29.1.08

Jack Nicholson

Amo quest'uomo. E vi consiglio questa bella intervista.

Caos calmo in arrivo

Mentre Isabella Ferrari ha confessato come hanno affrontato lei e Moretti la ormai leggendaria scena di sesso in Caos Calmo ("io una vodka, lui un paio di birre; è stata senza dubbio la scena piu' forte della mia carriera, e non nego che mi ha lasciato un segno. Non a caso non mi sono ancora voluta rivedere"), si ha notizia che nell'attesissimo film di Antonio Luigi Grimaldi tratto dal romanzo di Veronesi ci sarà anche Roman Polanski, nel ruolo del boss di Moretti. Apparizione che sembra riguardare solo una scena dell'intero film.
La pellicola uscirà l'8 febbraio e concorrerà anche al Festivai di Berlino.

28.1.08

Screen Actors Guild 2008: i vincitori (+ Dags)

Sono stati assegnati gli Screen Actors Guild del 2008, prestigioso premio considerato secondo solo agli Oscar. No Country for Old Men viene premiato per la migliore performance del cast e per il miglior attore non protagonista, Javier Bardem. Il miglior attore protagonista se lo aggiudica Daniel Day-Lewis per Il Petroliere di P.T. Anderson; nel ritirare il premio, l'attore lo ha voluto dedicare a Heath Ledger. Miglior attrice protagonista è Julie Christie per Away from her; miglior attrice non protagonista è Ruby Dee in American Gangster.
Trovate la lista completa dei premi qui.
Assegnati anche i Directors Guild Award. Si segnala la vittoria dei fratelli Coen e tutto il resto lo trovate qui.

Risultati sondaggio: Lynch e il telefonino

David Lynch: "E' così triste pensare di poter vedere un film su un fottuto telefonino!"

Vittoria schiacciante dei duri e puri del cinema, quelli che vogliono i film solo sul grande schermo o nel salotto super accessoriato di casa. Il 77% dei votanti (Ha ragione. Provate voi a vedere 2001:Odissea nello spazio su un telefonino!) si schiera dalla parte di David Lynch, un 13% (Ha ragione ma ci sono alcuni film che possono essere visti sul telefonino) concede un margine su cui negoziare e 3 votanti, l'8%, propongono la pensione anticipata per Lynch.
Credevo ci sarebbero stati a stento una decina di voti; invece l'iniziativa 'sondaggio' è andata bene perciò... alla prossima!

Home video: addio supporto?

Per ricapitolare: cos'è iTunes Movie Rentals e cosa c'è da aspettarsi secondo gli analisti. Il punto della situazione di Alessandro Gilioli e Paolo Pontoniere.

25.1.08

The Wall

Pink Floyd The Wall di Alan Parker
(1982) UK

Sembra ormai che il termine 'cult' sia diventato qualcosa di prevalentemente soggettivo, troppo legato a molteplici aspetti per innalzarsi ad etichetta oggettiva o magari a termine quasi scientifico. Ad esempio il film The Wall sembrerebbe essere un cult, mentre per me è una pietra miliare, senza esagerare potrei dire uno dei film più sottovalutati del cinema.
Nato come evoluzione naturale del concept album The Wall dei Pink Floyd, l'opera non tradisce lo spirito dell'album e anzi ne consacra ogni aspetto ad un nuovo ed accresciuto spessore. The Wall è un'opera dai molteplici livelli di lettura, complessa e stratificata eppure sembra andare dritto al cuore di chi la osserva. La sua struttura frammentata e musicale traduce in immagini quello che i Pink Floyd erano riusciti nell'eccellenza a trasformare in note. Ma non si limita a ciò: crea un film compatto e multimediale che non tradisce il senso del cinema, inglobando tutte le arti che l'hanno preceduto. La parabola del protagonista, la rockstar Pink interpretata da (vera rockstar) Bob Geldof, diventa così non una biografia fantasiosa ma qualcosa in cui ciascuno di noi può riconoscere buona parte di sé. E del suo muro, solido e vero protagonista del film: il muro che tutti costruiamo come barriera da ciò che ci è diverso, da ciò che porta cambiamento e da ciò che dà valore alla vita. E' il muro che dobbiamo abbattere, con le sue convenzioni sociali, il plagio a cui tutti siamo costretti fin da tenera età, i rapporti affettivi che troppo facilmente scivolano nella patologia. Il protagonista è un artista e il suo fallimento sta nel chiudersi in un muro che non gli concede alcun contatto con l'esterno. Ma un artista non può chiudersi in sé stesso, altrimenti sciuperebbe il concetto stesso dell'arte che è qualcosa che travalica i confini e cresce e matura al contatto con gli altri. E se è vero che l'arte è l'amplificazione di tutto ciò che ci circonda, l'avventura della fragile pische di Pink non riguarda solo lui o gli artisti ma tutti noi, ciascuno con il proprio muro da abbattere.
Alan Parker (con la collaborazione di Roger Waters) si serve delle musiche dei Pink Floyd per mettere in scena immagini terrificanti, angosciose e toccanti che rendono alla perfezione tutto il senso della narrazione e usando tutti gli strumenti a disposizione ('cartoni animati' compresi). The Wall è un campionario di arte totale, un'imponente traduzione in immagini di ciò che è astratto e appartiene alla atmosfera del privato, la solitudine soprattutto. Quella solitudine che porta assuefazione, compiaciuta malinconia, che va a velare un certo masochismo di cui quasi tutti siamo schiavi. E che va a edificare un muro, mattone dopo mattone, sempre più difficile da abbattere.

