27.2.06

In viaggio con il comico

Inizio con il dire che non sono riuscito a porre neanche una domanda a Verdone (e una sola ne volevo fare!). Per il resto, è stato un incontro cordiale e carino, molto più rapido di quello di marzo scorso ma comunque interessante.
Carlo Verdone e Silvio Muccino, alla presenza degli stati generali della mia facoltà e davanti ad un'Aula Magna piena da scoppiare, accompagnati dal produttore Luigi DeLaurentiis (figlio di Aurelio) hanno presentato l'ultima fatica cinematografica di Verdone, Il mio miglior nemico, scritto ed interpretato insieme a Silvio Muccino. E' passato quasi un anno da quando i due diretti interessati ci hanno annunciato la notizia del film insieme in questa stessa Aula e siamo già qui a discuterne. Per cominciare, Verdone ringrazia tutti i presenti in quanto noi stessi siamo i giudici ultimi di ogni film e spiega che questo intenso tour promozionale (stamattina a Catania, nel pomeriggio a Palermo e domattina già a Bari) è anche un modo per ringraziare noi tutti che gli diamo il successo.
L'incontro inizia con una domanda al regista e i suoi esordi, gli si chiede della sua passione per Chekhov e dell'ispirazione che questo autore gli ha dato: "Si, devo molto a Chekhov, la mia tesi di diploma come cineasta era su Chekhov, anche se il paragone mi intimidisce. Questo unire il comico e il tragico insieme è una cosa che mi ha influenzato molto; il gusto per il melancomico è una mia caratteristica. Ironia e amarezza convivono in tutti i miei film; in questo ultimo, ci sono diversi momenti sia da commedia che drammatici. E' una storia in cui io e il personaggio di Silvio ci distruggiamo la vita a vicenda per una sorta di vendetta. Non voglio anticipare niente, ma secondo me è un film completo, che mi riguarda a 360 gradi, agile sia sul piano drammatico che sul comico con un Silvio Muccino molto maturato, cresciuto davvero molto. E' un film ricchissimo, di ben 130 scene, inusuali per una commedia italiana ma siamo contenti del risultato finale, di questo scontro generazionale e sociale che dapprima si rivela tragico ma che poi diventa costruttivo, quasi un rapporto padre-figlio trattato con molta delicatezza. Non è un'operazione di furbizia per mettere assieme una coppia che ha funzionato bene in Manuale d'amore; e non c'era neanche la volontà di rifare In viaggio con papà (il film che Verdone ha interpretato insieme ad Alberto Sordi, quasi un passaggio del testimone, N.d.A.) anche perchè questo film è molto più profondo; in Viaggio con papà io rovinavo un week-end d'amore a mio padre, in questo film Silvio non si limita a ciò ma mi distrugge tutta la vita", quasi un approfondimento del film con Verdone e Sordi. Si chiede a Silvio quanto di autobiografico c'è nei suoi personaggi: "come per tanti altri coetanei, la mia adolescenza è stata un'esperienza angosciante, molto traumatica. Lavorare davanti una macchina da presa è stato un modo per esorcizzare le mie paure e la mia adolescenza, grazie all'affettuoso sostegno di mio fratello Gabriele con cui ho esordito sia come attore che come autore. Poi ho anche capito che dovevo crescere e allora ho deciso di impegnarmi e di studiare sul set che è la migliore scuola per un attore. Mi sono anche tolto la 'zeppola' seppur a fatica! Fino ad approdare a questo film dove ho tratteggiato un personaggio totalmente lontano da me, un personaggio privo delle insicurezze e delle goffagini dei miei personaggi precedenti, caratteristiche che mi sono proprie perchè io ho grossi problemi ad avere a che fare con moltitudini di persone; anche in questo momento, mi si perdoni la frase poco consona ad una facoltà, ma a stare qui a parlare mi sto cagando sotto!"
