanzitutto, tutta l'azione e tutti i risvolgi psicologici e comportamentali dei personaggi derivano da un unico gesto banalissimo e quotidiano: radersi. Il lento delirio nel quale scivola il protagonista è scatenato dall'idea di togliersi i baffi che porta da 15 anni. Solo che nessuno dei suoi amici e nemmeno la sua convivente sembrano essersi mai accorti di quei baffi e di conseguenza nessuno nota che li ha tagliati. E' dunque l'idea di circondare d'inquietudine ed incertezza un gesto normalissimo ad affascinare per tutta la prima parte del film. Ad un certo punto della pellicola, però, il regista sembra assumere tutta un'altra direzione: si disinteressa dello spunto da thriller psicologico lanciato e preferisce indagare l'immensa solitudine in cui il protagonista sprofonda, mandandolo in un necessario quanto improbabile viaggio ad Honk Kong. Qui la regia è intelligentissima: il film diventa quasi un'opera muta e sono le azioni del protagonista a dettarne lo scompiglio interiore, mentre a tutto il resto ci pensa la lucida direzione di Carrère e la fantastica interpretazione di Lindon.
Nonostante tutto questo, però, La moustache resta un film a metà e comunque piuttosto fine a sé stesso. Non è la mancanza di una vera e propria spiegazione dei fatti a deludere (certo cinema non ha bisogno di spiegazioni) nè il finale enigmatico quanto piuttosto l'impressione di una mancanza d'intenti complessiva che non dovrebbe mancare ad un film di tale portata e che vuole assumere determinati ed importanti argomenti. L'eccellente regia non basta a colmare certi vuoti narrativi, siano essi voluti o casuali. Il tema del deserto interno che può avere un uomo, l'ineluttabile distanza che ci separa da tutti gli altri esseri umani, siano essi vicini o lontani, meritava un approfondimento in più. Peccato, poteva davvero lasciare il segno questo film ma rimane comunque un'importante opera da dover guardare.

Nessun commento: