30.9.07

Anteprima nazionale: Next

Next di Lee Tamahori
(2007) USA

Di questo film non si salva niente. Neanche le scene di azione perchè dopo che hai visto la prima, le hai viste tutte. E la delusione brucia perchè quando vedi apparire nei titoli di testa 'tratto da un'opera di Philip K. Dick' ti viene un fremito, perchè sai che Dick è un grandissimo autore da cui il cinema sta attingendo a piene mani e quasi sempre con ottimi risultati (vedi A Scanner Darkly). Invece Next è proprio stupido: nella trama di un'inconsistenza atroce, nei personaggi di uno spessore imbarazzante (si può capire Nicolas Cage che oscilla tra buoni film e bestialità ma Julianne Moore che ha fatto di male per meritarsi questo?!) e nella regia che non si capisce se è scarsa e basta o se proprio non riesce a tirare nulla di buono dalla storia. Fatto sta che i produttori hanno avuto la brillante idea di infilarci il colpo di scena finale come se questo bastasse da solo a salvare il film: invece lo peggiora! Perché è un colpo di scena inutile e superfluo. E poi i colpi di scena vanno preparati nell'arco narrativo del film, non essere spiattellati alla fine nell'illusione dell'effetto Shyamalan. E infine, ciò che mi ha divertito di più: gli spettatori ridevano nei momenti seri del film; una su tutte, è scoppiata una fragorosa risata sulla 'faccia da innamorato' di Nicolas Cage!
Non andate a vedere questo film. Al cinema dal 23 novembre.