E' il turno di Carlo di raccontare la matrice dei suoi personaggi. "Io quando incontro una persona sempre sicura di se, che non espone mai nessuna fragilità, beh, tento a diffidare di una persona del genere perchè sicuramente non è una persona sincera. Ognuno si mostra forte e sicuro eppure tutti hanno la loro valeriana, il loro farmaco, la loro camomilla, il loro yoga...Io amo le persone che hanno il coraggio di aprirsi con gli amici più cari e mostrare anche le loro fragilità, certo senza diventare ossessivi però! Scrivere per il cinema è anche un modo per mostrare le mie fragilità; in un film come Maledetto il giorno che ti ho incontrato lì c'è tutto me stesso e vale anche per Margherita Buy. Non le credete se prende le distanze da quel personaggio perchè lei in realtà è pure peggio di così! Interpretare un personaggio del genere ti aiuta a cambiare, a migliorarti. Per fortuna oggi sono meno ansioso ma la paura, l'ansia è qualcosa che ti stimola a dare sempre il meglio. Guai se io andassi sul set senza neanche un minimo d'ansia. Questo vale per tutti." Aggiunge anche un aneddoto: "Una volta ero con un famoso attore che ha lavorato con me e scorse un farmaco nel mio portafoglio. Mi disse che
era una cazzata, che lui da 5 anni praticava yoga e che era serenissimo e tranquillo. Poco dopo tira fuori il portafogli per offrirmi una cosa e gli cade la sua confezione di farmaco...tutto consumato!! Gli ho urlato che è un falso, che è un bugiardo e purtroppo tutti sono così!"
Sul tema dell'amore nei suoi film, Verdone: "Molti critici hanno accusato me e gli autori della mia generazione (Benigni, Troisi, Nuti e così via) di badare troppo all'amore e poco ai grandi temi della commedia italiana. Ma è un'analisi sbagliata intanto perchè siamo cresciuti in un'epoca diversa da quella del dopo guerra che ha plasmato i grandi come Gassman e inoltre perchè in realtà noi abbiamo analizzato una grande trasformazione della società, ovvero il grande cambiamento della relazione fra l'uomo e la donna, ovvero la crisi dell'uomo che sino ad allora era colui che controllava la situazione, che rimorchiava, che aveva un grande potere sulla donna. Tutto ciò, dal '68 in poi, è cambiato e per noi uomini è stato a dir poco traumatico renderci conto della situazione, un vero terremoto! Tutto ciò non mi sembra un tema banale ma importante per la società. L'unica cosa che abbiamo in meno rispetto ai grandi del passato sono gli sceneggiatori veri, in Italia ormai saranno due o tre e niente più."
Il rettore chiede a Verdone se ha mai pensato di scrivere per il teatro: "Si, mi piacerebbe ma non è una cosa semplice. Oltre alle difficoltà del mestiere, io ho anche i miei impegni con il cinema e quindi è difficile trovare il tempo. Ma mi piacerebbe e prima o poi è una cosa che dovrò fare." Domanda sia per Muccino che Verdone: il rapporto con la scuola e l'adolescenza. Muccino conferma le parole dette all'inizio: "E' stato il momento più brutto della mia vita! Pensi che mi ha talmente traumatizzato che ancora oggi, quando ho un incubo mi vedo nudo nel cortile della scuola dove mi avvertono che la scuola non è finita e nonostante io abbia conseguito la maturità devo continuare a frequentarla!" Verdone, invece: "Io ho buoni ricordi della scuola, è stato piuttosto la rimpatriata di dieci anni dopo con i compagni di classe che è stata sconcertante, tutti che volevano fare ancora i ragazzini e che volevano continuare a fare scherzi da ragazzini. Quell'avvenimento mi ispirò il film Compagni di scuola che probabilmente è stato uno dei più cattivi che io abbia mai fatto." Ancora un aneddoto: "Anche io ho avuto i miei traumi a scuola, avevo un professore di matematica severissimo, un vero incubo e i miei compagni, imbrogliando, facevano sempre in modo che toccasse a me essere interrogato. Essendo intimorito dal professore, ovviamente andavo male e prendevo brutti voti finchè un giorno...vabbè, ve lo dico, che mi frega, poi magari la magistratura mi indagherà...un giorno ho preso di nascosto il registro del professore e ho falsificato i miei voti mettendomi la sufficienza per tutto l'anno. Fu un gesto dettato dalla disperazione!" Risate (soprattutto di Muccino quando Carlo fa l'imitazione del severo prof) e applausi.
Questo, in estrema sintesi, l'incontro. E' stato divertente e stimolante e se è vero che a loro fa comodo andare in giro a fare promozione, per noi è altrettanto piacevole avere l'opportunità di incontrare professionisti del mestiere. Avrei voluto chiedere una cosa a Verdone ma la vigilanza è stata tempestiva e non ci ha concesso di fare domande ma solo autografi e strette di mano. Sarà per la prossima volta.
Avrei voluto mettere on-line l'intero video della conferenza ma non ho gli stumenti adatti. Dovrete accontentarvi di questi fotogrammi estrapolati. Siate clementi con me.

