5.2.08

Broken Flowers

Broken Flowers di Jim Jarmusch
(2005) USA\FRA

Un pò surreale, un pò malinconico, insomma nel pieno del suo stile, Jim Jarmusch costruisce l'ennesima commedia agrodolce partendo da uno spunto originale che farà da pretesto per mandare Bill Murray allo sbaraglio in giro per l'America, in una specie di roadtrip durante il quale dovrà fare i conti con la sua vita e andare alla ricerca del figlio che ha appena scoperto di avere e soprattutto scoprire quale delle tante donne del suo passato ne sia la madre. Per raccontare tutto ciò, il regista rimane fedele al suo stile minimalista. Forse fin troppo fedele perché a volte viene un pò il dubbio che stia sfiorando l'autismo. Certo, ha il grande merito di non rendere ripetitivi alcuni passagi del film che rischiavano di esserlo (la carrellata di donne che Murray è costretto a ritrovare) e usa una fotografia fredda che cala perfettamente lo spettatore nello spirito della pellicola, così come non mortifica il pubblico a cui non vengono date tutte le risposte a ciò che si vede ma lasciando un certo margine all'intuizione. Però alla fine c'è un grande senso di insoddisfazione: ad esempio, a me piacciono i finali aperti ma bisogna saperli motivare, renderli molto più significativi di un finale certo; qui, invece, si ha la netta sensazione che Jarmusch si sia un pò perso, non sapendo più dove andare a parare.
In tutto questo, c'è un Bill Murray strepitoso, ormai totalmente al servizio di autori intelligenti e moderni che sanno sfruttare il suo potenziale, la sua mimica efficace, la sua maschera malinconica e divertente. Se il film lascia parzialmente l'amaro in bocca, vale comunque la pena vederlo solo per la bravura ormai accertata di Bill Murray. Infondo, il film si regge tutto sulle sue spalle. O sarebbe meglio dire sul suo viso?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Uno di quei film che mi sono persa e che vorrei tanto vedere.