9.4.08

Shortbus

Shortbus di John Cameron Mitchell
(2006) USA

Non è il film che ci hanno voluto far credere. Non è morboso, non ricerca lo scandalo facile nonostante le numerose scene di sesso (sesso vero di tutti i tipi fino alle orgie, erezioni ed eiaculazioni si sprecano e le donne non sono da meno nel mostrarsi) che fra l'altro non sono neanche forzate in quanto il film si basa tutto sulle relazioni umane, fra le cui componenti essenziali c'è sicuramente il sesso. Ma quando il rapporto sessuale diventa un problema, sintomo di qualcosa di più profondo che non funziona, la cosa merita di essere sviscerata e Shortbus è proprio questo che cerca di fare. Vuole scavare nelle profondità dell'animo umano per andare a ricercare qual è quella cosa che ci spinge ad unirci carnalmente con qualcun'altro. Non è detto che il film fornisca tutte le domande che pone, ma in un paio di cose centra il colpo: innanzitutto la rappresentazione di New York, una città che dopo l'11 settembre non è stata più la stessa e deve fare i conti con i fantasmi del passato; l'attentato aereo che ha cambiato la storia degli ultimi anni viene solo accennato all'inizio ma i suoi effetti si sentono in tutta la storia. Secondo punto: il regista riesce a toccare quelle corde difficili da raggiungere per un'opera cinematografica di questo tenore, quel genere di sentimenti in cui tutti ci possiamo riconoscere al di là delle esperienze che i protagonisti vivono. Il risultato è una malinconia di fondo fortissima che stride volutamente con i colori della fotografia e delle scenografie in maniera disarmante.
Mitchell non manca di coraggio nel mettere in scena tutto questo, non nasconde nulla e mostra tutto ciò che il pubblico potrebbe trovare fastidioso per la propria sensibilità; ma ciò non avviene, anzi ci si affeziona ai personaggi pur essendo distanti dalle loro esperienze. Oppure, e questo sarebbe un bel punto interrogativo, ci si affeziona proprio perché vorremmo viverle quelle esperienze. Perché il sesso è ancora un grande taboo della società, con tutti i problemi culturali che ne conseguno. Shortbus vuol parlare anche di questo.

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