23.2.06

Appuntamento:In viaggio con il comico

Lunedì 27 febbraio nell'Aula Magna "Santo Mazzarrino" della mia facoltà (Università di Catania, Lettere e Filosofia) si terrà l'incontro "In viaggio con il comico" con Carlo Verdone e Silvio Muccino; coordina Fernando Gioviale, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo. Ho già incontrato Verdone e Muccino, insieme a Giovanni Veronesi, DeLaurentiis e Jasmine Trinca, in occasione della presentazione del film Manuale d'amore; in quell'occasione ho potuto apprezzare la grande professionalità di Verdone e dei suoi colleghi e della sua vasta cultura in materia di cinema (qui potete trovare un mio resoconto dell'incontro). Per questi motivi, presenzierò anche a questo incontro e spero di potervi fare un resoconto dignitoso corredato da materiale multimediale. Non mancate!

22.2.06

Va bene i dinosauri, ma l'archeologo?

Steven Spielberg ha ben pensato di realizzare il quarto capitolo della saga di Jurassic Park e di riprendere le redini della regia, dopo aver ceduto il posto a Joe Johnston per il terzo episodio. A convincere Spielberg sembra sia stata "una buona sceneggiatura su cui lavorare; le riprese dovrebbero iniziare il prossimo anno per un'uscita prevista nel 2008" sono le parole del produttore Frank Marshall. Tutto ciò è entusiasmante (memori del primo fantastico episodio, perchè i seguenti due non sono stati eccezionali) ma riporto questa notizia perchè sembra che ancora una volta Spielberg preferisca dedicarsi ai dinosauri che al progetto lungamente rimandato del quarto Indiana Jones, di cui ho già scritto. E fra i due preferirei rivedere tornare sullo schermo il dinosauro meno datato, ovvero Harrison Ford!

21.2.06

Spike Lee vs Hollywood e le ambizioni di Placido

Non mi ero ancora fatto un'opinione sulle recenti esternazioni di Ian McKellen in merito alle discriminazioni negli ambienti hollywoodiani che si aggiunge una nuova voce di denuncia. E' quella di Spike Lee: il regista afroamericano, in un'intervista alla rivista Complex, si è detto indignato perchè "a Hollywood non c'è un solo afroamericano che possa dare luce verde ad un film; gli unici neri che vedi sono quelli ai cancelli d'ingresso. La presenza di attori di colore come Denzel Washington, Eddie Murphy o Jamie Foxx non significa nulla; li assumono solo perchè sono macchine per far soldi".
Sul fronte intaliano, Michele Placido annuncia la volontà di voler realizzare film su grandi avvenimenti storico-politici italiani come gli omicidi di Falcone e Borsellino ma "questi sono film che non ci faranno mai fare, neanche se cambia il governo. La storia italiana degli ultimi 15-20 anni è piena di scheletri negli armadi, di delitti per cambiare il corso della politica. Eppure i film che raccontano il lato oscuro della storia recente vengono premiati".

20.2.06

Orsi d'oro

L'Orso d'Oro assegnato dalla giuria presieduta da Charlotte Rampling è andato al film bosniaco Grbavica. Primo film di finzione della documentarista Jasmila Zbanic. Michael Winterbottom conferma il suo feeling col Festival portanto a casa l'orso d'argento per la regia - insieme al suo 'collega' Mat Withcross - per lo scioccante Road to Guantanamo. Il Gran Premio della Giuria se lo sono spartiti l'iraniano Jafar Panahi per Offside e la danese Pernille Fischer Christensen di En Soup, film premiato anche come miglior opera prima della kermesse.Delusione quindi per i molto accreditati Robert Altman (Radio America) e Sidney Lumet (Find Me Guilty), nonchè per il nostro Romanzo criminale. Soddisfazioni invece per il cinema tedesco, che porta a casa diversi premi: il miglior attore è Moritz Bleibtreu per Le particelle elementari, la miglior attrice è Sandra Hueller, protagonista di Requiem.L'Orso d'Argento per la miglior colonna sonora è andato a Isabella di Pang Ho-Cheung, mentre il Premio Alfred Bauer per l'opera più innovativa se lo è aggiudicato l'argentino Rodrigo Moreno, regista di El Custodio.

18.2.06

A volte (le coppie) ritornano

La coppia Matt Damon e Ben Affleck tornerà a lavorare insieme. Sembra proprio che i due attori si ritroveranno in un dramma della Disney ancora senza titolo, tratto da una storia vera, in cui i due avvocati si battono per 15 anni in difesa di un condannato a morte. Era dai tempi di Dogma che i due non lavoravano più insieme. La loro popolarità esplose quando vinsero l'Oscar per la miglior sceneggiatura con Will Hunting; da allora la carriera di Matt Damon è stata un continuo successo mentre quella di Affleck è stata caratterizzata da alti e bassi (più bassi, forse?). Non solo, ma Affleck debutterà alla regia con Gone, Baby Gone, una detective story venata d'ironia tratta da un romanzo di Dennis Lehane, l'autore di Mystic River. Protagonisti saranno due investigatori privati di Boston, che indagano sulla scomparsa di un bambino in un quartiere di famiglie disastrate, poliziotti amareggiati ed ex galeotti impazziti.

Viva Zapatero!

Viva Zapatero! di Sabina Guzzanti
(2005) Ita
Presentato come documentario satirico, questo film di Sabina Guzzanti ha fatto furore sia in Italia che all'estero senza che nessuno ci avrebbe scommesso più di tanto. Invece, la forza dei temi trattati e la fama dell'autrice hanno attirato molta più gente del previsto. Viva Zapatero! ha uno svolgimento strutturale che partendo dal singolo caso di censura che la Guzzanti ha subito, si allarga arrivando a trattare l'argomento satira, quale sia il suo significato e la sua forza, il modo in cui viene realizzata ed usufruita nel resto del mondo per poi tornare in Italia e leggere sulle facce dei politici (e non) l'imbarazzo e la fatica profusi per non pronunciare mai quella fatidica parola: censura. Sono comunque l'entusiasmo e la determinazione della Guzzanti a rendere speciale questa pellicola che a tratti (molto brevi) può sfiorare la noia ma poi subito ti riconquista con qualche intuizione speciale, come il dividersi dello schermo in migliaia di facce uguali sulla frase "in un ampio ventaglio di nomi graditi alla destra". Può essere visto come un film militante ma la veridicità documentata dei fatti narrati è da leggersi in maniera puramente obbiettiva, così come le (drammatiche, alcune) testimonianze di chi ha perso la libertà di lavorare in questo strano paese che è l'Italia. E' vero che in certi momenti l'eccessivo vittimismo di Sabina può innervosire ma il finale liberatorio e distensivo riporta il tutto alla sua vera dimensione, al suo significato profondo che può essere riassunto in uno dei più celebri versi di Giorgio Gaber: la libertà è partecipazione!
Se esistono film e storie come queste la colpa è anche un po' nostra.

17.2.06

Associazioni sul piede di guerra

Anec, Anem e Acec sul piede di guerra. Non hanno proprio digerito la notizia dell'uscita del film Natale a Miami in dvd prevista per l'8 marzo, uscita che infrangerebbe le 15 settimane classiche di finestra che separano la distribuzione del film nei cinema da quella sugli altri circuiti. In un comunicato congiunto, le associazioni dell'esercizio cinematografico, esprimono tutta la loro preoccupazione: "L'episodio è tanto più grave se si considera che il film, oltre agli incassi del botteghino, genera l'ulteriore beneficio concesso dallo Stato ai film di produzione italiana (contributi sugli incassi). Nel condannare questo nuovo attacco all'equilibrio del mercato, non c'è da stupirsi se in tale situazione le aziende si tuteleranno, intraprendendo ogni azione in difesa dei propri interessi, a partire dalla richiesta di inserimento nel contratto di noleggio di una clausola che indichi in modo chiaro il rispetto di una window di almeno 15 settimane tra uscita in sala e altri mezzi".

16.2.06

Gay=soldi ai botteghini

Visto che ormai la tematica gay la fa da padrona al cinema, il mensile Ciak ha lanciato uno speciale sondaggio dal quale è risultato che è Tom Hanks l'attore che più di ogni altro ha saputo impersonare un omosessuale sullo schermo, nel ruolo dell'avvocato malato di Aids in Philadelphia (vero, eccellente interpretazione). A seguire ci sono Ugo Tognazzi per Il vizietto (mi manca!), Keanu Reeves per Belli e dannati ('nsomma, non era proprio bello quel ruolo, meglio l'altro protagonista del film, River Phoenix) e Stefano Accorsi per Le fate ignoranti (e ci può anche stare).
Tra i miglior film a tematica omosessuale, vince sempre Philadelphia, seguito da Tutto su mia madre e Priscilla - La regina del deserto...che sinceramente non mi sembra molto adatto a rappresentare il mondo omosessuale.

15.2.06

Uragano Paris

Sembra che Paris Hilton adesso abbia iniziato a far danni anche agli altri oltre che a se stessa. Robert Redford, fondatore del Sundance Festival, la rassegna nata nel 1979 come piccola vetrina per film e talenti indipendenti che si è poi ingrandita anno dopo anno, si è detto preoccupato per la piega mondana che la sua 'creatura' sta prendendo. E chi gli ha instillato il dubbio? Ecco la sua dichiarazione: "Per il mondo esterno deve trattarsi di un grasso e grosso mercato se Paris Hilton viene alle feste. Ora, lei non ha niente a che fare con l'evento. Penso che il Festival sia vicino all'andare fuori controllo".
Magari la Hilton cercava di spacciarsi per intellettuale!

13.2.06

Ian McKellen vs. Hollywood

Sabato scorso Ian McKellen ha ritirato l'Orso d'Oro alla carriera a Berlino, come avevo già annunciato. L'attore nel suo discorso di ringraziamento ha ironizzato sulla notorietà acquisita di recente nonostante la lunghissima carriera; notorierà ottenuta soprattutto con film come la saga di X-Men o la trilogia de Il Signore degli Anelli. McKellen, gay dichiarato, poi si è fatto serio e ha lanciato un duro atto d'accusa riguardo l'ambiente del cinema americano e l'omosessualità; dopo aver mostrato soddisfazione per il successo in questo senso importante di Brokeback Mountain, ha poi aggiunto: "L'industria cinematografica è davvero 'old fashioned' in California. E' molto, molto difficile per un attore americano che vuole avere una carriera essere sincero sulla sua sessualità, e ancor più difficile è per una donna se è lesbica. Questo non succede per gli attori dall'altra parte del continente americano, a Broadway, dove le persone molto facilmente riescono ad essere 'aperte' ed oneste".