29.9.07

Trailers FilmFest 2007

Premi:
Miglior trailer Italia: Nuovomondo
Miglior trailer Europa: Diario di uno scandalo
Miglior trailer World: 300
Elefantino d'argento Miglior trailer votato sul web: 300
*
Giorno 3
Terza ed ultima giornata per il Trailers Film Fest. Al workshop mattutino, i ragazzi della Saatchi & Saatchi mettono a punto il trailer realizzato con gli studenti della facoltà, raccogliendo proposte e suggerimenti. Il risultato finale, che sarà affinato nel pomeriggio, verrà proiettato questa sera nel Gala di chiusura del Festival.
Nel pomeriggio, la serie di incontri si apre con Osvaldo De Santis, carismatico Presidente e Amministratore Delegato della 20TH Century Fox Italia, che imposta il suo intervento sulle nuove tecnologie e i nuovi media. Un campo, dice, "dove ciò che nasce è già vecchio. Quando leggete di una tecnologia nuova, in quel momento quella è già vecchia. Per questo è importante che i giovani si impegnino ad operare in questo campo. Soprattutto perchè proprio fra queste cose non esiste autorità che tenga." Per quanto riguarda la Fox, De Santis pone l'accento sulla realtà Sky, "una tv satellitare multi-target che ci permette buoni investimenti e con profitto, un profitto utile anche al cinema: la maggior parte degli abbonati Sky acquista il pacchetto calcio ma per pudore non ha il coraggio di tornare a casa senza quello cinema. Gli abbonamenti, inoltre, sono la colonna portante di questa realtà: la pubblicità occupa solo il 20% dei nostri guadagni e questo ci consente di non bombardare gli spettatori. La Fox Italia, inoltre, è molto rispettata anche in Italia dove esportiamo perfino idee. Fox Crimes è una realtà tutta italiana che ha avuto successo anche in America; così come la strutta del nostro sito internet (coniato nel '97) è stata da modello per quello americano. Questo ci garantisce anche una certa indipendenza: ad esempio, la Fox Italia si è schierata contro la guerra in Iraq al contrario della Fox americana che ne è a favore. Si tratta di osare; osare è qualcosa che ripaga." Riguardo il cinema: "è una forma di aggregazione e su questo bisogna puntare, pur mantenendo una certa indipendenza dall'America. Ad esempio, noi abbiamo cambiato spesso i titoli dei film e i loro trailer proprio perchè cerchiamo di adattare il prodotto all'Italia. Abbiamo avuto lunghe discussioni sul trailer di Borat o sul titolo di Era mio padre; alla fine abbiamo vinto per sfinimento ma i risultati ci hanno dato ragione. Anche nel doppiaggio lo facciamo: talvolta ci capita di riscrivere i dialoghi di un film per adattarli meglio alla cultura italiana." Questo non snatura l'idea artistica iniziale? "Sarò brutale: siamo money-maker. Ci interessa solo avere un ritorno produttivo." E come è stata l'esperienza de I Simpson? "Formidabile. Un grande ed enorme successo che ha portato nei cinema non solo gli appassionati ma anche chi non aveva mai visto il serial. Anche lì, ad esempio, il doppiaggio è essenziale: adattiamo i personaggi con dei dialetti o accenti regionali del nostro paese e alla gente piace."
A seguire, una breve rassegna con Miro Grisanti, storico trailerista italiano, che mostra alcuni trailer originali e il corrispettivo adattamento italiano da lui eseguito, a dimostrazione di come a volte adattare sia meglio che adeguarsi e basta. Subito dopo, un appassionato dialogo con il famoso sceneggiatore Filippo Ascione, sui segreti della scrittura di una sceneggiatura, su cosa è bene concentrarsi e come esercitarsi per migliorare la propria ambizione. In conclusione, La notte dei trailer viventi: i trailer, italiani e non, della storia del cinema riuniti in un grande montaggio di immagini storiche.
Questa sera Gran Gala finale, con assegnazione dei premi e presentazione in anteprima nazionale di Die Hard - Vivere o morire di Len Wiseman, con Bruce Willis.
Giorno 2
La seconda giornata del Trailers Film Fest si apre con l'appuntamento dedicato al workshop condotto dai professionisti della Saatchi & Saatchi; nel particolare, si è simulato un brief con il committente del trailer dopodiché si è passati ad un dibattito aperto dove si è cercato di focalizzare i punti di forza e quelli deboli del film (In memoria di me), in modo da tracciare una direzione per il trailer da comporsi.
Nel pomeriggio è avvenuto l'incontro con Roberto Faenza che ha presentato il suo nuovo film I Viceré (in anteprima nazionale a Catania il 6 novembre, uscita sala il 9 novembre) e nel particolare la singolare iniziativa lanciata durante la post-produzione del film, iniziativa denominata YouTrailer: agli internauti è stata data la possibilità di produrre un trailer del film con materiale originale sia audio che video della pellicola; al vincitore, la possibilità di partecipare al trailer cinematografico definitivo della pellicola (presentato proprio quest'oggi in anteprima). Faenza ha raccontato così dell'esperienza: "YouTrailer è un'iniziativa che contava su un migliaio di contatti per definirsi un successo. I contatti sono stati più di 36.000, di cui 500 hanno inviato il proprio trailer e più della metà sono risultati essere eccellenti. E questo è sintomo di un problema notevole dell'Italia: la creatività giovanile in Italia non ha un canale dove esprimersi. La casta di cui tanto si parla non è soltanto politica ma anche artistica e ad altri livelli." Un tema affrontato anche ne I Vicerè che Faenza considera "una sorta di prequel del mio film Forza Italia; un film che prende le mosse da un libro che è il più lucido ed impietoso ritratto dei vizi di questo paese, di allora e di oggi perchè il film, seppur in costume, è fortemente contemporaneo e per questo ho avvertito l'impellente necessità di girarlo. Anche per rendere merito a questo magnifico testo che io ritengo pari a I promessi sposi per importanza nel nostro paese." Tornando ai trailer: "Come regista non mi limito solo al mio ruolo ma cerco di curare tutti gli aspetti produttivi del film, anche i trailer perchè un autore non può non partecipare al processo di realizzazione del trailer e comunque di tutti gli aspetti, anche di marketing, di un film." YouTrailer, dunque, è stato un buon esperimento e "cercheremo di riproporlo. Non solo ma stiamo lavorando ad una sorta di portale su internet che sia lo sbocco per la creatività multimediale dei ragazzi, sulla falsa riga di YouTube ma molto più curato. E contiamo di lanciarlo on-line nel mese di gennaio." Infine, su I Vicerè: "faremo una proiezione in anteprima a Bruxelles. Io avrei voluto farla proprio all'Europarlamento, invece ci dovremo accontentare della presenza di europarlamentari. In Italia, invece, vorrei farla proprio in parlamento perchè bisogna pure che questi politici si guardino allo specchio."
A seguire, un incontro con le produttrici Elda Ferri (amministratore unico della Jean Vigo Italia) e Tilde Corsi (fondatrice della R&C Produzioni), due importanti professioniste del settore che discutono del loro mestiere. La Ferri sottolinea uno scarto tra Italia e Usa: "il manifesto de La vita è bella italiano era piuttosto misero e mirato, quello americano splendido ed accurato. Si avvisa, insomma, una carenza nel campo marketing e promozionale nel nostro paese. E' anche un problema di linguaggio, anche alla luce dei recenti fatti politici dove uno come Grillo ha delle tesi di fondo condivisibili ma l'approccio del linguaggio e dell'argomentare è totalmente nocivo. Ed è un problema che si avvisa anche nei film italiani." Le due donne denunciano insieme "il provincialismo della critica italiana"; Elda Ferri arriva a dire che "in 30 anni di carriera non ha mai letto una critica che fosse genuinamente costruttiva e che mi aiutasse a crescere." Si è parlato anche di film belli e brutti, di come si riconoscono e di chi siano le responsabilità; Tilde Corsi: "la responsabilità sommaria è sempre del produttore ma anche qui si sente un certo scarto tra le logiche commerciali nostrane e quelle straniere. Abbiamo più difficoltà a conciliare il commercio con il lato artistico. C'è comunque una responsabilità collettiva nella cattiva riuscita di un film" anche se la collega Ferri aggiunge che "i segnali per riconoscere gli errori di un film ci sono anche durante la produzione, bisogna essere attenti per coglierli e correggerli."
Questa sera, anteprima nazionale di Next di Lee Tamahori, con Nicolas Cage e Julianne Moore. Appuntamento a domani per la giornata conclusiva.
Giorno 1
Oggi ha avuto inizio la V edizione del Trailers Film Festival, una tre giorni catanese dedicata al cinema e nel particolare alla produzione dei trailer cinematografici. Il Festival si compone di un concorso volto a premiare il miglior trailer italiano, europeo e mondiale più una serie di incontri con prestigiose professionalità del mondo del cinema.
Questa prima giornata ha preso il via alle 10.00 con l'inizio del workshop presentato dalla Saatchi & Saatchi Moving Pictures che mette a disposizione professionisti e mezzi ai studenti dell'Università di Catania per imparare come si produce un trailer, sia a livello teorico che a livello pratico visto che il workshop mira alla produzione di un vero e proprio trailer da proiettarsi nella serata conclusiva.
Nel pomeriggio si è svolto l'incontro con Jacopo De Michelis, editori della Marsilo Editori, per affrontare un tema modernissimo e probabilmente il più interessante della giornata: i book trailer, ovvero dei veri e proprio trailer cinematografici che puntano però alla promozione di libri ed opere editoriali. Una realtà, ci dice De Michelis "molto giovane ma già particolarmente affermata, soprattutto all'estero dove l'esperienza dei book trailer ha avuto inizio, verso la metà degli anni '90 in America. E' un linguaggio nuovo con dei canali comunicativi tutti da esplorare, volto a cercare di evocare le atmosfere del testo che si vuole pubblicizzare senza influenare il fruitore come farebbe un film tratto da un'opera stampata (impossibile immaginare Jack Torrance senza il volto di Jack Nicholson, N.d.A.). L'evoluzione dei book trailer si è avuta con la crescita esponenziale di internet, per ora il canale privilegiato per questa pionieristica forma di marketing. Un ostacolo per i book trailer è rappresentato dai limiti delle case editrici (fatta eccezione per i colossi editoriali) nel finanziare tale mezzo, ma gli esperimenti già condotti nel campo hanno evidenziato un buon potenziale tutto da esplorare. Un modo, inoltre, per invogliare i più giovani a leggere visto che è proprio quella fascia (soprattutto in Italia) a tenersi ben alla larga da un'esperienza importante come quella della lettura." Esempi di book trailer si possono trovare facilmente su YouTube.
A seguire è stata la volta dell'incontro con Paolo Ferrari, Presidente e Amministratore Delegato della Warner Bros Entertainment Italia. Fra le tante cose, Ferrari discute di trailer e di come si sia affermata la tendenza ad importare i trailer di film stranieri anche in Italia senza produrne di propri: "è difficile cambiare il trailer; si sono accorciati i tempi d'uscita dei film tra un paese e l'altro e i tempi per una tale operazione sono troppo lunghi." E dell'esportazione del cinema italiano all'estero? "E' un problema di gusti. In America, ad esempio, hanno gusti troppo differenti dai nostri per poter apprezzare il cinema italiano. Ed è anche un problema di lingua: l'italiano non è internazionale come lo può essere l'inglese; allo stesso modo, i francesi hanno sbocchi anche in Canada, gli spagnoli in Sud America, hanno un bacino d'utenza insomma molto più grande. Il nostro, invece, è un mercato piccolo." Riguardo al doppiaggio: "Si discute spesso di mandare in sala i film in lingua originale sottotitolati. E' un esperimento che abbiamo tentato, ad esempio con una quindicina di copie dell'ultimo Harry Potter, ma i risultati sono stati molto deludenti. L'abitudine di doppiare è troppo radicata in Italia per poter essere sostituita e tutto sommato non credo ci sia grande richiesta."
In serata ci sarà la proiezione dei trailers in concorso e a seguire l'anteprima dell'ultimo film di Neil Jordan, Il buio nell'anima, con Jodie Foster. Domani il secondo appuntamento.

