28.3.06

Il Caimano


Il Caimano di Nanni Moretti
(2006) Ita

Pensare che Il Caimano sia un film su Silvio Berlusconi è ingenuo oltre che riduttivo. L’ultima pellicola di Nanni Moretti è molto di più. Parte dall’idea coraggiosa di una giovanissima autrice cinematografica esordiente (Jasmine Trinca) di realizzare il primo film sulla figura di Berlusconi, appunto, ma poi il film svela le sue molteplici facce e i suoi protagonisti, un Silvio Orlando in stato di grazia nei panni di un produttore cinematografico di serie B che nel disperato tentativo di risollevare le sorti della sua casa di produzione, accetta, prima a malincuore e poi con ostinazione, di realizzare Il Caimano, questo film che narra le origini sospette della ricchezza di Berlusconi. E mentre fatica a cercare un protagonista disponibile (fra cui un Michele Placido più viscido che mai) e un produttore, cerca anche di salvare quel che resta del suo matrimonio con Margherita Buy, giunto ormai alla fine. Come sempre nei film di Moretti, intorno ai due protagonisti gravitano tante facce e tanti mondi, come quello del cinema che fatica a farsi coraggioso, a rendersi diverso e poi c’è l’Italia, quella Italia mutata, profondamente trasformata dall’avvento sulla scena dell’uomo di Arcore. Oltre ai personaggi che rispecchiano un po’ di se stesso, Moretti questa volta affina la sua regia, la perfeziona e va oltre quel certo minimalismo de La stanza del figlio per trovare il giusto tono a questa commedia che a tratti sfiora il grottesco e a tratti il dramma.
Pensare che Moretti abbia realizzato questo film con l’intenzione di spostare voti è folle. Lo dice lui stesso nella prima apparizione nel film: “quelli che vogliono sapere già sanno, quelli che non vogliono sapere, ignoreranno.” Come uscirne? Davvero la gente si è assuefatta a quello che Berlusconi ha fatto alla nostra democrazia, al nostro sistema, al nostro paese? O credere di poter fare un film del genere, un film diverso, è possibile? E’ di questo che ci parla Nanni Moretti, di dove è andata l’Italia negli ultimi 30 anni, non di cosa ha fatto Berlusconi. Dopo il primo tempo, la figura dell’uomo di Arcore diventa marginale perché se è vero che il suo effetto sull’Italia è stato enorme, è altrettanto vero che ciò è avvenuto perché il popolo non solo lo ha concesso ma lo ha anche condiviso senza scomporsi più di tanto. Nanni Moretti ci lancia tutto questo addosso finché il produttore Silvio Orlando, ormai sull’orlo della rovina, ha un ultimo scatto di orgoglio e decide di girare almeno l’ultima parte del film: quella in cui Berlusconi compare in tribunale e tra un monologo contro la giustizia e un altro contro la sinistra, ascolta il verdetto dei suoi processi. Non è mia abitudine rivelare troppi dettagli, ma sappiate che a impersonare il presidente del Consiglio è lo stesso Nanni Moretti senza alcun trucco e la devastante angoscia e il profondo turbamento che mi ha provocato la sequenza finale è qualcosa che non provavo da tempo al termine di un film e che mi ha prepotentemente obbligato a interrogativi da troppo tempo sopiti nella nostra società.
Per questo, a mio parere, Nanni Moretti ha fatto centro e pur non essendo un suo eccessivo ammiratore, mi confesso innamorato di questa opera e sinceramente non trovo nessun motivo che mi trattenga dall’usare l’aggettivo più scomodo ed abusato nel mondo del cinema: capolavoro. O perlomeno, nella cinematografia di Moretti è un autentico capolavoro.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi consenta... giusto per rimanere in tema. Mi son fermato fino ad un certo punto per evitare di rovinarmi la sorpresa eheheh. Ancora non l'ho visto...Ma come scrive bene lei! :-)

Massimo Manuel ha detto...

La ringrazio! Ma legga pure, non ho scritto nulla di rivelatorio che già non si sappia... ;)

Anonimo ha detto...

Bellissima recensione e assolutamente daccordo con le ultime parole usate. Due o tre scene di questo CAIMANO rimarrano nella storia del cinema italiano, per sempre!

Massimo Manuel ha detto...

Grazie Iggy! Fa piacere ti sia piaciuto il film e anche la recensione! ;)

Anonimo ha detto...

Allora, poichè il film l'ho visto ieri sera, finalmente ho letto il tuo post sul Caimano, che in questi giorni ho volontariamente "ignorato" proprio per cercare il più possibile di andare al cinema con la mente libera. Ho trovato molto bello il film, nel suo insieme. Del resto, Nanni Moretti brutti film non credo ne riesca a fare. Al contrario di te, io ne sono una estimatrice, ma non ritengo che questo sia il suo capolavoro. Bellissima la storia "parallela" di Silvio Orlando (che come al solito si distingue per bravura), più debole l'altro lato "oscuro" del film, la storia di Berlusconi. Del resto è verissimo quel concetto per cui “quelli che vogliono sapere già sanno, quelli che non vogliono sapere, ignoreranno.” Allucinante (grazie al cielo non avevo letto il tuo post, nè nessuno di quelli che avevano già visto il film mi aveva detto nulla) il finale. Per chi conosce Moretti, più o meno bene, questo è il sogno/incubo peggiore che gli possa passare per la testa. Si è vero, grottesco. da un lato molto ma molto ironico, dall'altro...pesantissimo. Moretti che interpreta Berlusconi. Mi ha dato i brividi...chissà lui cosa avrà provato?! Certo che quello era un Berlusconi troppo elegante e slanciato :) (gli piacerebbe al Cavaliere avere le gambe di Moretti). Comunque, a mio personalissimo gusto, il Caimano, che ha a suo favore intenzioni ben più "nobili" non supera in qualità di scenggiatura Caro Diario, per me imbattuto persino da La Stanza del Figlio.

Massimo Manuel ha detto...

Non ho visto "Caro Diario" ma se devo scegliere fra questo e "La stanza del figlio", "Il Caimano" vince. Un film è grande quando ti lascia qualcosa, io ti assicuro (senza esagerare) che dopo la visione ho avuto qualche difficoltà ad addormentarmi perchè mi aveva scatenato un terremoto di considerazioni nella testa...
La scena finale, quasi onirica, è magistrale!
Credo che siamo decisamente sulla stessa lunghezza d'onda sul livello di gradimento per questo film...

P.S. Ti dirò...quando ho visto il film al cinema sapevo benissimo come sarebbe finito eppure non appena è apparso Nanni nei panni di Silvio il mio cuore ha iniziato a battere forte e l'angoscia del finale, seppur conosciuto, è stata enorme!!
E hai ragione: quelle gambe Silvio se le sogna!!