Scusate, questo lo voglio dire...

Molti blog nel mondo, alla notizia della scomparsa di Heath Ledger, si sono impegnati a sottolineare un aspetto e cioè che la scomparsa dell'attore lasciava in alto mare le riprese appena iniziate del nuovo lavoro di Terry Gilliam, The imaginarium of Doctor Parnassus, di cui era il protagonista. Personalmente ho ritenuto irrilevante la notizia proprio per evitare ciò che hanno fatto altri, ovvero concentrarsi più sull'enesima disgrazia produttiva del buon Gilliam (ricordate Don Chisciotte?) piuttosto che sulla tragedia della morte di Ledger. I blogger, italiani e non, invece non si sono sottratti: chissenefregadellamortediLedger, molti si sono sprecati ad invocare la nomina di 'sfigato' per Gilliam, altri si sono chiesti se l'attore sarebbe stato resuscitato dalla tecnologia e qualcuno ha morbosamente atteso i risultati dell'autopsia.
Sinceramente, della sorte del film di Gilliam me ne frega poco. E anche del fatto che Johnny Depp si sarebbe offerto come sostituto. Insomma, è morto tragicamente un uomo piuttosto giovane, è morto un padre di una bambina di 2 anni appena. E tanto basta. Tutto il resto: disgustorama! Disgustomatico!

23.1.08

Al peggio non c'è mai fine...

Come i ragazzi di Cineblog.it, anche io ho riflettuto se scrivere questo post ma forse è importante farlo perché è giusto si sappia che esiste certa gente nel mondo e magari per raccogliere un minimo di solidarietà contro certa gente.
La Westboro Baptist Church, il cui sito è godhatesfags.com, cioè dio odia i froci!, ha annunciato che picchetteranno il funerale di Heat Ledger perché con la sua sordida interpretazione di gay in Brokeback Mountain si è guadagnato un posto nelle fiamme eterne dell'inferno, come tutti i gay o quelli che minimamente si avvicinano a loro. Questi termini non me li sto inventando io ma sono quelli che potete leggere sul sito religioso sopra citato.
Alleluja!

E' morto Heath Ledger

Heath Ledger è morto a soli 28 anni. Uno degli attori più promettenti e affascinanti degli ultimi anni è stato ritrovato senza vita in un appartamento di New York. Vista la presenza di una scatola di sonniferi sul comodino, la polizia non esclude la possiblità del suicidio anche se la tesi prevalente è quella dell'overdose.
E dopo Brad Renfro, è la scomparsa di un'altra giovane star con cui Hollywood deve fare i conti nel giro di una settimana. Ed è pazzesco perchè Ledger era uno dei più quotati sulla piazza: una bravura che non si era fatta eclissare dalla sua bellezza e che aveva saputo scegliersi ruoli che hanno lasciato il segno, uno su tutti il cowboy di Brokeback Mountain. Il suo ultimo ruolo sarà da culto, c'è da giurarci: Joker in The Dark Knight, una interpretazione talmente attesa da fare ombra a Batman, tant'è che le strategie pubblicitarie del film si sono del tutto concentrate sulla nuova versione (dopo quella storica di Jack Nicholson) del criminale psicopatico interpretata da Ledger.
L'attore si era da poco separato da Michelle Williams, con cui aveva avuto una figlia. Uno dei primi commenti è stato di Nicole Kidman: "E' una tragedia. I miei pensieri vanno alla famiglia". E' vero, questa storia ha il sapore della tragedia. E il suo nome sa già di mito. Che peccato però...

