6.2.08

Aprile

Aprile di Nanni Moretti
(1998) ITA\FRA

Ideale seguito di Caro diario, Aprile raccoglie le fila del discorso iniziato proprio in quel film e si trasforma in una pellicola dal sapore sperimentale, dove realtà e finzione sembrano intrecciarsi, confondersi in una ricerca di realismo che non ha neanche una sceneggiatura su cui basarsi ma solo diversi appunti. Ancora una volta interprete di sé stesso, stavolta Nanni Moretti è in piena crisi creativa: ha una gran voglia di fare un film ma non riesce a capire quale e salta da un progetto all'altro, nella speranza di giungere ad una soluzione e mentre si macera per il totale caos della situazione politica italiana. La storia della sua carriera si intreccia alla sua vita privata con l'arrivo del figlio Pietro e quindi la gravidanza della compagna, il parto e le responsabilità di padre. L'effetto è fortissimo: sembra davvero di assistere ad un documentario, a qualcosa di estremamente realistico ed invece tutto il film è frutto di scene ben studiate, ben pensate. Stavolta, però, l'elemento autobiografico di Caro diario c'entra poco: qui il discorso è molto più ampio, assume i contorni di una riflessione dovuta sull'Italia, gli italiani, sulla situazione del cinema del nostro paese. La crisi di Moretti sembra essere la crisi di tutto il cinema italiano: una mancanza di idee, di concentrazione, l'assenza di uno sguardo forte e preciso, soprattutto idee valide, nelle quali credere con passione e coerenza, senza dimenticare il piacere di svolgere la propria professione sì con senso di responsabilità ma anche con gioia sincera.
Ennesima maturazione del regista, evoluzione di uno stile personale e riconoscibile che lo porterà alla grande prova de Il Caimano.

Nessun commento: