28.12.07

Funny Games

Funny Games di Michael Haneke
(1997) Aus

Non si può capire l'imponenza di questo film se non guardandolo. Non si può comprenderne l'altissima dose di violenza che lo caratterizza solo scrivendone. Non si può afferrare il suo senso più intrinseco se non arrendendosi alla sua messa in scena. La trama è presto detta: due ragazzi prendono in ostaggio una famiglia (madre, padre e figlioletto) nella loro casa estiva, isolata e nei pressi di un lago e propongono loro una scommessa: "entro al massimo le prossime 12 ore sarete tutti e tre morti. Scommettiamo?"
Funny Games è un film che disturba, inquieta e comincia a farlo non quando si intuisce cosa sta per succedere ai protagonisti ma bensì quando uno dei rapitori si volta verso la macchina da presa e ammicca complice verso lo spettatore. In quel momento, in quel preciso momento, si instaura la dinamica principe del film: sta per consumarsi davanti ai nostri occhi una tragedia che gronda violenza (e ci fa male perché noi patteggiamo per la famiglia, ovviamente) e noi la stiamo guardando. Siamo noi le vittime di quella violenza e non ne possiamo uscire: stiamo lì a sperare che qualcosa accada e che le vite dei protagonisti vengano salvate ma ciò non accade. E quando accade, Haneke fa l'impensabile: riavvolge il nastro e torna indietro per far sì che non ci si possa sottrarre all'esito disperato di una feroce scommessa.
Funny Games è tutto qui: un'ora e quaranta di insistita violenza fisica e psicologica (fra l'altro raramente assistiamo a momenti gore, in quanto gli atti violenti rimangono sempre fuori campo) che tortura lo spettatore, perché è ciò che vuole prima di tutto.
P.S. Haneke sarà egli stesso il regista del remake americano di questo film, con un cast composto da Tim Roth, Naomi Wats, Michael Pitt e Brady Corbet. Sarà interessante confrontarli, visto che a leggere le intenzioni del regista e a vedere il trailer, si intuisce che le due opere saranno praticamente gemelle.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando l'urlo della canzone metal si sostituisce alla musica classica che la famiglia ascolta in auto all'inizio del film, capiamo che non avremo nessun controllo sugli eventi. Saremo costretti ad osservare quello che succede sullo schermo sapendo di non potere fare nulla.
La scena catartica riavvolta ce lo ricorda.
Un pugno nello stomaco. Un'ottima recensione.

Spero di trovare il coraggio per andare a vedere il remake in sala.

Massimo Manuel ha detto...

Grazie.
Credo proprio sarà interessante vedere il remake, viste le intenzioni piuttosto singolari.

Ricordo un precedente, un film dal titolo 'Nightwatch' con Ewan McGregor ma questo 'Funny Games US' sembra differenziarsi in quanto, almeno da quel che si sa, sarà un'opera gemella, una specie di 'Psyco' alla Gus Van Sant. Staremo a vedere.