22.1.08

Oscar 2008: nominees

  • Miglior film: Atonement; Juno; Michael Clayton, No Country for Old Men, There Will Be Blood.
  • Miglior regia: Paul Thomas Anderson (There will be blood); Coen Bros. (No country for old men); Tony Gilroy (Michael Clayton); Jason Reitman (Juno); Julian Schnabel (Scaphandre et le papillon).
  • Miglior attore protagonista: George Clooney (Michael Clayton); Daniel Day-Lewis (There will be blood); Johnny Depp (Sweeney Todd); Tommy Lee Jones (In the Valley of Elah); Viggo Mortensen (Eastern Promises).
  • Miglior attrice protagonista: Cate Blanchett (Elizabeth:the golden age); Julie Christie (Away from her); Marion Cotillard (La mome); Laura Linney (The Savages); Ellen Page (Juno).
  • Miglior attore non protagonista: Casey Affleck (The assassination...); Javier Bardem (No country for old men); Philip Seymour Hoffman (Charlie Wilson's War); Hal Holbrook (Into the wild); Tom Wilkinson (Michael Clayton).
  • Miglior attrice non protagonista: Cate Blanchett (I'm not there); Ruby Dee (American Gangster); Saoirse Ronan (Atonement); Amy Ryan (Gone Baby Gone); Tilda Swinton (Michael Clayton).

L'italiano Dario Marianelli, già vincitore del Golden Globe per Atonement, è candidato anche all'Oscar per le musiche. Tutte le candidature le trovate qui. Io noto, come ai Golden Globes, l'assenza di un film che si è prepotentemente imposto (a parte forse quello dei Coen e di Anderson che arrivano ad 8 pari) ma una specie di frammentazione delle candidature dove nessuno spicca.

Oscar: primo commento a caldo

Hanno finito pochi minuti fa di annunciare le nomination per gli Oscar.
Così a caldo mi viene da sottolineare una tendenza in linea con i Golden Globes, un sacco di prevedibilità e qualche sorpresa. Sono contentissimo per le nomination di Philip Seymour Hoffman e Paul Thomas Anderson (doppia, miglior regia e miglior film). Da registrare un certo consenso per Juno di Jason Reitman, il film vincitore della scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma. Una sua vittoria significherebbe anche un notevole complimento indiretto al giovane festival capitolino. Prevedibilissima la doppia candidatura di Cate Blanchett, sia come protagonista (Elizabeth: the golden age) che come non protagonita (Io non sono qui).
Ulteriori commenti con la lista completa delle candidature.

21.1.08

Happy Birthday Mr. Lynch

Ieri David Lynch ha compiuto 62 anni. Lo celebriamo andando a scovare alcune recenti dichiarazioni del regista, soprattutto una che tanto recente non è e che è stata strumentalizzata dalla Apple per dipingere Lynch come un simpatico vecchietto che non ne vuole sapere di adeguarsi ai tempi (lui che si è convertito in toto al digitale, pensa te! Lui che è stato uno dei primi ad approfondire il discorso web-serial, pensa te!) e fare pubblicità all'iPhone.
"Non so nulla delle cose di Hollywood ad oggi." Lynch si tira fuori dalle logiche hollywoodiane per cui non ha mai nutrito simpatie.
"Non farei vedere nessuno dei miei film ai miei genitori, fatta eccezione forse per The Elephant Man."
"davidlynch.com è stato creato per lanciare contenuti video originali (soprattutto seriali) scritti, prodotti e diretti da David Lynch e a diffusione esclusiva via internet."
Infine, l'ormai celebre invettiva di Lynch contro la diffusione dei film sui telefonini: "Se guardi il film su un telefono, non riuscirai nemmeno in un miliardo di anni a provare l'esperienza film. Tu credi di averla provata ma sarai stato solo fregato. E' così triste pensare di poter vedere un film su un fottuto telefonino. Tornate alla realtà!"
Visto che vorrei sperimentare la possibilità di realizzare sondaggi con la nuova piattaforma di Blogger, ne approfitto per chiedervi cosa ne pensate della dichiaraione di Lynch sul rapporto tra cinema e telefonini. Potete votare in cima alla barra laterale del blog.

