29.12.05

The Blues Brothers

The Blues Brothers di John Landis
(1980) USA
L'arguzia di questo film sta nel non prendersi assolutamente sul serio ma nel volere semplicemente divertire e intrattenere; per questo, la trama è un semplice pretesto per sciorinare celebrità musicali una dietro l'altra in una serie di irresistibili apparizioni ed esibizioni. E' noto che l'idea del film è nata da Dan Aykroyd che ha poi scritto il copione insieme al regista sodale John Landis, per portare sullo schermo l'irresistibile coppia dei fratelli blues nata al Saturday Night Live. E ciò che traspare dalla pellicola è il senso genuino del divertimento, si sente che sia gli attori che il regista hanno pensato dapprima a divertirsi loro e dunque di conseguenza a far ridere il pubblico; per questo è improponibile l'etichetta 'musical' a questo film (e non solo perchè mi tengo alla larga dai musical!) perchè di questo genere The Blues Brothers non ha gli artifici, non ha quel senso di artefatto che dei musical proprio non mi va giù. E', invece, una parata di stelle (Ray Charles e Aretha Franklin, per dirne un paio) che non si è tirata indietro ad apparire in questa irresistibile commedia dove a tenere banco è soprattutto la comicità di John Belushi, con la collaudata spalla Dan Aykroyd. Dunque, lo spirito per guardare questo film è lo stesso con cui è stato realizzato: mettersi comodi, con la sola intenzione di divertirsi e godersi tanta sana e buona musica.

7 commenti:

Theo Kaminskij ha detto...

Splendido! Adoro soprattutto il cameo di Ray Charles!!

Massimo Manuel ha detto...

Vero, il vecchio Ray è magnetico sia quando recita che quando si esibisce..

Anonimo ha detto...

Anche tu non hai resistito ieri sera alla certamente ennesima visione di Blues Brothers eh? Eheheh. Anche io, pur sapendo le battute a memoria, ogni volta che lo ridanno in tv, me lo devo rivedere. Volevo far notare anche altri camei d'eccezione: Carrie "pricipessa Leia" Fisher nella parte della sposa abbandonata, La "biondona" Twiggie (nota modella anoressica degli anni 60) e Steven Spielberg giovanissimo nella parte dell'impiegato delle tasse.

Anonimo ha detto...

come non osannare qst film.x me rappresenta il punto di partenza.qnd l'ho visto per la prima volta ero molto piccolo, scuole elementari o 1 media, e da allora ho capito la forza divertente della musica.Li adoro...loro poi sono in missione per conto di Dio...
Secondo me il pezzo + devastante è minnie the moocher con faboulus alla tromba e cab calloway
alla voce.DEVASTANTE.mi eccito sempre a parlare di questo capolavoro.Dovrebbero metterlo come visione obbligatoria x i ragazzini, così oltre a cominciare a sentire un po di musica riuscirebbero a mantenere in vita la memoria dell'incommensurabile john belushi.
prmk
p.s.mi scuso x eventuali errori(se ci sono) ma sn appena tornato dall'oculista e mi ha messo il collirio...indi quasi nn vedo i tasti della pastiera.

Massimo Manuel ha detto...

@Zed: Si, non ho saputo resistere..;)

@Prmk: Sapevo che avresti aprezzato la recensione..ricordo bene quanto adori questo film..e tranquillo, hai schiacciato tutti i tasti giusti della Pastiera! :)

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, "musical" è decisamente riduttivo. Lo trovo un film "sulla" e "nella musica", piuttosto, atipico e pertanto geniale!

Anonimo ha detto...

ok