28.9.07

"Gucci by Gucci" di David Lynch

Via YouTube: David Lynch all'opera per lo spot commissionato da Gucci di cui si era già scritto.

E il risultato finale: lo spot.

27.9.07

In memoria di me

In memoria di me di Saverio Costanzo
(2006) ITA

Sembra, da questo film, che Saverio Costanzo sia fortemente convinto che basti stiracchiare lungamente le scene per renderle belle e importanti; che bastino lunghi primi piani del protagonista che piange per far empatizzare con lui lo spettatore e rendere chiare le sue azioni e i suoi pensieri; che bastino azioni sempre uguali e ripetute per poter sostituire i dialoghi. E invece queste ed altre cose non bastano. Perchè l'idea di base è interessante e il sottotesto del film affascina, con quel ponte metaforico tra l'oscuro ospite che abita l'infermeria e la fede del protagonista e dei suoi colleghi novizi, che riecheggia le teorie filosofiche del 'logorare la soglia' di Simone Weil . Il film di questo narra: di un giovane che entra in seminario per farsi prete, per ritrovare se stesso e si scontra invece con uomini che hanno le sue stesse ferite interiori ma che sembrano tutti reagire in maniera differente e personale.
Una buona idea, dunque. Ma il resto? Le scene sono sì belle ma la regia appare impersonale, senza uno stile preciso, quasi che non sappia dove andare a parare: se sulle meccaniche che regolano la nascita di un sacerdozio o il dibattito interiore di uomini alla ricerca di risposte che tanto non troveranno. Alla lunga la pellicola stanca, non si ha più voglia di sapere 'cosa accade' ma 'quando finisce'. E il finale consolatorio un pò irrita, come non si volesse scontentare nessuno. Un film del genere, invece, dovrebbe prendere una direzione, una posizione precisa.