20.1.08

Ancora nuove date per Roma

Prima avevano detto che si era reso necessario spostare le date della Festa di Roma per concomitanza con altre attività culturali già previste all'Auditorium della città, non curandosi dell'eccessivo accavallamento con le date veneziane (dal 2 all'11 ottobre i capitolini, dal 26 agosto al 7 settembre il Festival di Venezia). Adesso è cambiato di nuovo tutto. Goffredo Bettini, fondatore ed organizzatore del Festival del Cinema di Roma, ha annunciato la rettifica: la Festa si farà dal 22 al 31 ottobre. Come mai? "Una decisione 'difficile e sofferta'. Questo cambio avviene per le preoccupazioni civili da parte del mondo del cinema e per rispetto verso il Festival di Venezia".
Preoccupazioni espresse fin dalla nascita del festival romano. Cosa è cambiato adesso?

18.1.08

Rinnovato il contratto ai registi americani

AGGIORNAMENTO. Gil Cates: "E' stato raggiunto un ottimo accordo, Tra l'altro, aumenteranno le royalties per le vendite online di film e show televisivi." Una beffa che suona come un sonoro schiaffo in faccia agli sceneggiatori che proprio su questo punto stanno dando battaglia da ormai più di due mesi.
*
Decisamente più svelti che nei confronti degli sceneggiatori, gli studios hollywoodiani in soli 5 giorni hanno rinnovato il contratto al sindacato dei registi (13.000 persone fra registi, aiuto registi e manager di produzione).
E' un segnale estremamente positivo anche per gli sceneggiatori, probabilmente un'accelerazione delle trattative in vista degli Oscar che è giunta a buon fine per i registi e che rinnoverebbe le speranze degli scrittori americani.

Fuori Target - Concorso 2008

Ricevo e volentieri pubblico.
"Ciao. Sono Stefano di Esterni. Ho visto il tuo blog e mi è piaciuto molto. Noi siamo un gruppo che organizza eventi culturali a Milano e in tutta italia. I nostri campi di interesse sono molteplici e fra questi c'è anche il cinema (una delle nostre manifestazioni più importanti è il Milano Film Festival, festival di cortometraggi e lungometraggi che si svolge ogni settembre a Milano presso il teatro Strehler), ed è per questo che ti contatto. Stiamo organizzando questa iniziativa che si chiama Fuori Target, una rassegna dedicata alle opere video di ragazzi dai 14 ai 20 anni, che si terrà a milano a fine marzo. In questo momento stiamo promuovendo il bando di partecipazione (l'iscrizione è gratuita e il tema è libero)."
Link: Esterni - Fuori Target (bando di concorso). Mi sembra un'iniziativa lodevole e fatta con passione. Partecipate!

17.1.08

6 a 1 per gli sceneggiatori

Giusto perché gli sceneggiatori non vogliono farsi mancare nulla, stanno escogitando nuove strategie per danneggiare l'entertainment americano pur di far sentire la propria voce.
Sul fronte notte degli Oscar, se da una parte si parla di rinnovate trattative che farebbero sperare in una veloce soluzione della guerra in corso, dall'altra sembra che gli organizzatori dell'evento stiano preparando addirittura due versioni dello show: una canonica nell'eventualità che lo sciopero finisca e tutti rientrino nei loro ranghi ed un'altra alternativa da tenersi a sciopero in corso (anche se i dettagli di questa fantomatica versione alternativa non sono noti). Gli studios, di certo, non stanno rimanendo a guardare e pur di far rientrare le ingenti perdite causate dallo sciopero stanno avviando licenziamenti a man bassa, sia nei confronti dei semplici operai (circa 1000 fatti fuori dalla Warner) sia nei confronti degli sceneggiatori (rescissione unilaterale del contratto causa forza maggiore e qui le cifre sono piuttosto incerte).
Ultima notizia: gli sceneggiatori avrebbero intenzione di farl saltare anche la consegnza dei Grammys prevista per il 10 febbraio e sarebbero disposti a organizzare picchetti, eventualità che impedirebbe moralmente alle star solidali alla loro causa (sia attori, sia musicisti) a partecipare alla serata. Rischio platea deserta equivale a rischio cancellazione evento.