Solaris

Solaris di Steven Soderbergh
(2002) USA

Solaris è il prodotto della testardaggine di Soderbergh e di George Clooney. L'idea di trasporre il romanzo di Stanislaw Lem non fu per niente facile da realizzare; innanzi tutto per i difficili argomenti toccati da questa storia fantascientifica, come l'esistenza di dio o il significato della vita e della morte. Inoltre, i film ambientati nello spazio non tirano più da parecchio tempo. Eppure, Clooney e Soderbergh non si sono scoraggiati e hanno proseguito per la loro strada. Il risultato è un film gradevolissimo, che incuriosisce intanto per lo stile asciutto della regia e per l'ambientazione claustrofobica e poi per un'interpretazione d'eccezione del bravissimo George Clooney. Guardando il film si sentono arrivare echi di un'altra odissea nello spazio, soprattutto nella scena finale in cui Clooney tende la mano ad un bambino che gli aprirà le porte di Solaris, ma il film di Kubrick ha lasciato un segno troppo profondo per non essere ricordato ogni qualvolta ci si ritrova nello spazio.
Solaris è un film coraggioso che vuole esplorare tasti delicati della vita umana in un contesto da avventura fantascientifica per non diventare troppo autorale ed eccessivo. Il risultato finale è più che sufficiente, anche se l'impianto narrativo verso la fine comincia a cedere e ci si concentra eccessivamente sulla storia d'amore dei protagonisti, dimenticando gli sprazzi filosofici.

12.2.06

Il cinema è l'arte audio e visiva più forte e più ricca, ciò non si discute. Ma non trascuriamo i suoi figli minori, come i serial televisivi o i videoclip musicali. La sezione Uno sguardo altrove del Mulholland Blog vuole approfondire tutto ciò che negli ultimi anni si è distinto e che ha fatto sì che questo micro-cosmo alternativo crescesse fino a poter camminare insieme al suo papà, il cinema, a testa alta. Sempre secondo il mio modesto parere!

Uno sguardo altrove:Imitation of life (R.E.M.)

Leggenda vuole che il chitarrista dei R.E.M. odi girare i videoclip delle loro canzoni e che quando ha saputo come sarebbe stato girato questo video ha tirato un sospiro di sollievo. Il perchè è presto detto.
Per il video di Imitation of life, al regista Garth Jennings viene l'idea di narrare diverse micro-storie che si svolgono tutte durante il più classico dei pool-party (la festa a bordo piscina) in pieno american-style. Dalla veduta panoramica iniziale, l'occhio della cinepresa si sposta zoommando sui diversi dettagli della festa e va a scoprire tutto ciò che accade fra i coloriti ospiti: due donne litigano, una moglie se la fa con l'amante non appena il marito volge lo sguardo altrove, un uomo prende fuoco al barbecue, altri ballano, un bambino non sa se lanciarsi in acqua e così via. I tre R.E.M. sono sparsi nella scena, Michael Stipe è in evidenza in basso a destra. Tra uno zoom e l'altro possiamo anche vedere, seguendo il labiale, che molti dei personaggi in scena cantano la canzone.
E voi direte: dov'è l'originalità del video? Ebbene, guardandolo ci si rende conto che la scena va continuamente in rewind e ricomincia daccapo! Sta in questo la genialità dell'idea! In realtà, per filmare l'intero clip di 4 minuti sono bastati appena 30 secondi di girato durante i quali tutti i personaggi fanno qualcosa mentre cantano un pezzo di canzone; il resto è fatto dallo zoom digitale che spia i personaggi e i 30 secondi di girato avviati in loop. Guardando il video più di una volta ci si rende conto dell'enorme lavoro che c'è stato dietro la realizzazione: l'orchestrazione di ogni gesto, ogni singolo movimento, ogni azione delle decine di personaggi sparsi nella ripresa che sembra facciano sempre la stessa cosa e in realtà stanno vivendo ognuno la loro piccola storia. Che sia questa l'imitation of life che ha voluto rappresentare il regista?
Il video può essere visionato qui. Fatelo, ne vale la pena!

11.2.06

Un omaggio dovuto:auguri Leslie!

Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha riso a crepapelle davanti ad una scena con Leslie Nielsen! Ebbene, il re del comico demenziale oggi compie 80 anni e li compie in splendida forma! L'attore canadese nella sua lunga carriera le ha provate tutte. Nasce come attore 'serio' e drammatico ma poi i fratelli Zucker hanno la brillante idea di coinvolgerlo nel cult L'aereo più pazzo del mondo e da quel momento non riuscirà più a tenere a freno la sua vis comica, esplosiva ed unica nelle numerose parodie che interpreterà. Resteranno nella memoria la trilogia Una pallottola spuntata e il recente Scary Movie 3. E tenetevi forte: Nielsen è nel cast di Scary Movie 4.
Auguri di cuore, genio della risata!

I Soliti Sospetti

The Usual Suspects di Bryan Singer
(1995) USA

E' un film cult ed è sempre difficile descrivere una pellicola del genere. Quel che è certo è che questo film di Bryan Singer è un omaggio al noir vecchio stile spennellato qua e là da un tocco di thriller. La storia parte confusa e difficile da seguire; troppi elementi che si incastrano, troppi personaggi che si contendono la scena anche se poi diventa evidente che il vero protagonista è Gabriel Byrne, il classico protagonista da noir, condannato contro il suo stesso desiderio ad essere un ottimo criminale. Intorno a lui un cast variegato e ben diretto (anche un giovane Benicio Del Toro quasi irriconoscibile); su tutti spicca l'impareggiabile Kevin Spacey, con una recitazione secca, precisa, mai sopra le righe. A metà film, la storia inizia a schiarirsi e il vero mistero diventa un altro, ovvero l'identità della persona che muove le fila di questo difficile complotto. Sarà un colpo di scena finale a svelare ogni mistero, una scena che è un gioiello di montaggio e di arguzia, una sequenza già consegnata all'antologia del cinema, forse il capostipite di quella lunga serie di una formula ormai abusata: il colpo di scena ad effetto basato su un montaggio che rimette insieme i pezzi del puzzle. La regia non perde un colpo, non si adagia sulla bellezza della storia ma si piega a suo servizio senza rinunciare a veri e propri tocchi di classe.
Un film imperdibile per qualsiasi cultore del cinema. Due Oscar: miglior attore non protagonista (il primo per Kevin Spacey) e miglior sceneggiatura (Christopher McQuarrie).

