29.11.06

Uno sguardo altrove: Dr. House M.D.

Questo serial piace. A me e al vasto pubblico che lo premia in ogni dove. Per motivi semplici ed essenziali.
Tanto per cominciare, a dispetto di quei serial che vogliono essere specchio (talvolta distorto) della società, House M.D. (titolo originale) si iscrive in quella categoria di prodotti che vivono solo su se stessi e fondano il segreto del successo sui suoi stessi protagonisti. Solo che Dr. House va oltre perchè invece di lanciare due o più caratteri centrali nella storia, concentra tutti i suoi sforzi sull'unico protagonista indiscusso della serie: il dottore Gregory House, brillante luminare della medicina che cura quei pazienti particolari di cui non si riesce a scoprire la malattia di cui soffrono. E fin qui potrebbe essere un normalissimo telefilm da corsia ospedaliera, se non fosse per il fatto che House non è un dottore comune, ma l'esatto opposto di tutto ciò che vorremmo ritrovare nel nostro medico di fiducia: è distaccato, perfidamente cinico, brutalmente onesto con i suoi pazienti, terribilmente refrettario alle regole morali e legali che la sua professione gli impone e soprattutto odia i suoi pazienti, cerca di conoscerli il meno possibile, non vuole socializzarci nè costruire un minimo rapporto medico-paziente. Il suo unico scopo è guarirli, salvarli e toglierseli dai piedi il prima possibile. E' tutto qui il segreto di Dr. House M.D., ovvero aver tratteggiato uno dei personaggi più affascinanti e ammalianti degli ultimi anni della televisione! Perchè, infatti, nonostante le premesse per odiare Gregory House ci siano tutte, alla fine ci si innamora perdutamente di questo dottore acido, dalla postura zoppicante e dai metodi piuttosto spicci. Tutti quelli che potrebbero apparire come i suoi difetti (che poi non siano pregi è tutto da dimostrare!) in realtà sono le armi che gli permettono di salvare (quasi) sempre i suoi pazienti. Questi ultimi, poi, hanno un ruolo centrale poichè come è poco noto le persone malate mentono sempre! Provate a chiedere ad un amico medico quanti dei suoi pazienti sono sinceri di primo impatto e scoprirete che in realtà un uomo è capace di mentire al proprio medico pur di serbare i suoi segreti o i suoi vizi più intimi.
Gregory House è superbamente interpretato da Hugh Laurie (la bravura dell'attore è parte del successo del personaggio) e intorno a lui gravita la sua equipe di medici (Jesse Spencer, Omar Epps, Jennifer Morrison), il direttore dell'ospedale (Lisa Edelstein) e un amico collega oncologo (Robert Sean Leonard). Con tutti loro, House è in continua guerra poichè nessuno condivide i suoi metodi per nulla ortodossi e poco inclini al rispetto della vita umana (House è pronto a rischiare la vita di un paziente pur di salvarlo) o della privacy altrui (quando intuisce che qualcuno gli mente, il cinico dottore non si fa scrupoli a frugargli dentro casa pur di scoprire qualsiasi notizia utile alla diagnosi della malattia). Eppure, come già ho detto, Gregory House è amato dal pubblico perchè il suo cinismo equivale a sincerità, i suoi metodi sono sì brutali ma efficaci, la sua sarcastica durezza nasconde un uomo ferito e menomato (anche fisicamente) nella vita. E' vero dunque e non finto come il mondo reale che ci circonda, un paradosso affascinante se proposto da un serial tv!
Dr. House conta due stagioni concluse ed una terza in corso, un successo in ascesa e una trama sempre più avvincente. Questo dottore colpisce perchè è sì duro, è sì intrattabile ed antipatico, ma alla fine ha ragione ed ha come unico obiettivo sconfiggere le malattie. E chi non lo vorrebbe un dottore così?
Da stasera Italia 1 ripropone la prima stagione. Ve lo consiglio caldamente.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente adoro questa serie, che ho seguito da subito. L'idea di un medico cinico e acido ma che poi fosse certamente il "più bravo di tutti", spesso rischiando la sua carriera o la vita dei pazienti nel tentativo di trovare una soluzione, bè, mi è piaciuta immediatamente. Penso che tu abbia centrato in pieno il personaggio. Personalmente aggiungerei l'effetto che fa a me. Un medico così non vorrei mai averlo (ho bisogno di rassicurazioni e carezze se sto male), ma visto da fuori è divertentissimo. Amo il suo sarcarmo. Quasi glielo invidio. Comunque, persino House qualche volta ha dei "cedimenti" umani. Da notare anche lo sviluppo degli altri personaggi. A parte l'amico oncologo (non sembra, invece ha una personalità molto forte), gli altri sono tutti personaggi negativi. Cupi, cinici, arrivisti, buonisti e moralisti, timorosi e arroganti. Certo... con un capo come House!

Anonimo ha detto...

Anche io sono un assiduo seguace già dalla prima messa in onda della serie (un po' di annetti fa) e nn posso neanche fare a meno di vedere già la terza in inglese coi sub :p

Anonimo ha detto...

Oooooh! CULT! Lo amo e anche io sto già vedendo la terza stagione perchè dopo il season finale 2 non potevo aspettare! :))

Massimo Manuel ha detto...

Si, ho dimenticato di sottolineare il sarcasmo micidiale che caratterizza House!
Per il resto, sono in pieno accordo con voi... =)

Kinemazone ha detto...

Un telefilm così bello da far venire voglia di ammalarsi.

KZO

Kinemazone ha detto...

Il suo motto "I medici curano le malattie e non i malati" dovrebbe essere un argomento di discussione della comunità sanitaria mondiale.

Anonimo ha detto...

Adoro House e pertanto condivido quanto hai scritto! Buon fine settimana, Ale

Anonimo ha detto...

Adoro House e pertanto condivido quanto hai scritto! Buon fine settimana, Ale

Massimo Manuel ha detto...

Si, effettivamente è un motto piuttosto ragionevole!

Sleepdriver ha detto...

Anche a me piace molto Dr.House, anche se l'idea di un medico con una personalità così contraddittoria e affascinante l'aveva già avuta Osamu Tezuka quando nel '73 creò il suo miglior manga, "Black Jack" (con protagonista un chirurgo cinico e senza licenza in grado di compiere operazioni impossibili e che si trova invischiato in situazioni ambigue e assurde), da cui più volte mi è parso che Dr.House abbia mutuato alcune "situazioni" (ad esempio il caso del dittatore Dibala).