26.9.07

La sconosciuta di Tornatore per gli Oscar

La sconosciuta di Giuseppe Tornatore è il film che l'Italia ha deciso di candidare alla prossima edizione degli Oscar americani, nella sezione "Miglior film straniero". Si apprende dall'Ansa che il film di Tornatore si è imposto all'ottava votazione della commisione per otto voti contro i sette accumulati da Mio fratello è figlio unico di Luchetti.
Un film di Giuseppe Tornatore si è già aggiudicato l'Oscar come miglior film straniero, ovvero Nuovo cinema paradiso nel 1990.

A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare

A Scanner Darkly di Richard Linklater
(2006) USA

Il film è tratto da un racconto di Philip K. Dick e questo già è sufficiente a rendere interessante l'impianto del film: Dick è lo scrittore più "saccheggiato" dal cinema e con ragione, visto che le sue novelle propongono sempre storie accattivanti ma con una solida tematica sociale come sfondo. In questo caso, il protagonista è un poliziotto (Keanu Reeves) che indossa una tuta "disidinviduante", una tuta cioè che lo rende un camaleonte irriconoscibile agli altri. Il suo superiore gli affida il compito di controllare uno spacciatore tossicodipendente che altri non è lo stesso Keanu Reeves quando smette i panni del poliziotto anonimo. All'uomo viene così offerta l'opportunità di osservare se stesso, la sua vita e come si è ridotto a causa dell'abuso di sostanze stupefacenti. Quell'oscuro scrutare altro non è che lo sguardo di un uomo che guarda se stesso precipitare nell'abisso della droga, provocandosi dolore per scacciare altro dolore, un meccanismo perverso. Non solo, ma il film offre anche un colpo di scena finale che prende una piega decisamente polemica nei confronti del potere, delle istituzioni, suggerendo una valida chiave di lettura su cosa sia veramente una droga e perchè c'è chi se ne avvantaggia.
Tutta questa storia è girata con la stessa tecnica di Waking Life dello stesso Linklater, ovvero attori in carne ed ossa che vengono poi "cartoonizzati" attraverso la tecnica del Rotoscope. L'effetto di questa tecnica è decisamente interessante, anche se è lecito chiedersi l'utilità di questa scelta in un film non propriamente 'fantastico' ma decisamente ancorato alla realtà. Eppure, al termine della visione, non si riesce ad immaginare questo film girato in altra maniera: è forse l'immagine al limite del fittizio a consegnare allo spettatore quel senso di irrealtà che si scontra però con il reale problema di cui si sta narrando e al tempo stesso a rendere tutto ciò che si vede reale ed irreale insieme, confondendo le idee allo spettatore così come accade al protagonista. E non si riesce ad immaginarlo se non diretto da Linklater, che impone uno stile personale e curatissimo che fonde dialoghi serrati (non si dicono tarantiniani per forza!) e montaggio sostenuto; personaggi forti e profondi incastrati nell'ottica di voler raccontare la tradegia di un mondo afflitto da una piaga come la tossicodipendenza. In tutto questo, anche le musiche sono impeccabili e la scelta di lasciare la dedica finale di Philip K. Dick è un valore aggiunto al film; senza parlare di un cast perfetto e bravissimo nel quale spicca Robert Downey Jr.
A scanner darkly è un film bellissimo, una vera sorpresa ed è quel genere di film che consiglierei.

25.9.07

Serata "Arancia Meccanica" su La7

Questa sera andrà in onda per la prima volta sulla tv in chiaro il capolavoro di Stanley Kubrick, Arancia meccanica. Il divieto ai minorenni che vigeva sul film fino al '98 ne aveva impedito la messa in onda. Il canale interessato, La7, ha organizzato una serata evento dedicata al film. A precedere la pellicola, che andrà in onda alle 22.30, ci sarà un documentario di un'ora che raccoglie interviste moderne e dell'epoca che ricostruiscono la genesi del film ma anche le dissaventure che ha dovuto affrontare a causa della censura e dei contenuti della storia, nonchè gli effetti che ha avuto nel mondo della cinematografia e della cultura artistica in generale. Il documentario, diretto da Alex Infascelli, raccoglie testimonianze anche di Christiane Kubrick, moglie del regista, di Yan Harlan, produttore nonchè suo cognato, il protagonista Malcolm McDowell e interventi dei nostrani, fra gli altri, Paolo Mereghetti e Marco Bellocchio.
Appuntamento alle 21.30 con il documentario. A seguire, il film. Imperdibile.