Ancora Muller per 4 anni

C'era un pò da aspettarselo. In fondo, la ripresa del Festival del Cinema di Venezia degli ultimi anni la si deve soprattutto a lui. Ed è probabilmente per questo motivo che il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Biennale di Venezia ha rinnovato per altri 4 anni il ruolo di Direttore del Settore Cinema a Marco Muller. Sarà ancora sua, insomma, l'organizzazione del festival cinematografico più antico.
Sono state anche comunicate le date della 65ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia che si terrà dal 27 agosto al 6 settembre 2008.

16.1.08

Film in rete secondo iTunes

Ieri Steve Jobbs nel presentare la sua nuova creatura (il MacBook Air, il notebook più sottile del mondo) ha illustrato anche la nuova strategia aziendale di diffusione per i film attraverso la rete. Da Repubblica.it:

Trenta giorni per cominciare a vedere un film scaricato sul negozio digitale di Apple, 24 ore per terminare la visione. Sono queste le regole del servizio iTunes movie rentals, che sarà attivo da subito negli Stati Uniti e in Canada mentre il resto del mondo lo avrà nel corso del 2008. Un'opzione che nasce da un accordo con major tra cui Touchstone Pictures, Miramax, Metro Goldwin Meyer, Lionsgate, New Line Cinema, Universal, Sony Pictures, Walt Disney. In arrivo anche molti film in alta definizione con dolby 5.1. I prezzi in linea saranno in linea con l'affitto dei film nei negozi: 2,99 dollari, con un dollaro in più per le ultime uscite. Interessante l'accordo tra 20th Century Fox e Apple che ha prodotto iTunes Digital Copy. Semplicemente offre ai chi acquista un dvd una copia digitale di iTunes del film stesso. Da visualizzare sul pc, sul mac o sull'iPhone: il primo sarà Blue Harvest, la parodia di Star Wars dei Griffin, rilasciata nei negozi oggi stesso. Ma molti altri titoli sono in arrivo. Dopo aver acquistato il dvd, è sufficiente inserirlo nel computer, immettere un codice univoco e in pochi minuti iTunes copierà automaticamente il film nella libreria. Una sola volta, naturalmente.

Qualcosa di concreto, finalmente, che costruisca un ponte ragionevole fra cinema e internet. Anche se trovo ancora di dubbio gusto visionare un film sui microschermi di apparecchi portatili come l'iPhone.

E' morto Brad Renfro

Brad Renfro, 25 anni, è morto nella sua casa di Los Angeles, probabilmente per un overdose visti i suoi problemi con alcool e droga. L'attore aveva esordito giovanissmo e aveva collezionato una serie di interpretazioni di tutto rispetto in film notevoli, come Il cliente, Sleepers o il bellissimo e sottovalutato L'allievo di Bryan Singer.
Dispiace che un ragazzo così giovane si sia bruciato la vita. La notizia mi ha particolarmente colpito perché avevo sempre seguito la sua promettente carriera con un certo interesse; era un volto giovane che poteva davvero fare e dare molto. Peccato. Peccato davvero.

15.1.08

6 a 0 per gli sceneggiatori

Si calcolca che a causa della mancata cerimonia di premiazione dei Golden Globes 2008, la NBC abbia perso sui 20 milioni di dollari e la Hollywood Foreign Press sui 6 milioni di dollari. Si calcolca che nella mancata produzione della cerimonia, gli investitori e gli organizzatori abbiano perso fra gli 80 e i 100 milioni di dollari. Si calcola che lo sciopero degli sceneggiatori in generale abbia causato fino ad oggi circa un miliardo di dollari di danni all'industria dell'intrattenimento televisivo e cinematografico, senza contare le centinaia di operai rimasti senza lavoro e il paio di dozzine di sceneggiatori a cui non è stato rinnovato il contratto appena scaduto.
In tutto questo, la rivista americana Entertainment Weekly ha assunto una precisa presa di posizione a favore degli sceneggiatori, scagliandosi contro l'arroganza e l'avidità degli studios.