10.2.06

Due facce per Jake

Il candidato all'Oscar per Brokeback Mountain, Jake Gyllenhaal, è in fase avanzata di trattative per prendere parte al nuovo capitolo di Batman, il 'sequel del prequel' Batman Begins, nuovamente con Christopher Nolan alla regia e Christian Bale nella parte di Bruce Wayne/Batman. Gyllenhaal interpreterà un virtuoso avvocato, destinato a mutare nel suo alter ego 'cattivo' Due facce nel film successivo. Due facce era stato interpretato da Tommy Lee Jones in Batman & Robin, quarto episodio della prima saga. A proposito di personaggi che 'ritornano', la nuova versione del Joker dovrebbe essere affidata a Paul Bettany.

9.2.06

La passione dei produttori

Il film di Mel Gibson La passione di Cristo ha convinto i produttori cinematografici a far leva su argomenti religiosi per solleticare il pubblico. Per questo sono già in lavorazione due pellicole sull'argomento. La prima è il provocatorio Color of the Cross, che nelle intenzioni nasce proprio come una risposta liberal e anti-razzista alla discussa opera di Gibson. Si annunciano già parecchie polemiche. Il motivo? Il film racconterà le ultime ore della vita di Gesù, ma ad interpretare il Cristo e a dirigere sarà il cineasta-attore afroamericano Jean Claude La Marre. Il film arriverà sugli schermi americani a novembre.
Il secondo film in arrivo è Nativity, uno sguardo alla vita della Vergine Maria prima della nascita di Gesù. Sarà molto probabilmente Catherine Hardwicke, la regista di Thirteen e Lords of Dogtown, a dirigere. Nella testa dei produttori la Hardwicke, donna liberal più che religiosa, sarebbe in grado di raccontare la storia da una forte prospettiva femminile.
Sopravviveremo anche a questo?

8.2.06

Bentornato Sean! E Nastri d'Argento...

Mi fa piacere dare questa notizia perchè ho molto apprezzato il lavoro dietro la macchina da presa di Sean Penn in occasione de La promessa. Ebbene, Penn torna a dirigere un film: Into the Wild, film d'avventura ambientato in Alaska e interpretato da Emile Hirsck. Il film è sceneggiato dallo stesso Penn e si ispira all'omonimo bestseller di Jon Krakauer, nel quale si racconta la vera storia di Christopher McCandless: dopo essersi laureato nel 1992 abbandonò ogni cosa per andare a vivere tra i ghiacci dello stato nordamericano. Morì quattro mesi dopo in un autobus abbandonato in un remoto accampamento. Bentornato Sean!
Ieri sera sono stati assegnati i Nastri d'Argento, alla loro edizione numero 60. Piazza pulita ad opera di Michele Placido che con il suo Romanzo criminale si becca 5 premi: miglior film, miglior regista, miglior attore (ex-aequo Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart e Pierfrancesco Favino), miglior montaggio, miglior sonoro in presa diretta. Miglior attrice: Katia Ricciarelli (La seconda notte di nozze); Miglior attore non protagonista: Carlo Verdone (Manuale d'amore); Miglior attrice non protagonista: Angela Finocchiaro (La bestia nel cuore); Miglior soggetto: Roberto Benigni e Vincenzo Cerami (La tigre e la neve); Migliori musiche: Nicola Piovani (La tigre e la neve); Miglior fotografia: Fabio Cianchetti (La trigre e la neve); Miglior canzone: Mentre tutto scorre dei Negramaro (La febbre); Francesco Munzi si è aggiudicato il Nastro d'Argento come miglior regista esordiente (Saimir). Miglior film straniero: Million Dollar Baby di Clint Eastwood. Sabina Guzzanti è stata premiata per il miglior documentario (Viva Zapatero!).
Infine altri Nastri d'Argento sono andati a Francesco Crivellini per i costumi de La Seconda notte di nozze, a Bruno Rubeo per la scenografia del Mercante di Venezia, ad Adalberto Maria Merli e Alessandra Korompay per il doppiaggio, rispettivamente, di Million Dollar Baby e Niente da nascondere di Michael Haneke.