Kubrick in mostra a Roma

Per restare in tema Stanley Kubrick, si informa che il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà una bellissima mostra dedicata al regista, The Stanley Kubrick Estate. La mostra ripercorrerà la biografia del regista e le sue opere attraverso materiale abbondante ed inedito appartenuto allo stesso regista, costumi di scena, scenografie e quant'altro. Particolare attenzione è dedicata a 2001: Odissea nello spazio, per il quale sarà installata una ricostruzione della scenografia utilizzata per il prologo del film, realizzata grazie alla tecnica della "front projection", che viene riproposta in mostra permettendo ai visitatori di "entrare" nel set, diventando parte integrante della scena. La mostra, infine, sarà affiancata da una retrospettiva cinematografica che si svolge nel Cinema dello stesso Palazzo delle Esposizioni.
La mostra si svolgerà dal 6 ottobre al 6 gennaio. Se quella di Lynch a Milano me la dovrò perdere, questa non me la perderò di sicuro.

24.9.07

Il sequel del film de I Simpson esiste già!

La genialità degli autori de I Simpson è inarrestabile. Mentre in Italia il film appena uscito nelle sale continua a incassare palate di soldi, in America è inziata la nuova stagione (numero 19) e la sigla del primo episodio riprende esattamente dalla fine del film. E c'è, ovviamente, anche il mitico Spider-Porc!
Chapeau!
Qui sotto il video, via Cineblog.it.

The Air is on Fire di Lynch in mostra a Milano

Dopo aver debuttato alla Fondazione Cartier di Parigi, la mostra The Air is on Fire di David Lynch arriva anche in Italia, alla Triennale di Milano. Dal 9 ottobre al 13 gennaio si potranno ammirare le più diverse opere del regista realizzate in ambito pittorico, fotografico e d'animazione. La mostra sarà allestita così come progettata da Lynch; è possibile vederne qualche assaggio fotografico e in video in un paio di precedenti post del Mulholland Blog: qui e qui. Sul sito della Triennale è possibile leggere la presentazione ufficiale.
Fossi dalle parti di Milano, non me la perderei.

22.9.07

Il mio parere sul dvd di IE, regione 1

Intanto, è d'obbligo ringraziare chi so io per il gentile regalo! Detto ciò, premetto che non sono un grande esperto di recensioni tecniche di dvd quindi ciò che scrivo è solo una personalissima impressione sul cofanetto curato da David Lynch in persona. Primo dvd, il film. Non sarò un grande esperto ma ciò che mi è saltato subito all'occhio è l'altissima qualità dell'immagine, molto più bella, nitida e ben calibrata di quanto non fosse nel cinema dove l'ho visto all'epoca dell'uscita. E' evidente che c'è stato un gran lavoro alle spalle di questo prodotto ed è strabiliante che in questo primo dvd sia presente anche un lungo menù che aiuta ad ottimizzare le impostazioni del televisore e del sistema audio, per fruire al massimo potenziale della qualità digitale del film. Tre i canali audio a disposizione, unica la lingua (originale) e una sola forma di sottotitoli a disposizione (il francese). Infine, contrariamente a quanto annunciato in precedenza, il film è diviso in capitoli. Il perchè lo spiega lo stesso Lynch in uno degli extra: "In un libro ci sono i capitoli, in un film ci sono le scene. Io capisco che le persone, a volte, hanno bisogno di andare al bagno e quindi di mettere 'pausa' e avere il tempo di tornare; meglio i capitoli che scorrere in avanti o indietro il film manualmente, rischiando la frustrazione. Ovviamente, è sempre meglio vedere il film dall'inizio alla fine, come è stato costruito." I capitoli ci sono, dunque, per un mero motivo di comodità ed infatti nel dvd manca l'accesso diretto alla scene e queste ultime non sono state battezzate o numerate cronologicamente.
Il secondo dvd, gli extra. 7 sono i menù del secondo disco. Stills: una collezione di più di 70 tra fotogrammi del film e scatti dal set, alcuni già circolati in rete per la promozione del film. More things that happened: sicuramente uno degli extra più desiderato, ovvero le scene eliminate in fase di montaggio per un totale di 74 minuti di film inediti; un altro film, in pratica! Le scene sono tutte montate e musicate e aiutano perfino a comprendere meglio alcuni passaggi della storia: vediamo, ad esempio, il primo contatto tra la 'Lost girl' e 'Il fantasma' e la comparsa dell'orologio d'oro; vediamo una scena in cui Laura Dern assume la posa di uno dei conigli di Rabbits (brividi quando l'ho vista!) e una scena bellissima in cui la Dern si muove tra i vari mondi fino ad approdare in una camera dove vede se stessa parlare al telefono. C'è anche una lunga scena delle prostitute ad Hollywood e una in cui si vede Justin Theroux ammazzato come il suo predecessore, colpito allo stomaco da un oggetto tagliente. Questi 74 minuti sono goduria (perfino il monologo di quasi 20 minuti della Dern lo è!) e rendono il film ancora più ricco e completo, pur essendo rigorosamente stati estromessi. Quinoa: David Lynch, nella sua cucina, insegna agli spettatori a cucinare la Quinoa, un piatto che a lui piace mangiare a pranzo ogni volta che può. Un extra decisamente anomalo, girato in bianco e nero e con sottofondo musicale lynchiano. E' comunque molto interessante, anche perchè tra una pausa e l'altra della cucina, Lynch intrattiene il pubblico con qualche aneddoto. Ballerina: si pensava sarebbe stato il corto presentato a Cannes, invece è un nuovo video di 12 minuti circa girato in uno studio con sfondo nero davanti al quale una ballerina danza sulle note delle musiche di David Lynch, avvolta dal fumo. Alcune di queste immagini si sono già intraviste in IE (durante la sequenza finale del film) e nel corto Absurda visto a Cannes. Trailers: tre trailers del film. Stories: una lunga conversazione con David Lynch, divisa per argomenti. L'extra più interessante se si vuole conoscere qualcosa in più su Lynch, che parla a ruota libera del serial Rabbits, del digitale, dell'edizione del dvd, di musiche e suoni e quant'altro. Lynch 2: in assoluto il mio extra preferito perchè finalmente si può ammirare David Lynch all'opera sul set. Mezz'ora di immagini girate per il documentario L Y N C H 1 in cui vediamo il regista costruire set, dirigere gli attori, cercare le location, predisporre la sequenza delle scene. Uno spettacolo in cui, forse, è data occasione per avvicinarsi al metodo Lynch, ma sarebbe più giusto dire al metodo IE. In ogni caso, anche Lynch sul set ha i suoi scazzi e s'arrabbia e c'è un altro momento bellissimo in cui, per descrivere a Laura Dern cosa deve fare nella scena, le bisbiglia all'orecchio per non farsi sentire da nessuno. E poi le spalma sangue sulla faccia. E fabbrica ciò che occorre per la scena con le sue mani. Assolutamente imperdibile per chi ama Lynch o per chi ama osservare il comporsi di un film in generale.
Ancora, il mio consiglio è assolutamente acquistare questa edizione e snobbare tutte le altre: questa è completa, curata dallo stesso Lynch e il problema regione 1 è facilmente risolvibile in diverse maniere.