Caso mai non ve ne foste accorti...

...le strategie di marketing pubblicitario sono ormai profondamente mutate, anche e soprattutto per il cinema. Dai tempi di The Blair Witch Project molte cose si sono mosse verso un profondo cambiamento radicale e l'ultima frontiera l'ha decisamente raggiunta l'imminente Cloverfield (c'è lo zampino di J.J. Abrams). In rete non si parla d'altro e anche chi non ha interesse per questo genere è dovuto soccombere alla brillante strategia pubblicitaria ideata per il film, che riesce a captare l'interesse un pò di tutti.
La strategia ha previsto l'annuncio che la sorpresa dell'opera è il mostro che attacca la città di New York e la volontà di tenere ben segrete le sembianze di questo mostro. E' seguita la pubblicazione della locandina del film. Qualche tempo dopo quelli della produzione hanno diffuso la voce che in realtà il mostro è ben visibile nel poster, seppur celato. E si è scatenata la caccia in rete (nonché le spassose parodie)! E poi l'apoteosi: la produzione ha immesso in rete quelli che dovrebbero essere trailer ma che sono in realtà notiziari televisivi artefatti che non distinguono fra realtà e finzione e che aggiungono nuovi indizi al segreto che aleggia sulla pellicola.
E' l'ultima frontiera del trailer, dove neanche si ricorre al film vero e proprio ma si punta direttamente alla volontà di spaventare e spettacolarizzare. E il risultato è impeccabile.
Infine, è da notare come ancora una volta è la rete il vero bacino dove concentrare tutti gli sforzi per una fruttuosa strategia di marketing. Ennesima conferma di una tendenza ormai consolidata.

14.1.08

Golden Globes 2008: i vincitori

Sono stati annunciati i vincitori dei Golden Globes 2008. Niente cerimonie, niente feste. Come si era annunciato, una semplicissima conferenza stampa. Ma vediamo quali sono stati i premi più importanti, fra i quali ha trionfato perfino un italiano.

  • Miglior film drammatico: Espiazione di Joe Wright
  • Miglior musical: Sweeney Todd di Tim Burton
  • Miglior regia: Julian Schnabel (Lo scafandro e la farfalla)
  • Miglior attore protagonista: Daniel Day Lewis (Il petroliere)
  • Miglior attrice protagonista: Julie Christie (Lontano da lei)
  • Miglior attrice protagonsta musical: Marion Cotillard (La vie en rose)
  • Miglior attore protagonista musical: Johnny Depp (Sweeney Todd)
  • Miglior attrice non protagonista: Cate Blanchett (Io non sono qui)
  • Miglior attore non protagonista: Javier Bardem (Non è un paese per vecchi)
  • Miglior sceneggiatura: Coen Bros. (Non è un paese per vecchi)
  • Miglior film straniero: Lo scafandro e la farfalla (francese)
  • Miglior colonna sonora: Dario Marianelli (Espiazione)
  • Miglior canzone: Guaranteed di Eddie Vedder (Into the wild)
  • Miglior film d'animazione: Ratatouille

Una tendenza nei premi che sembra voler accontentare un può tutti: una distribuzione equa e nessun film si è davvero imposto come il colosso dell'anno. Fa molto piacere, piuttosto, la vittoria dell'italiano Marianelli. A seguire, i premi inerenti la tv.

  • Miglior serie drammatica: Mad Men
  • Miglior attore drammatico: Jon Hamm (Mad Man)
  • Miglior attrice drammatica: Glenn Close (Damages)
  • Miglior serie commedia: Extras
  • Miglior attore commedia: David Duchovny (Californication)
  • Miglior attrice commedia: Tina Fey (30 Rock)
  • Miglior miniserie: Longford
  • Miglior attore miniserie: Jim Broadbent (Longford)
  • Miglior attrice miniserie: Queen Latifah (Life Support)
  • Miglior attore non protagonista miniserie: Jeremy Piven (Entourage)
  • Miglior attrice non protagonista miniserie: Samantha Morton (Longford)

Per quanto mi riguarda, sono contento per David Duchovny.

