19.12.07

La promessa dell'assassino

Eastern Promises di David Cronenberg
(2007) Gb/Can

E rieccolo Cronenberg, a poca distanza dal riuscito A History of Violence, riprendere fra le mani una storia stavolta fortemente voluta e non assegnatagli e farne una rapida ma inquietante incursione nella mafia russa con sede a Londra.
C'è da dire, innanzitutto, che Cronenberg dà una collocazione precisa alla storia (la capita dell'Inghilterra) pur rendendola totalmente anonima; si fatica, infatti, a riconoscere Londra e le sue strade e questo provvede a creare un'atmosfera di perdizione o, ancora di più, di smarrimento. A questo si affiancano i crismi di una storia classicheggiante, quasi noir, che però del classico non ha nulla. Intendiamoci, non ha neanche nulla di innovativo questo film ma la capacità di Cronenberg di spostare ogni pezzo del puzzle verso le sue prerogative (la violenza, il sangue, il corpo sfregiato e mutato a forza di tatuaggi) è encomiabile: tiene desta l'attenzione dello spettatore seguendo i risvolti di una storia molto più solida del precedente A History of Violence e per questo più credibile ed avvincente. Probabilmente quel film era molto più significativo, questo invece è di certo più efficace: la brutalità del mondo di Cronenberg non nasce per caso, ha un principio e segue uno sviluppo; il sangue che abbonda non è mai compiaciuto ma è anzi parte integrante della storia. Come la scena della sauna, ne hanno parlato così tanto che non sai cosa aspettarti; poi la vedi e capisci tutto: è una scena micidiale, girata con un'intelligenza che pochi si possono permettere, un balletto dove il sangue e il corpo nudo di Viggo Mortensen vanno a braccetto, una scena coreografata in maniera eccellente, che ti lascia senza respiro e solo quando è finita ti rendi conto che non c'era musica a tenerti tesi i nervi, non c'era dialogo o quant'altro: solo uomini e violenza, corpi contro corpi, un uomo con la disperata volontà di mantenersi in vita.
Questo Eastern Promises, lo devo dire, lo preferisco al precedente di Cronenberg. E Naomi Watts è sempre splendida.

P.S. CON MEZZO SPOILER: come al solito, la traduzione italiana del titolo non solo è piuttosto fantasiosa ma stavolta dopo quasi mezz'ora di film ti fa già capire dove si vuole andare a parare nei riguardi del protagonista. Complimenti!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Concordo quasi su tutto con qualche obiezione. Ne ho scritto anche io qualcosa. Grandissimo Viggo! Cia'