
Desperate Housewives, per l'appunto, non fa eccezione. E del serial cult di David Lynch ignora tutte le implicazioni fantastiche (quelle di cui si servì X-Files, insomma) e s'appropria dei toni più leggeri, quasi da soap ma senza dimenticare un pò di dark. La serie di Marc Cherry, infatti, è la più esplosiva miscela di generi che si sia vista in tv da un bel pò di tempo a questa parte. Le quattro protagoniste garantiscono ricchezza di sfumature (c'è la lunatica, la nevrotica, la libertina e così via) condite da toni thriller con inattese esplosioni di violenza. La storia è ambientata nel quartiere di Wisteria Lane, dove i vicini di casa sono tutti sorridenti e tutti gentili. Finché un giorno una di queste non si spara un colpo alla testa. Perché l'ha fatto? Cosa nascondeva di così terribile? La necessità di scoprire i segreti di Mary Alice (la suicida che dal


Sulla Rai è in arrivo la terza serie, a partire da martedì. Il consiglio è di non perderla perché mentre la prima fu davvero fulminante, la seconda si è un pò incespicata. Con la terza, invece, Desperate Housewives ritorna a vette altissime, grazie anche all'introduzione di un nuovo personaggio interpretato niente di meno che da Kyle MacLachlan (sì, proprio il mitico Cooper di Twin Peaks) che in queste vesti è davvero adorabile. Una terza serie davvero impeccabile in quanto a sviluppi narrativi e colpi di scena a catena. Su FoxLife, invece, dal 4 dicembre prende il via la quarta serie quasi in contemporanea con l'America. E non si sa davvero come andrà a finire, visto il putiferio in corso. Staremo a vedere.
9 commenti:
Domani sera sarò in prima fila davanti alla tv sia per DH sia per il bellissimo Brothers & Sisters! Ciao, Ale
ATTENZIONE COMMENTO CON SPOILER PER CHI NON HA VISTO LA SEASON 3!!
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Insomma, non sono molto daccordo su quelle "vette altissime" riferite alla terza stagione che, per me, oltre ad allungare male il brodo (vedi la superficialità con cui si è parlato di pedofilia, Gabrielle Solis ormai caricatura di sè stessa e la parentesi signora Mclusky) crolla inesorabilmente dopo la 15a puntata con il mistero svelato e la sparizione (inevitabile vista la gravidanza)di Bree. Ho trovato molta più coerenza narrativa nella seconda stagione. Rimane comunque una piacevole serie disimpegnata che forse non sarà più un gioiello di scrittura come nella prima stagione.
No, attenzione: io riguardo alle vette mi riferisco alla soluzione narrativa costruita sul personaggio di Orson Hodge e sua moglie Bree, cbe brilla molto di più della blanda storia di omicidio su cui si fondava il nodo della seconda serie. Concluso per forza di cose quell'arco narrativo (per la gravidanza di Bree, come giustamente dici) la serie ha subito un vistoso calo nonchè una serie di soluzioni in termini di trama piuttosto stiracchiate. Ma rimane, a mio parere, comunque molto più alta della seconda.
Sul disimpegno, poi, mi permetto di dissentire. Ovviamente è da leggersi nelle righe, ma un pò d'impegno nel descrivere la situazione femminile del nostro secolo io ce lo vedo.
E ovviamente concordo con te riguardo la prima serie: un vero gioiello difficile da ricostruire.
Pardon, avevo capito male! Su Orson Odge concordo alla grande, ma quelle ultime 8 puntate tirate per i capelli non le ho proprio digerite e hanno viziato il mio gradimento finale per una stagione che comunque prometteva molto bene. Concordo con le considerazioni sul sottotesto della serie, ma diciamocelo: mi ritrovo più spesso a ridere che a pensare! ^^
8 puntate finali tirate per i capelli... mi ricorda tanto la seconda stagione di Twin Peaks!! =)
twin peaks.....ma lynch che dice a proposito? non si sa nulla del suo prossimo film
Il paragone con Twin Peaks non significa che DH si avvicini alla grandezza del serial cult di Lynch, ma semplicemente che ne riprende molti meccanismi che, proprio grazie all'avvento di TP, sono diventati di linguaggio comune nella tv seriale.
Detto ciò: Lynch tace. Di nuovi film non se ne parla proprio e rimane, al riguardo, una sua dichiarazione ai tempi del tour promozionale di IE: "aspetterò che nuove idee convergano."
Uhmmm... trovo carina la serie. Tutto bene, ottimo il personaggio "Orson", un inedito "cattivo?" Kyle. Però, francamente, lo sforzo di "descrivere la situazione delle donne" lo trovo scarsetto assai. Sex and the city, per quanto ormai obsoleto, con la classica situazione ragazza in carriera con migliore amico gay, resta comunque più vicino a noi donne, anche europee. Ma va bene lo stesso, non è necessario che una serie faccia riflettere più di tanto secondo me =)
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