28.12.08

Gone Baby Gone

Gone Baby Gone di Ben Affleck
(2007) USA

Come molti attori al loro esordio dietro la macchina da presa, anche Ben Affleck decide di raccontare una storia che ha le sue radici profondamente radicate nella città dove è cresciuto, tirando in ballo le origini e il proprio background. E per andare ancora di più sul sicuro sceglie il fratello come protagonista, anche lui bostoniano di prima scelta. E' la storia narrata, piuttosto, la vera sorpresa che è sì fortemente radicata sul territorio ma assume connotazioni facilmente universali, offrendo diversi spunti e non prendendo una direzione univoca. Il film pone al centro dell'attenzione i dilemmi morali che affliggono Casey Affleck e le verità che riesce a far emergere durante le sue indagini, verità che di volta in volta lo mettono davanti ad una scelta da compiere e ciascuna di queste gli costerà sempre un prezzo più o meno alto. Ciò che di sano sceglie di fare il regista alla sua prima prova è di non fornire tutte le risposte ad ogni domanda ma lascia che siano i personaggi con la loro dialettica e le loro azioni a mettere in campo tutte le possibili soluzioni, costringendo lo spettatore a spostare più di una volta le sue simpatie e mettendolo nella posizione non facile di vedere con i propri occhi come non sia tutto o bianco o nero nella vita. Forse il successo di Affleck è stato proprio questo: non scegliere una storia facile, non offrire subito un punto di vista forte e chiaro ma lasciare che ad emergere fossero tutti i suoi dubbi e le sue perplessità sul mondo. Salta all'occhio, comunque, che gran parte della riuscita del film è da addebitare all'ottima fotografia che restituisce vividamente i reali luoghi delle riprese e al prezioso contributo di ogni elemento del cast. Ma va dato atto a Ben Affleck di aver realizzato un'opera perfettamente incastrata in quell'ottica di cinema contemporaneo americano che sta dando le maggiori soddisfazioni, in un perfetto equilibrio fra classico e moderno, con un risultato apprezzabile e di tutto rispetto che avrà suscitato certamente l'invidia di numerosi colleghi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me non ha troppo convinto, però sono curioso di leggere "La casa buia" di Lehane, da cui è tratto.