7.2.06

Tutti (e 50) gli uomini del presidente

Ettore Scola sarà il presidente della giuria popolare (in tutto cinquanta giurati) della Festa Internazionale del Cinema di Roma, in programma dal 13 al 21 ottobre. L'annuncio è stato dato dal sindaco di Roma Walter Veltroni al Centre Pompidou di Parigi dove è stato presentato il gemellaggio tra le due capitali europee, il festival del cinema e l'auditorium progettato da Renzo Piano. "Roma - ha detto Ettore Scola - fino a qualche tempo fa era addormentata, poi si è risvegliata con Veltroni e da allora non c'è più riposo per i romani. La Festa del Cinema terrà svegli i cittadini, venite e divertitevi ma venite ben riposati".

6.2.06

Moretti all'orizzonte

Il nuvo film di Nanni Moretti, Il caimano, uscirà nelle sale italiane il 24 marzo, due settimane prima delle elezioni politiche! Essendo il film nelle intenzioni del regista "un film di fiction su Berlusconi, ma non un documentario" si preannunciano già polemiche (e che tristezza, aggiungerei!); il regista, però, ci ha tenuto a precisare che "sarà un film nella migliore tradizione del cinema italiano d'impegno civile. Ma la mia ambizione non è quella di realizzare un film per far cambiare idea agli elettori di Berlusconi, né per rassicurare un certo tipo di pubblico di sinistra nelle proprie certezze. Al contrario spero che Il Caimano possa semplicemente suscitare dei dubbi". I protagonisti del film, oltre allo stesso Moretti, sono Silvio Orlando, Michele Placido, Margherita Buy e Jasmine Trinca.

4.2.06

Revolution 2006? (Parte II)

Il 27 gennaio, ne avevo già parlato, è stata una data storica per la distribuzione cinematografica americana. Il parere dell'Anec (Assiociazione Nazionale Esercenti Cinema) sull'argomento è affidato ad un comunicato che in estrema sintesi dice: "Gli esercenti dei cinema italiani sono fermamente convinti che il modo migliore per vedere i film sia sul grande schermo della sala. Non può quindi che vedersi con allarme che per film anche di grosso richiamo spettacolare si prevedano uscite anticipate rispetto all'intervallo delle 15 settimane. Non è stata finora smentita, ad esempio, la previsione di una uscita il 15 febbraio di un blockbuster natalizio come Natale a Miami, che ancora in questi giorni è in programmazione nelle sale cinematografiche e che ha ottenuto risultati al botteghino che non presuppongono certo necessità di una uscita anticipata su altri mezzi."
Anche in America si segue con il fiato sospeso l'evolversi dell'esperimento Soderbergh. C'è da dire che il film non sta incassando granchè al botteghino (72mila dollari il primo week-end in 32 sale) ma è da tenere in considerazione il boicottaggio che la maggioranza delle sale ha messo in atto nei confronti del film. Alcuni registi hanno detto la loro. Tim Burton: "Questo è un business ma dovremmo trattarlo come forma d'arte"; Ron Howard: "Meglio vedere i film in sala ma sarà il pubblico a dirci quello che vuole"; Michael Mann: "Se puoi scaricare show tv sull'i-pod il mondo è già cambiato". Soderbergh difende il suo esperimento (Bubble è solo il primo di suoi sei film destinati alla distribuzione simultanea) e con intelligenza sottolinea: "La simultaneità della distribuzione era già in corso. Negli ultimi 5 anni ogni film è stato disponibile in dvd il giorno stesso della sua uscita, per colpa della pirateria."

3.2.06

Donnie Darko The Director's Cut

(2004) USA
A suo tempo, la prima visione di Donnie Darko mi entusiasmò; con la seconda ridimensionai il mio giudizio. Questa volta ho rivisto il film nella versione Director's Cut con 17 minuti di scene in più. Per chi ha visto entrambe le versioni, salteranno all'occhio più che alcuni effettacci visivi moderni totalmente superflui al montaggio, le scene in cui il protagonista legge le pagine de "La filosofia dei viaggi nel tempo", il libro (fittizio) che è un pò la chiave interpretativa dell'aspetto 'fantastico' del film e che rende molto più comprensivi alcuni passaggi che nella prima versione risultavano essere veri e proprio enigmi; l'aspetto 'metafisico' invece (la ricerca di dio del protagonista e le sue turbe da anima sofferente piuttosto che da adolescente) rimane per lo più inalterato se non addirittura indebolito, ma giusto un poco, in alcune scene che forzano fin troppo i delicati rapporti fra i protagonisti della storia. Per intederci, la scena in cui Donnie chiede alla madre cosa si prova ad avere un figlio 'schizzato' è emozionante e di genuina umanità; aggiungere dopo neanche un minuto una scena in cui lo stesso Donnie rassicura la madre di non essere poi così fuori di testa non solo è stucchevole ma mina la bellezza della sequenza precedente! Per il resto, il fascino del film e l'originalità della storia rimangono intatti; il paragone che qualcuno ha proposto con altri film (?!) è del tutto azzardato e inadeguato, sono film totalmente distanti ed opposti. Non per questo, Donnie Darko merita l'etichetta di filmetto adolescenziale infarcito di velleità pseudo-filosofiche. Anzi, è un film bello e godibile, forte di un cast che impersona benissimo una serie di bei personaggi (su tutti spicca, manco a dirlo, Jake Gyllenhal) e di dettagli per nulla lasciati al caso. Le interpretazioni sulla parabola di Donnie, poi, sono lasciate libere alla fantasia degli spettatori. Io la mia idea me la sono fatta. E se un film è costruito bene e girato ancora meglio (nonostante il budget ridotto) ed è capace di uscire dalla tana dei cult-movie grazie ad uno spontaneo passavoce di fan e critici, merita di essere visto. Peccato che, a mio parere, la versione migliore non sia nessuna delle due ma starebbe nel mezzo.
P.S. Ho l'impressione che la mia buona parola su Donnie Darko aprirà qualche polemica. Spero si instauri una bella discussione.

