2.12.09

Angeli e demoni

Angels & Demons di Ron Howard

(2009) USA

Il problema è serio e non riguarda le scelte di regia di Ron Howard, ampiamente discutibili. Se Il codice Da Vinci era facilmente attaccabile proprio perché "fatto male" (e sì, ogni tanto si deve dire), questo Angeli e demoni presenta una "confezione" molto più dignitosa e riuscita. Sarà che l'ambientazione romana è affascinante, sarà che il lavoro sugli effetti speciali che ha permesso di ricreare l'intera Piazza San Pietro è strabiliante, sarà che il ritualismo che ruota intorno alla morte di un papa e all'elezione di quello successivo è degno di trame da complotti politici, l'ultimo film tratto da un best-seller di Dan Brown può facilmente intrattenere senza prendersi troppo sul serio come aveva invece fatto la precedente trasposizione. Il problema serio riguarda tutt'altro e cioè la profonda e conscia ignoranza sulla quale la storia si fonda e che rende difficilmente digeribili certi dialoghi e certe dinamiche. Intanto perché il tacito patto che si instaura tra film e spettatore (la sospensione dell'incredulità) viene a tal punto forzato da infrangersi più volte ma soprattutto perché su certe "stronzate" non si può proprio indulgere: il culmine lo si ha alla fine, quando a pochi metri dal papa un importante cardinale esclama "le religioni sono imperfette perché gli uomini sono imperfetti", al che lo spettatore dotato di un minimo di coscienza dovrebbe alzarsi e urlare contro lo schermo "Ah bello, lo stai dicendo a pochi passi da quell'uomo che proprio per dogma è infallibile per definizione". Ovvio che io parlo per astio e per partito preso ma questo c'entra davvero poco. Da un film di così ampia portata internazionale ci si aspetta molto di più, specie pensando all'effetto che questo genere di cretinate può avere sul pubblico (già me lo vedo lo spettatore medio confortato dal fatto che anche le più alte cariche cristiane possono sbagliare).
Ovviamente c'è molto altro di opinabile (gli attori abbandonati a sé stessi e senza un minimo di direzione, per dirne una) mentre forse l'aspetto più solido è un montaggio che non perde mai di ritmo e che tiene miracolosamente in piedi una storia fragile. Ma l'aspetto sulle fandonie religiose è quello che avverto come il più grave, la classica leggerezza all'americana.

2 commenti:

Daddun ha detto...

Per me è un film osceno!

Antonio ha detto...

Il ritmo in quel film è tutto!
ma nel complesso non male, anche se la sceneggiatura è fragile!
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