7.6.06

Il giardino delle vergini suicide

The virgin suicides di Sofia Coppola
(1999) USA


Per il suo esordio alla regia, Sofia Coppola ha puntato su qualche sicurezza: ad esempio, un cast giovane che in quanto tale è facile da gestire; una storia nostalgica che mischia insieme il sapore dell’adolescenza e la malinconia degli adulti. Una storia, questa, molto particolare: cinque sorelle che finiscono con il suicidarsi. La narrazione parte a ritroso, quindi cerchiamo di capire il perché di quegli insani gesti e scopriamo la famiglia protagonista con un padre (James Woods al suo meglio) piuttosto ingenuo e succube di una moglie (un’agghiacciante Kathleen Turner) convinta di fare del bene alla sua famiglia ma costringendola piuttosto a vivere in un bigottismo esasperato e violento che fa più danni che altro.
Le scelte di regia della Coppola sono piuttosto semplici ma efficaci; a parte qualche sequenza pasticciona (la presentazione del personaggio di Josh Hartnett stona con i toni del film così come la sua apparizione da adulto è alquanto superflua), per il resto è una regia misurata e contenuta; la ragazza ha assimilato abbastanza la lezione del padre e si sente le spalle coperte ma sarebbe ingiusto etichettarla come figlia di papà. Sofia Coppola all’epoca aveva del potenziale interessante, come dimostra la scena finale del film con quel party con le maschere a gas che quasi chiude e sintetizza i temi che la storia voleva andare a toccare. La fotografia è livida e ben orchestrata, la colonna sonora azzeccata. Il giardino delle vergini suicide è un ottimo prodotto per essere un film d’esordio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Uno dei miei film preferiti.

Anonimo ha detto...

Non dico che è brutto come film,ma mi ha lasciata molto perplessa...
Forse dovrei rivederlo...