21.12.07

Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti
(ITA) 2007

Probabilmente questo è il buon esempio di film italiano a cui il battage pubblicitario ha fatto più male che bene. Ai tempi, infatti, il film fu lanciatissimo come il ritratto di un periodo penoso dell'Italia, quel periodo in cui gli estremismi di destra e sinistra arrivarono al loro apice producendo violenza e in molti casi pure morte. Peccato che di questo tema il film fa uno uso piuttosto banale, particolarmente arrangiato: rimane sullo sfondo (e per questo superfluo) perché in realtà il film narra la storia di Accio (un magnifico Elio Germano), delle sue mille sconfitte subite alla ricerca di un'identità negata, all'ombra del fratello maggiore Manrico (bravo Riccardo Scamarcio). Visto che lo sviluppo dei personaggi e della loro storia si può definire ottimo (merito della sceneggiatura), si vorrebbe che anche allo sfondo storico si fosse dedicata maggiore attenzione. Ma bisogna accontentarsi. E tutto sommato il film è piacevolissimo; Luchetti non applica una regia eccessivamente invasiva e ha la notevole capacità di far affezionare lo spettatore ai personaggi fin da subito. Magari nel finale eccede nella ricerca della lacrima facile a tutti i costi e ci può stare, ma c'è anche un fortissimo valore liberatorio nell'ultimo atto, una sorta di precisa volontà nel lasciarsi tutto alle spalle; non ignorando la storia (questo non andrebbe mai fatto) ma quanto meno ad elaborarne il buono e il cattivo che ha da offrire. E in tutto questo, ci sono Angela Finocchiaro e Zingaretti che offrono due interpretazioni eccellenti.

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