2.11.08

Kill Gil 2 e 1/2 (Rome FilmFest 2008)

Kill Gil 2 e 1/2 di Gil Rossellini
Rome FilmFest 2008
L'ALTRO CINEMA/EXTRA

E' un documentario che non vuole aggiungere nulla al genere ma che pone al centro del tutto solo l'incredibile storia umana del suo protagonista. Gil Rossellini 4 anni fa si risveglia dal coma senza l'uso delle gambe: un devastante virus lo sta consumando dall'interno e da allora ingaggia una battaglia per combattere e sconfiggere il male e per riacquistare la vita che aveva sempre avuto. Pur di guarire e di porre un freno ai terribili dolori che lo attanagliano, si sottopone a 45 interventi chirurgici in 3 anni e mezzo. Riprende o fa riprendere tutto con una videocamera per terstimoniare il suo attaccamento alla vita, la sua voglia di non arrendersi e l'incredibile onda di amicizia ed affetto che lo hanno aiutato a sopravvivere ad una tragedia del genere. Questo è il terzo episodio del suo racconto, si chiama 2 e 1/2 perché doveva essere l'ultimo dedicato alla malattia: con il numero 3 voleva raccontare la guarigione. Ma non ce l'ha fatta: il 3 ottobre è stato sconfitto dal male ed è morto dopo aver dovuto subire anche l'amputazione di una gamba. Rossellini racconta tutto questo senza nessun pudore e con uno stoicismo invidiabile: la sua ironia e la sua forza d'animo fanno da contraltare alle crudissime immagini dei suoi interventi chirurgici (diverse persone in sala si sono allontanate perché non riuscivano a sostenere lo sguardo mentre un paio sono pure svenute causando l'interruzione della proiezione... se Rossellini fosse stato lì, si sarebbe spanciato dalle risate!) e al racconto delle mille difficoltà che un disabile deve affrontare nella vita di tutti i giorni.
Fatto sta che Kill Gil è un film importantissimo da vedere, che ha molto da insegnare e di cui non si deve sottovalutare il potenziale per così dire 'pedagogico': è necessario per ridimensionare le molte opinioni fallaci che si hanno della vita e della morte, sull'importanza delle opportunità che la propria storia umana offre e ancor di più della vitale capacità di saper costruire rapporti di amicizia e parentali capaci di sopravvivere ai più violenti ostacoli. Fra le tante, due sono le frasi memorabili pronunciate da Gil Rossellini: "ho perso le mie gambe ma ho trovato tanti amici e tutto sommato credo che sia stato un buon affare. E per onestà nei confronti dei miei amici e della mia famiglia non mi resta che fare il meglio che posso prendendo la vita un giorno alla volta" e poi "a chi mi chiede perché ho realizzato Kill Gil rispondo che non potevo esimermi dal raccontare la cosa più interessante che mi fosse mai capitata!"
Un documentario da diffondere con la stessa forza di cui Rossellini era capace. L'ultima immagine ce lo mostra con una gamba in meno eppur felicissimo di essere uscito dall'ospedale, all'aria aperta, sorridente e raggiante. C'è poco altro da aggiungere. E molto da ammirare.

Nessun commento: