19.1.06

Uno sguardo altrove: Nip/Tuck

In un'epoca in cui ricorrere al bisturi e alla chirurgia è ritenuta una tappa fondamentale della vita, Nip/Tuck si staglia nel mare dei serial televisivi come fosse una perla, capace di distinguersi decisamente da tutto il resto che la tv ci propone.
Creato da Ryan Murphy, Nip/Tuck ha un assunto iniziale decisamente originale, ovvero narrare la vita dei chirurghi estetici Christian Troy (Julian McMahon) e Sean McNamara (Dylan Walsh), soci nel lavoro(gestiscono una propria clinica chirurgica) e amici fraterni nella vita. Ovviamente sono agli antipodi: tanto il primo è single, playboy e decisamente privo di moralità, tanto il secondo è onesto, idealista e premuroso nei confronti della moglie e dei figli, un sedicenne e una bimba. Intorno a loro si muove un mondo di clienti che è un vero e proprio campionario di casi umani, talvolta estremi, tutti rappresentativi della società in cui i due dottori si muovono; oltre a fare i conti con l'esigenza dei loro clienti, dovranno districarsi fra i loro drammi familiari, pronti ad esplodere perchè mai rimossi.
La forza di Nip/Tuck sta nel muoversi su binari diversi ma perfettamente complementari: c'è l'aspetto sociologico rappresentato il più delle volte dai clienti della premiata ditta e c'è l'aspetto drammatico costituito dal contorto triangolo formato dai due protagonisti e dalla moglie di uno di questi (Joely Richardson, figlia di Vanessa Redgrave che talvolta compare nel serial ad interpretare proprio la madre del personaggio della figlia); c'è lo spazio per le ansie dei ragazzi (qui entra in gioco il figlio adolescente di Sean) e c'è lo spazio per il thriller, nella prima serie incarnato da un boss della droga che decide di servirsi dei due dottori e nella seconda e nella terza dal serial killer detto 'il macellaio' le cui vicende si intrecceranno drammaticamente con i protagonisti. Ce ne è per tutti i gusti, insomma, compreso sesso a volontà e mostrato senza pudori ma anche momenti al limite dell'horror e del raccapriccio nei casi chirurgici al limite.
Non c'è un episodio, nel serial, che non nasconde una sottotraccia sociale; ogni vicenda, ogni caso, vuole metaforicamente rappresentare questo assurdo mondo che ci circonda, in tutta la sua violenza e la sua precarietà. I pezzi di manichini che prendono vita nella sigla rappresentano magnificamente tutto ciò. Perfino i due protagonisti si possono leggere come il classico doppio, l'uno che si riflette nell'altro e viceversa, una delle tematiche più classiche di tutta la letteratura. A tutto questo si aggiunge un ottimo cast tecnico, sceneggiature ben scritte, regia mai banale, attori decisamente notevoli ed un consulente musicale splendido.
Qui il sito ufficiale. In Italia è attualmente in onda la terza stagione, il venerdì in seconda serata su Italia1.

10 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Massimo Manuel,
scusa se mi permetto...ma l'esaltazione di Nip/Tuck non rischia di aggiungersi alla già lunga lista dei telefilm che "rappresentano bene la società di oggi?".

Prendiamo "Desperate Housewives" super-iper-extra-lodato dalla critica perchè "riesce ad estrinsecare bene le tensioni e le dinamiche della società di oggi". E prendiamo altri telefilm...Sempre la stessa storia.

Non è che le passioni delle singole persone (le tue, le mie, quelle degli altri) in un certo senso vanno a "inquinare" quello che dovrebbe essere un giudizio equilibrato e privo di soggettività?

Dopodichè, anche a me Nip/Tuck piace molto, ma non riesco a concepirlo come uno specchio che ci mostra la società in cui viviamo. Semplicemente, estremizza (ma mi viene da dire banalizza) un aspetto folle del mondo di oggi. No?

Massimo Manuel ha detto...

Estremizza senz'altro, ma l'estremizzare è una caratteristica insita nei serial...Per mostrare tutte le sfaccettature psicologiche di un cliente di Nip/Tuck, per esempio, ci vorrebbe un intero film...avendo a disposizione un tempo ridotto, i serial estremizzano una situazione in modo da rendere all'istante un'intero caso patologico...
Per quanto riguarda la rappresentazione della società, hai ragione...anche io credo che a troppi serial si dia il merito di fare da specchio al mondo; ma credo anche che ce ne siano pochi capaci di farlo e ritengo Nip/Tuck uno di questi...Che ne dici?

P.S. Mica ti devi scusare se vuoi esprimere un'opinione...Siamo qui per discutere! :)

Unknown ha detto...

Che Nip/Tuck sia decisamente meglio di molti altri serial (anzi, forse il migliore degli ultimi anni che io ricordi...) questo lo credo anche io.

La cosa che mi dispiace in particolar modo è il fatto che, essendo trasmesso in un paese che fa della religione l'unico parametro con cui confrontare la realtà odierna, questo ottimo serial va in onda in orari talvolta improponibili...

Ma non si può pretendere di più...

Massimo Manuel ha detto...

Dispiace anche a me...che la religione sia l'unico parametro con cui confrontare la realtà odierna...
E' curioso, invece, che un esempio lampante di immoralità come la soap 'Beautiful' vada in onda a ora di pranzo!...

Unknown ha detto...

He he...hai centrato in pieno uno dei telefilm che rientrano, come la chiamo io, nel PRU (Programma di Rimbecillimento Umano...e qui sconfiniamo nella politica...)

Massimo Manuel ha detto...

Pensavo che la R stesse per Rincoglionimento... :) ma è la stessa cosa, tanto...

Unknown ha detto...

anche...

Fabrizio ha detto...

Una recensione veramente ben scritta...un telefilm veramente bello...e una terza serie piena di colpi di scena!!! Vedrai.... :)

Fabrizio ha detto...
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Massimo Manuel ha detto...

Si, ma se continuate a dire come andranno le cose a tutti quelli che conosco, riuscirete sicuramente a rovinarmi la terza serie!