13.1.08

Comunicazione di servizio

Sto rinnovando la veste grafica del blog con gli strumenti messi a disposizione da Blogger. Mi ci vorrà giusto un poco (un poco davvero) per capire tutti i meccanismi, in modo da arricchire sia la veste grafica che i contenuti.
Cheers.

11.1.08

La serialità fa' la differenza?

Ieri raccontavo ad un paio di amici le mie considerazioni su Dexter, soprattutto per quanto riguarda il discorso dell'identificazione con il protagonista: qualcosa che mi appariva pressoché impossibile come ho già spiegato; una sfida per gli autori che risulta essere vinta in quanto non solo vi è identificazione ma piuttosto totale presa di parte nei confronti di Dexter, un serial killer sociopatico. Sottolineavo come il fatto che Dexter uccidesse colpevoli scampati alla giustizia già non era di per sè un buon motivo per concordare con le sue tesi e comunque non reggeva visto che il motivo di fondo per cui Dexter uccide non è fare giustizia ma soddisfare il suo perverso bisogno di assassinare. I miei amici mi facevano notare come questa non sia una novità: un esempio su tutti l'Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti, un uomo talmente affascinante che faceva quasi dimenticare i suoi trascorsi omicidi e cannibaleschi. Eppure, secondo me, la differenza è sostanziale: si può simpatizzare con Lecter ma non si può tifare per lui, poiché uccide per motivi piuttosto sadici e privi di una qualsiasi morale, mentre per Dexter non solo si prova empatia ma si arriva a tifare per lui quando rischia la sedia elettrica.
Sono giunto alla conclusione che la differenza stava nella serialità del prodotto. Mentre un film, nelle sue due ore canoniche, non riesce a farti immedesimare totalmente con un assassino spietato, la tv può e ci riesce perché ha dalla sua tempi più lunghi, dilatati, maggiormente seriali. Ne sono la dimostrazione una carrellata di assassini cinematografici che nati come demoni sanguinari sono diventati via via, a forza di sequel, sempre più accattivanti e simpatici per il grande pubblico, ad esempio Freddy Kruger.
E' la serialità, insomma, a fare la differenza. E visto il crescente proporsi di serial dove i protagonisti hanno una morale piuttosto dubbia, e visto l'ennesimo limite infranto da Dexter, sarebbe bene cominciare a chiedersi quale sarà il prossimo passo. Che ne pensate?

10.1.08

David Lynch e il "product placement"

David Lynch esprime il proprio parere riguardo il product placement.
E con quale candore...

9.1.08

Mysterious Skin

Mysterious Skin di Gregg Arraki
(2004) USA\Ola

E' un film agghiacciante questo, che mi ha seriamente disturbato. Non tanto per il tema in sè (la pedofilia) ma per come viene trattato. La storia segue le strade di due ragazzi, dall'età di 8 anni fino ai 19; entrambi sessualmente abusati da un pedofilo, entrambi sfregiati da un'esperienza che avrà due effetti ben distinti su ciascuno di loro. L'intera storia viene raccontata senza pudori, senza facili ipocrisie, semplicemente per quello che è. Per questo si comincia a deglutire amaro quando assistiamo a scene in cui un bambino di 8 anni si scopre sessualmente attratto da un uomo più grande, quando vediamo quest'uomo mettere in pratica le viscide tecniche di un pedofilo. Un crescendo di tensione che esplode nell'ultimo quarto d'ora quando finalmente scopriamo cosa è realmente accaduto a quei due bambini e come. Tutto questo Gregg Arraki lo rende con una semplicità disarmante, non seguendo i canoni del cinema americano ma neanche abbandonandosi in toto al cinema indipendente: segue uno stile proprio che narra una trama inquietante in un modo quasi semplice, che ci fa apparire tutto accettabile non perché sia giusto così ma perché è così che vanno le cose. E in questo viene ottimamente aiutato dai due attori protagonisti (il lanciatissimo Joseph Gordon-Levitt e il bravo Brady Corbet che vedremo presto nel remake americano di Funny Games) che mettono in atto una recitazione eccellente, due personaggi a cui ci si affeziona ben presto.
Il finale aperto del film lascia ben poche speranze: il regista non ha qualcosa di vero e proprio da trasmettere, forse non vuole dire nulla, semplicemente ha raccontato una triste storia che purtroppo è piuttosto comune. Ma forse è giusto così: c'è ben poco da dire e ancora meno da giudicare. Siamo davanti a qualcosa di autentico.

Ce lo chiedevamo giusto ieri...

Gil Cates, produttore degli Oscar: "l’unica cosa che posso dirvi è che lo show deve andare avanti. A tutti i costi. In maniera molto cinica, i Premi Oscar assicurano un gran ritorno commerciale in tutto il mondo, le pellicole premiate vendono e rendono. Non mi piace vederla in questo modo, ma gli studios devono farlo, e lo show deve andare avanti, con o senza sceneggiatori, e vada al diavolo la controversia.”

8.1.08

5 a 0 per gli sceneggiatori

La battaglia degli sceneggiatori americani va avanti e per ora vincono su tutti i fronti. Se è vero che alcuni show televisivi hanno ricominciato ad andare in onda attraverso vari escamotage pur rimanendo solidali alla causa degli autori (per esempio Letterman ha raggiunto un accordo privato con i suoi autori in quanto è lui stesso con la propria compagnia a produrre il suo show, oppure Leno che è tornato in onda scrivendosi da solo le battute pur di far lavorare le maestranze rimaste senza impiego), è altrettanto vero che sono molti ormai i serial costretti alla paralisi; oltre a quelli di cui abbiamo già parlato, si aggiunge un'altra vittima illustre: si tratta di Dr. House la cui messa in onda dei restanti episodi inediti della quarta stagione era prevista per il mese di marzo; invece, vista la mancata produzione di nuovi episodi, il serial è stato anticipato a gennaio e tornerà in onda con 3 soli episodi che saranno probabilmente e per forza di cose conclusivi della quarta stagione.
La notizia più tosta, però, è quella della sospensione della cerimonia dei Golden Globes. La NBC è stata costretta ad annunciarne la cancellazione in quanto gli autori scioperanti non ne hanno scritto i testi ma anche perché gli attori candidati sono solidali alla loro causa e hanno fatto sapere che non avrebbero presenziato alla serata. La NBC si è vista così costretta ad annunciare che nella data prevista (13 gennaio) andrà in onda una sterile conferenza stampa durante la quale saranno annunciati i vincitori.
E' guerra aperta, anche se si intravedono esili speranze. Che sorte toccherà alla notte degli Oscar?

7.1.08

Sean Penn presidente a Cannes 2008

Il Presidente della giura di Cannes 2008 sarà Sean Penn, l'attore premio Oscar per Mystic River nonchè apprezzato regista di opere quali La promessa o il recente Into the wild, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Da Cannes fanno sapere che la scelta si può dire scontata: Sean Penn incarna il cinema indipendente Usa e l'America progressista, è sensibile alle questioni politiche ed è uno dei più aspri critici del presidente Bush. E' una scelta, insomma, dalle precise connotazioni che già può dare un'idea di quale sarà la linea che seguirà Cannes 2008. Sean Penn, da parte sua, ha fatto sapere cheil Festival di Cannes e' da tempo l'epicentro di nuove tendenze e che non vede l'ora di parteciparvi.

2.1.08

I Film del Mese:Gennaio 2008

  • Cous cous di Abdellatif kechiche (11);
  • Bianco e nero di Cristina Comencini (11);
  • Io sono leggenda di Francis Lawrence (11);
  • L'allenatore nel pallone 2 di Sergio Martino (11);
  • American Gangster di Ridley Scott (18);
  • Signorinaeffe di Wilma Labate (18);
  • Il club di Jane Austen di Robin Swicord (18);
  • Riparo di Marco Simon Puccioni (18);
  • Alvin Superstar di Tim Hill (18);
  • L'incubo di Joanna Mills di Asif Kapadia (18);
  • Into the wild di Sean Penn (25);
  • La famiglia Savage di Tamara Jenkins (25);
  • Non è mai troppo tardi di Rob Reiner (25);
  • Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie di Zach Helm (25);
  • Hotel Meina di Carlo Lizzani (25);
  • Alien vs Predator 2 di C. Strause, G. Strause (25);
  • Scusa ma ti chiamo amore di Federico Moccia (25).

(da Cinemadelsilenzio.it)