14.10.06

Fragile

Fragile di Jaume Balaguerò
(2005) SPA


E va bene che quando si realizza un film di genere ci sono delle regole ben precise da seguire (ma non è una legge!). Eppure, una concentrazione di cliché finisce con lo stancare, con il rischio di scadere nel ridicolo. E’ questo il difetto che giganteggia su Fragile, ultimo film di Jaume Balagueró, regista spagnolo che si è fatto notare negli ultimi anni. Infatti, è proprio la regia l’elemento chiave che ci fa seguire la storia (ma non sussultare più di tanto), più alcune trovate davvero inquietanti come quella delle ossa che si spezzano o l’utilizzo di bambini come probabili vittime. Il regista, però, non ce la fa a coprire tutte le pecche: i dialoghi sono di una banalità sconfortante, lo svolgimento della storia talmente lineare da non celare sorprese (fatta eccezione per il buon colpo di scena finale che ribalta l’intera prospettiva del film). La fotografia, comunque, è notevole e restituisce un sano senso di angoscia allo spettatore ed è evidente che c'è stata grande attenzione nell'utilizzo del suono come forte elemento caratterizzante della storia (come sempre nei film di Balaguerò). Ma è tutto qui e mi aspettavo molto di più, perchè di questo regista mi ha piacevolmente colpito Darkness e perché è un peccato sprecare un’attrice davvero brava come Calista Flockhart.

Sarebbe interessante sapere se agli spagnoli è piaciuto; il regista è molto acclamato in patria e quando è uscito Fragile (dopo l’ottima prova di Darkness) mi trovavo a Barcellona: la città era letteralmente ricoperta da cartelloni pubblicitari del suo nuovo film!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

A me era piaciuto anche "Nameless" suo primo film. "Fragile" mi manca e comunque lo vedrò presto; la Flockhart sarà Ally McBeal a vita e non riuscirò mai a prenderla sul serio come attrice! =))

Massimo Manuel ha detto...

Si, anche Nameless è stato interessante...Ma questo Fragile non mi ha convinto... la Flockhart è brava ma su di lei c'è l'ombra di un personaggio cult difficile da spazzare via!

Anonimo ha detto...

Io credo che la vera zavorra di questo film sia il finale rasserenante. Pensando finisse a schermo nero con solo il bip dell'encefaogramma a farci tirare un sospiro di sollievo era già convinto di trovarmi cmq davanti a un buon film, ma poi la pellicola ha proceduto; e la consolazione è stata didascalizzata a disegnata per bene come richiede, d'altronde, il mercato americano per il quale il film è stato prodotto.

Massimo Manuel ha detto...

E' verissimo, sulla scena in nero con il bip dell'encefalogramma anche io ho pensato che sarebbe stato il momento giusissimo per concludere il film e sicuramente ne avrebbe giovato la globalità dell'opera.

Filo ha detto...

io l'ho trovato invece un film discreto. Darkness e Nameless non mi erano piaciuti, questo film invece ha una tristezza, una malinconia di fondo agghiacciante. E soprattutto, io che ODIO Calista Flockhart, l'ho trovata in questo film una buona attrice drammatica. Insomma, posso dire che Fragile mi sia piaciuto, nonostante qualche caduta perdonabile (come il finale) e qualche ocasione persa.

Massimo Manuel ha detto...

Mi vuoi dire che Fragile è meglio di Darkness? Non che Darkness sia il capolavoro dell'ultimo ventennio, ma in confronto a questo lo diventa!
Trovo che Fragile sia discerto, sì, ma questa malinconia di fondo agghiacciante non l'ho proprio avvertita. Anzi, in più di un'occasione ho dovuto trattenere le risa in scene drammatiche: non puoi far urlare alla protagonista "NON SONO PAZZA" in maniera isterica! Diventa ridicolo! =)
Io ripongo in Balaguerò molte buone speranze, ma secondo me con questo Fragile ha avuto una battuta d'arresto nella sua interessante carriera.

Anonimo ha detto...

L'ho visto qualche mese fa in dvd. Già immaginavo fosse un film sul genere horror "gomma da masticare" . Del resto segue il filone The ring. In effetti sono daccordo con Massimo, anche se francamente non mi ricordo quasi nulla se non il colpo di scena finale di rito con fantasma assassino. Mi aveva intrigato l'ambientazione ricostruita paro paro sull'esempio del videogioco Silent Hill. Il quadro dell'ospedale maledetto. Identico. Ci mancavano solo le infermiere zombi e sarebbe stato un perfetto remake del gioco. La protaginista non la posso vedere. Con quell'aria svenevole, l'espressione sempre preoccupata e spaventata da imbranata e un sorriso orrendo. Non posso credere che stia con Harrisono Ford.

Massimo Manuel ha detto...

Cavolo, non ci sei andata leggera! =)
Concordo su tutto tranne sull'attrice... a me piace! E' solo che ancora non è riuscita a liberarsi dal fantasma della tv...