10.6.08

Le ragioni dell'aragosta

Le ragioni dell'aragosta di Sabina Guzzanti
(2007) ITA

Che piacevole sorpresa questo film! Dopo il botto documentaristico ed essenziale di Viva Zapatero!, la Guzzanti torna dietro la macchina da presa per un film per nulla da trascurare che ha come maggior pregio quello di indagare un linguaggio cinematografico non del tutto nuovo (Moretti insegna) ma mai approfonditamente esplorato. Sabina Guzzanti sembra avere gli strumenti giusti per farlo e anche se fra gli attori del film è quella che sembra più inadeguata di tutte, si deve certamente a lei la perfetta riuscita della pellicola.
L'idea che sta alla base è di raccogliere il parco attori dello storico programma tv Avanzi in occasione di un evento per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo il problema della pesca delle aragoste in Sardegna. Ma stavolta la satira sociale rimane quasi sullo sfondo, anche se pur sempre fondamentale per l'intreccio in quanto stavolta la Guzzanti non si chiede se in Italia sia ancora possibile fare una satira libera ma preferisce spiare quegli uomini e quelle donne che dovrebbero farla; come sono oggi? Come sono cambiati negli ultimi 15 anni con il terremoto politico e culturale a cui siamo sottoposti? Che drammi hanno vissuto? (e qui la storia di Cinzia Leone è la più tragica e toccante di tutte) Ecco che compaiono in scena nevrosi e preoccupazioni di attori che interpretano sé stessi, di realtà fagocitata dalla fantasia, di vera e propria psico-analisi di gruppo che diventa arte e cinema. Le ragioni dell'aragosta vuol narrare di un paese cambiato, mutato, soprattutto del gap culturale che ci separa dal resto del mondo e da qualche decennio dall'Italia che fu. E dell'importanza di coltivare la cultura e il sentimento più decoroso che essa richiede: il coraggio.
Il piccolo colpo di scena finale, se davvero così si può chiamare e che rimette in discussione tutto quanto si è visto, aiuta un'ulteriore riflessione sul mezzo cinema stesso. Sabina Guzzanti è solo alla sua seconda opera ma ha confermato il suo talento da regista e non gli si può augurare che una crescita costante. L'Italia ha bisogno di personaggi così. Altro che Beppe Grillo!

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'ho trovato un film, inaspettatamente, estremamente "caldo", mi son quasi commosso--