21.9.07

Twin Peaks Season 2 Music

Dopo la colonna sonora di INLAND EMPIRE, è la volta dell'altrettanto attesa colonna sonora della seconda serie di Twin Peaks. Che pur chiamandosi Twin Peaks: New Season 2 Music, raccoglie musiche non solo della seconda stagione ma pezzi inediti o meno tratti dal film Fuoco cammina con me e dalla prima stagione. La data di uscita americana è prevista per il 23 ottobre.

30.000 contatti

Sempre grato a voi, lettori.

20.9.07

"Extra" di Roma

La sezione Extra del prossimo Rome FilmFest sarà quella più estrosa e con tutti gli occhi puntati addosso. L'organizzatore Mario Sesti ha lanciato qualche anticipazione molto interessante. Per avere un'idea, vi rimando all'articolo del sito ufficiale e all'articolo di Repubblica.it. Ciò che mi preme sottolineare, invece, sono gli incontri organizzati con il pubblico che quest'anno avranno come protagonisti Francis Ford Coppola (con tutta la famiglia a seguito, quindi anche i figli Sofia e Roman) e nientepopodimenoche l'inafferrabile Terrence Malick (foto), regista che odia apparire pubblicamente e che infatti ha posto condizioni obbligatorie, tipo il divieto assoluto d'ingresso ai fotografi . Ci sarà, inoltre, un Bertolucci-day con la proiezione del restaurato Novecento (presenzierà anche Depardieu) e numerose presenze internazionali, fra cui Jane Fonda.
Si annuncia, insomma, un'edizione ricca e speciale, capace di far impallidire altri ben noti festival, e che conferma la volontà di porsi come un festival vicino al pubblico più che agli addetti ai lavori.

19.9.07

I Simpson - Il film

The Simpson Movie di David Silverman
(USA) 2007

Ero davvero convinto, chissà perchè, che questo film sarebbe stata una sonora delusione. Invece la prima sensazione che se ne riceve è che non sia stato fatto tanto per eseguire un passaggio obbligato dalla tv al cinema, per accontentare tutti e per accumulare montagne di soldi (a proposito, il film è record d'incassi qui in italia, il terzo di sempre nel primo week-end). Traspare la volontà di divertire il pubblico, dai più fedeli (a cui vengono "regalati" chicche comprensibili solo ai più sfegatati dei fan) fino agli spettatori casuali. Fortuna ha voluto, inoltre, che la scelta fra decine di sceneggiature cadesse su una storia che tocca corde più che mai moderne, ovvero il disastro ambientale verso cui il mondo si muove. Vediamo, così, Homer condannare l'intera Springfield a morte sicura; lo vediamo fuggire in Alaska con i familiari per sfuggire al linciaggio e vediamo il suo prevedibile riscatto finale. E c'è perfino un pò di suspance!
Il risultato finale è più che buono. Si ride moltissimo, anche se tutta questa annunciata cattiveria verso istituzioni tipo la chiesa non s'è vista (fatta eccezione per una delle scene più sottili e satiriche del film: in preda al panico per l'imminente attacco verso la città, sulla strada si riversano i clienti di Boe e i parrocchiani del reverendo. I primi, sconfortati, rifuggono in chiesa mentre i secondi scappano ad ubriacarsi in taverna!). Forse c'è un'eccessivo utilizzo di gag fisiche e un deludente calo della satira, ma ci può stare: è un film per tutte le età e non deve scontentare nessuno. Difficile, invece, ritrovare quei momenti fantastici in cui la serie diventava un vero e proprio specchio sociale, in cui ci si poteva vedere le debolezze americane ma anche quelle nostre; dove un pò tutti ci si poteva riconoscere. La regia, inoltre, non si spreca più di tanto: rimane un pò televisiva, a volte ha qualche sprazzo, ma probabilmente lontana dallo stile a cui l'animazione ci ha abituato negli ultimi anni.
Gli autori possono dirsi soddisfatti perchè la sfida di traslocare sul grande schermo è vinta e non credo che nessuno griderà alla delusione, anzi. E a proposito: i genitali di Bart si vedono davvero e il modo in cui vengono rivelati è geniale!