Premiata Ditta Tarantino

Quentin Tarantino torna dietro la macchina da presa in un film diretto a quattro mani con il collega-sodale Robert Rodriguez. Il film, Grind House, è un horror diviso in due episodi di 60 minuti, uno ciascuno per il regista. L'episodio di Rodriguez s'intitolerà Planet Terror e racconterà una storia di zombie, quello di Tarantino sarà invece uno slasher movie e s'intitolerà Death Proof. Non si conoscono ancora i nomi dei protagonisti. L'aspetto più bizzarro dell'operazione è che a fare da intermezzo tra i due episodi ci saranno finti trailer realizzati dagli stessi registi. Ma senza un tocco di follia non sarebbe stato un lavoro di Tarantino.

2.2.06

Oscar, Razzies e Orso d'Oro alla carriera


Con una breve cerimonia sono state rese note le nomination agli Oscar. Manco a dirlo, l'asso pigliatutto di questa edizione sembra essere I segreti di Brokeback Mountain che totalizza 8 nomination e tutte in categorie fondamentali. La delusione più cocente, invece, sembra essere King Kong: 4 nomination e solo in categorie tecniche. Rientra in gioco Munich, che sembrava essere ormai escluso; invece si becca, fra le altre, anche miglior film e miglior regia.

La sorpresa più piacevole per noi italiani è sicuramente la candidatura di La bestia nel cuore fra i 5 migliori film stranieri. Non accadeva dai tempi de La vita è bella (1997). Cristina Comencini ha così commentato: "Sono emozionatissima, da sei anni l'Italia mancava dalla competizione e noi ce l'abbiamo fatta contro ogni previsione. E' stata una sorpresa perché siamo arrivati tardi e abbiamo fatto una campagna promozionale con pochi mezzi. Ma il merito è soprattutto del film che ha fatto tutto da solo. Avevo visto l'entusiasmo della gente durante le proiezioni americane ma proprio non ci credevo". Altri due orgoglio nostrani: Gabriella Pescucci, costumista per La fabbrica di cioccolato e Dario Marianelli, musiche per Orgoglio e pregiudizio.
Rimanendo in tema di premi, ufficializzate anche le nomination dei Razzies, provocatorio premio che 'celebra' il peggio dell'annata cinematografica e viene assegnato la sera prima degli Oscar. Giusto una curiosità: Tom Cruise e Katie Holmes sono tra i nominati, il primo per La guerra dei mondi, la seconda per Batman Begins. Addirittura è stata inventata una nuova categoria per dare a Cruise la seconda nomination, come il più 'noioso bersaglio dei tabloid'. I film che hanno raccattato più nomine sono, a pari merito, Hazzard e The Mask 2, seguiti da Vita da strega e Deuce Bigalow: puttano in saldo.
Infine, una notizia che mi riempie di gioia: l'attore inglese Ian McKellen sarà onorato con un'Orso d'Oro alla carriera durante l'imminente edizione del Festival di Berlino (9-19 febbraio). Fin troppo meritato!!
Le Nomination le potete trovare riassunte qui.

1.2.06

I Film Del Mese:Febbraio 2006

Ecco i film in uscita nel febbraio 2006. Fra parentesi la data di uscita.
  • Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright (3)
  • The door in the floor di Tod Williams (3)
  • Fragile di Jaume Balaguerò (3)
  • Per sesso o per amore? di Bertrand Blier (3)
  • La cura del gorilla di Carlo Arturo Sigon (3)
  • Persona non grata di Krzysztof Zanussi (3)
  • Battaglia nel cielo di Carlos Reygadas (3)
  • Le tre sepolture di Tommy Lee Jones (3)
  • Le bande di Lucio Giordano (3)
  • Saddam di Max Chicco (7)
  • Il cacciatore di teste di Costa-Gavras (10)
  • Underworld:Evolution di Len Wiseman (10)
  • The Libertine di Laurence Dunmore (10)
  • North Country - Storia di Josey di Niki Caro (10)
  • La contessa bianca di (10)
  • Prime di Ben Younger (10)
  • Casanova di Lasse Halstrom (17)
  • Jarhead di Sam Mendes (17)
  • Quando l'amore brucia l'anima - Walk the line di James Mangold (17)
  • Truman Capote - A sangue freddo di Bennett Miller (17)
  • Syriana di Stephen Gaghan (24)

A voi la scelta! Quali vi stuzzicano di più?