17.3.09

The Millionaire

Slumdog Millionaire di Danny Boyle
(2008) Ing\India

Film che più ruffiano non si può, utilizza tutti gli stereotipi possibili e immaginabili per costruire un crescendo di emozioni che per rimanere tale provoca spaventosi buchi di sceneggiatura, colpevoli di rendere ancora più inconsistente una storia che già ci mette del suo per non mirare al realismo (l'idea, poi, di raccontare una storia già scritta nel destino è un qualcosa che per me rappresenta l'anti-cinema per eccellenza). 
Intendiamoci, non si può dire che sia un film da buttare ma la mia visione è stata inquinata dal pregiudizio "pioggia di Oscar" a cui ho cercato di trovare una giustificazione ad ogni modo. Questo film è semplicemente nella media, nulla di più e gli errori non mancano. Davvero Danny Boyle meritava il premio alla regia per questa opera? Inquadrature oblique senza alcun motivo, per lo più strette sui primissimi piani (cercando evidentemente di ottenere il più possibile da attori non esattamente professionisti), scene d'azione nelle quali i movimenti della macchina da presa erano talmente sconclusionati da rendere impossibile la percezione dell'immagine (ne Il cavaliere oscuro, per dirne uno, ci sono momenti doppiamente turbolenti nei quali l'insieme dell'inquadratura e la chiarezza di tutto ciò che vi accade dentro non minano assolutamente la limpida chiarezza delle azioni). Perfino il montaggio ha vinto l'Oscar, un montaggio che è una continua offesa all'intelligenza dello spettatore al quale deve essere spiegato tutto manco fosse deficiente (il montaggio della scena finale, poi, è veramente da spararsi in testa!). 
The Millionaire è una favola moderna con la pretesa di denunciare le infamie subite da un paese culturalmente ricco qual è l'India. Pur essendo intrattenimento che può anche emozionare, resta il fatto che non ha nessun valore aggiunto che possa minimamente dare spiegazione a tutto il clamore che ha suscitato. Unica spiegazione: Hollywood arranca e corteggia Bollywood; gli si è presentata l'occasione ideale per santificare il matrimonio tra i due mercati e non è stata persa. A discapito di tutti quei bei film che agli Oscar sono rimasti a bocca asciutta.

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