11.9.07

Vado in ferie

Ci rivediamo fra qualche giorno.

10.9.07

Il titolo del nuovo Indiana Jones

Sul sito del nuovo film di Indiana Jones è comparsa una news che svela finalmente quale sarà il titolo ufficiale del IV capitolo dedicato all'archeologo: Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull. A rivelarlo è stato uno dei protagonisti, il giovane Shia LaBeouf durante gli Mtv Music Award 2007.
Uscita americana: 22 maggio 2008.

8.9.07

Venezia 64: i vincitori

Si è appena conclusa la 64.ma edizione del Festival del cinema di Venezia e la relativa premiazione. Che vede trionfare Ang Lee con Lust, Caution (il regista aveva vinto il Leone d'Oro appena due anni fa con Brokeback Mountain),aggiudicandosi per l'appunto il Leone d'Oro. Sembra che la giuria abbia discusso a lungo sulla sua vittoria e che qualche malumore pesante si è fatto sentire ma tant'è. Il Leone d'Argento, ovvero miglior regia, è andato a Brian De Palma per il suo Redacted, un premio che assume valore politico visto l'attualissimo e doloroso tema che il film affronta. Premio speciale della giuria in ex aequo a I'm not there di Todd Haynes e La graine et le mulet di Abdellatif Kechiche. Il film di Haynes si aggiudica anche la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile che è andato a Cate Blanchette (che, ironia della sorte, nel film interpreta un uomo, cioè Bob Dylan!); la Blanchette non era presente e ha ritirato il premio Heath Ledger, suo collega nel film, che si è presentato sul palco in pantaloncini, cappello e calzini coloratissimi! Coppa Volpi maschile, invece, a Brad Pitt in The assassination of Jesse James, anche lui assente. Miglior sceneggiatura a In questo mondo libero..., scritta da Paul Laverty; Sugisball di Veiko Ounpuu si aggiudica il premio Orizzonti. Hafsia Herzi è la rivelazione che si aggiudica il premio Mastroianni, mentre La zona di Rodrigo Plà porta a casa il Leone del futuro Luigi De Laurentiis. Il Queer Lion è andato a The speed of life di Ed Ratdke. Infine, l’importante riconoscimento d’onore a Bernardo Bertolucci, insignito del Leone d’Oro del 75°, salito sul palco con qualche difficoltà ma salutato da una splendida standing ovation e accolto da una emozionantissima Stefania Sandrelli. Bertolucci ha poi scherzato mettendo il Leone vinto proprio sul carrello di cui ha bisogno per camminare.
Una buona edizione, tutto sommato. C’è aria di riconferma per Muller. Bocca asciutta per gli italiani ma sembra che i film in concorso non fossero proprio all’altezza. Questo, ovviamente, non decreta la morte del cinema italiano; sembra che i film nostrani nelle sezioni collaterali fossero molto ma molto validi, soprattutto Le ragioni delle aragoste della Guzzanti, definito da Mereghetti sulle pagine del Corriere un piccolo capolavoro.
Appuntamento all’anno prossimo. Cala il sipario.

Brutto periodo per Tarantino...

Nell'attesa della premiazione di stasera con i Leoni d'Oro, si potrebbe parlare di quello che è stato il super ospite fantasma della corrente edizione del Festival di Venezia: Quentin Tarantino. Il regista doveva arrivare in Italia in occasione della presentazione del film di Miike, Sukiyaki Western Django in cui ha un piccolo ruolo, nonchè come padrino della retrospettiva dedicata allo spaghetti western di cui è stato sempre un sostenitore. La sua presenza era già in forse dopo le sue dichiarazioni, poi rettificate, sul cinema italiano. L'epiteto scagliato poi da Stefania Sandrelli ("Quentin Tarantino è un babbeo") ha complicato le cose. In questi giorni si è atteso molto l'arrivo del regista, che però non si è fatto vedere e ha dato forfait all'ultimo momento adducendo motivi di salute. Il regista e amico Miike ha parlato di mal di schiena, in molti hanno bisbigliato che Quentin non se l'è sentita di venire dopo tutte le polemiche innescate in Italia, Stefania Sandrelli ha rivisto il suo giudizio ed ha invitato Tarantino a venire per trovare un pacifico punto d'incontro.
Insomma, che fine ha fatto Tarantino? In tutto questo, arriva adesso la notizia che Quentin ha chiesto scusa ai fratelli Weinstein per il flop di Death Proof, dichiarandosi fiero della sua creatura ma addolorato nell'aver causato perdite economiche ai suoi produttori. Questa, poi...

