28.5.08

Uno sguardo altrove:In acque profonde di David Lynch

Catching the Big Fish, il libro che porta la firma di David Lynch, è arrivato anche in Italia con il titolo In acque profonde. Non è una vera e propria opera omogenea realizzata dal regista statunitense ma una sorta di raccolta dei suoi pensieri vecchi ed inediti suddivisi in base al tema.
La riuscita del libro è piuttosto singolare: David Lynch parla della sua vita sin da giovane, racconta aneddoti sulla sua carriera e sulla realizzazione dei suoi film; sprizza orgoglio quando narra della sorta di consacrazione ricevuta da Kubrick (che ad alcuni amici produttori confidò di considerare Eraserhead il suo film preferito in assoluto) ed emozione per quando ricorda il primo ed unico incontro avvenuto con Fellini in un ospedale romano, un paio di giorni prima che il regista italiano entrasse in coma senza più svegliarsi; descrive minuziosamente i benefici che ha ricevuto dalla Meditazione Trascendentale e perché vorrebbe che questa fosse praticata da più persone possibili nel mondo, soprattutto i bambini; Lynch scrive di tutto questo e di tanto altro eppure non è una vera e propria autobiografia. Il filo che unisce il tutto è il metodo che Lynch adotta per realizzare i suoi film, per cogliere le idee per le sue opere (ovvero andare a caccia del grande pesce) e ottenere il meglio da esse; la Meditazione Trascendentale. Non solo, ma in alcuni casi Lynch si spinge oltre e spiega come l'impianto che sta alla base di Strade Perdute è il famoso processo ad O.J. Simpson e la sua fuga psicogena, processo dal quale Lynch fu totalmente ossessionato. Non si ha meno fortuna per altre pellicole: spiega ad esempio che una frase della Bibbia rivela l'intero significato di Ereserhead ma subito dopo Lynch aggiunge che non dirà mai a nessuno quella frase; oppure quando, in merito alla scatola blu e rispettiva chiave di Mulholland Drive, non trova altro da dire che: "non ho la più pallida idea di che cosa siano". Altrettanto interessanti sono i momenti metacinematografici: Lynch esprime alcune dichiarazioni forti ("ho chiuso con il cinema inteso come mezzo espressivo; secondo me il cinema è morto") e approfondisce la sua conversione al digitale, cosa lo affascina, quale macchina da presa preferisce. Non solo, ma si prodiga in alcuni piccoli consigli nei confronti dei nuovi e giovani autori che hanno la fortuna, a suo parere, di disporre delle nuove tecnologie che permettono a tutti di fare cinema, a patto che alla base di un progetto ci sia sempre un'idea di cui si è innamorati e che si senta l'urgenza di comunicare agli altri.
In acque profonde è una lettura fondamentale per ogni appasionato di David Lynch, nonchè un trampolino di lancio per chi si vorrebbe avvicinare alla Meditazione Trascendentale. E contiene anche dei momenti molto divertenti e mai narrati (finalmente la verità su come è nato e come si è sviluppato INLAND EMPIRE o la confessione che Kyle MacLachlan è una sorta di suo alter-ego, o ancora come è nata l'idea de La stanza rossa di Twin Peaks).
Misteri rivelati ed altri annunciati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Devo procurarmelo. Però in inglese, mi sentirei ridicolo a leggermelo in italiano--

Massimo Manuel ha detto...

Fai come me: è di "facile reperibilità" la versione audiobook narrata dallo stesso David Lynch.