4.9.07

INLAND EMPIRE: pubblicazione soundtrack

E' annunciata per settembre, probabilmente l'11, la pubblicazione americana della soundtrack di INLAND EMPIRE. Come scritto qui sul Mulholland Blog, c'erano stati complessi problemi sui diritti che ne avevano rallentato la lavorazione ma adesso il prodotto è pronto ad essere pubblicato sotto l'etichetta di Lynch, Absurda. Qui di seguito la tracklist:
01 David Lynch "Ghost of Love" 5:30; 02 David Lynch "Rabbits Theme" 0:59; 03 Mantovani "Colours of My Life" 3:50; 04 David Lynch "Woods Variation" 12:19; 05 Dave Brubeck "Three To Get Ready" 5:22: 06 Boguslaw Schaeffer "Klavier Konzert" 5:26; 07 Kroke "The Secrets of Life Tree" 3:27; 08 Little Eva "The Locomotion" 2:24; 09 David Lynch "BBQ Theme" 2:58; 10 Krzysztof Penderecki "Als Jakob Erwachte" 7:27; 11 Witold Lutoslawski "Novelette Conclusion" (excerpt) /Joey Altruda "Lisa" (edit) 3:42; 12 Beck "Black Tambourine" (film version) 2:47; 13 David Lynch "Mansion Theme" 2:18; 14 David Lynch "Walkin' on the Sky" 4:04; 15 David Lynch / Marek Zebrowski "Polish Night Music No. 1" 4:18; 16 David Lynch / Chrysta Bell "Polish Poem" 5:55; 17 Nina Simone "Sinnerman" (edit) 6:40.

3.9.07

INLAND EMPIRE: dvd R2

Ed eccolo qui! Arrivata direttamente dagli USA alle mie mani, l'edizione dvd di INLAND EMPIRE curata da David Lynch in persona. 179 minuti di film, 211 minuti di contenuti extra, due dischi e un design che richiama il sito web del regista. Il tutto, ovviamente, in Regione 1 ma è un problema facilmente risolvibile.
L'attesa è stata premiata. L'edizione è meravigliosa ed avere un prodotto curato dallo stesso Lynch piuttosto che le insipide edizioni nostrane ed europee è un grande vantaggio. Ed è una cosa che consiglio anche a voi.

1.9.07

Coming soon: Be Kind, Rewind

Visto che di questi tempi non ci sono molte notizie di prima mano da riportare, approfitto per scrivere di quello che sarà il mio film più atteso dei prossimo mesi. Sto parlando di Be kind, Rewind, il prossimo film di Michel Gondry. Ovviamente basterebbe il nome del regista per creare aspettativa, ma qui c'è molto di più e cioè un plot che promette scintille: protagonista è Joe Black, nei panni di un giovane lavoratore in una videoteca che causa la smagnetizzazione di tutte le VHS destinate al noleggio; come risolvere il problema? Rigirando amatorialmente tutti i film in catalogo! Vediamo, così, Joe Black rifare film come i Ghostbusters, Robocop, 2001: Odissea nello spazio e molti altri ancora. Insomma, per me il plot del film, il protagonista e il regista messi insieme possono risultare scoppiettanti! E l'idea di una commedia cinefila mi aumenta ancora di più le aspettative. Nel cast ci sono anche Mos Def, Mia Farrow e Danny Glover.
Vi posto il primo trailer ufficiale.

I Film del Mese: Settembre 2007

Lista soggetta a modifiche.

  • Il dolce e l'amaro di Andrea Porporati (5);
  • L'ora di punta di Vincenzo Marra (7);
  • Reign over me di Mike Binder (7);
  • Io non sono qui di Todd Haynes (7);
  • Le ragioni dell'aragosta di Sabina Guzzanti (7);
  • Il rabdomante di Fabrizio Cattani (7);
  • Io vi dichiaro marito e marito di Dennis Dugan (7);
  • La ragazza del lago di Andrea Molaioli (14);
  • L'ultima Legione di Doug Lefler (14);
  • Viaggio in India di Moshen Makhmalbaf (14);
  • Sapori e dissapori di Scott Hicks (14);
  • I Simpson - Il film di David Silverman (14);
  • Everyone's Hero di Christophere Reeve (14);
  • Espiazione di Joe Wright (21);
  • Severance - Tagli al personale di Christopher Smith (21);
  • Funeral Party di Frank Oz (21);
  • Suxbad di Greg Mottola (21);
  • Piano, solo di Riccardo Milani (21);
  • Scrivilo sui muri di Giancarlo Scarchilli (21);
  • Grindhouse - Planet Terror di Robert Rodriguez (28);
  • Un'impresa da Dio di Tom Shadyac (28);
  • 28 settimane dopo di Juan Carlos Fresnadillo (28);
  • Hairspray di Adam Shankman (28);
  • In questo mondo libero... di Ken Loach (28).

Fate la vostra scelta. Per quanto mi riguarda... Simpson!!!