22.10.08

Al Pacino: guardate che gli avete fatto fare!

Puntuale come suo solito (“sul set sono sempre puntuale, tranne una volta che arrivai in ritardo. E quella fu l’unica volta che Lee Strasberg mi rimproverò”), affascinante come non ci si aspetterebbe, Al Pacino emana grandezza e autorevolezza anche nell’incontro con la stampa. Il tono della sua voce è sempre controllatissimo, dosato, studiato (“spesso mi ritrovo a recitare anche nella vita di tutti i giorni e allora in molti mi rimproverano ‘smettila di fingere’”), sale o scende di tono come un grande teatrante e ciò nonostante non disturba, non se la tira, semplicemente è il suo mestiere e non può farci nulla.
Al Pacino parla molto e a lungo, ad ogni domanda si ottiene una risposta che è risposta a molte altre domande. Ringrazia per il premio alla carriera conferitogli – “è un onore per me ricevere questo premio a questo punto della mia carriera, proprio perché è un’occasione per guardarsi indietro e riflettere su ciò che si è fatto” – e parla molto volentieri dell’Actor’s Studio, delle sue regole e dei suoi sistemi: “è gratuito, se passi l’audizione ne diventi membro a vita ed è una vera e grande scuola di recitazione. Io l’ho vissuta negli anni ’60, quando la regia delle prove era di Elia Kazan, quando il nostro maestro era Lee Strasberg. Non facevamo altro che ripetere le stesse scene moltissime volte, fin quando l’essenza del personaggio ci entrava dentro. Il primo trucco è imparare le battute: fatto quello, puoi procedere sul resto lasciandoti andare, dando la tua impronta al personaggio che stai interpretando. Per poi abbandonarlo quando tutto è finito. Un tempo, quando ero più giovane, mi risultava difficile svestirmi del mio personaggio a fine riprese; poi ho capito che è qualcosa che va fatto con molta naturalezza e in maniera decisa. Tant’è che quando mi sono ritrovato a dover ripredere un personaggio, magari a due mesi di distanza per dover ripetere delle scene, mi risultava molto difficile rientrare nella parte. Una volta ho addirittura confuso due diverse parti di Shakespeare sul palcoscenico.” Il teatro per Pacino rimane il primo e grande amore: “lo preferisco al cinema per la sua immediatezza, per il coinvolgimento dal vivo del pubblico. E’ da lì che ho cominciato e non l’ho mai abbandonato.” Pacino porta in dote i primi minuti della sua nuova regia e promette che magari l’anno prossima verrà a presentare il film nella sua interezza: “è un lavoro che mi sta costando molta fatica, sono già al terzo anno di lavorazione ma dovremmo essere quasi alla fine.” Come ci si aspetterebbe, Pacino è molto affabile, anche autoironico e davvero non sai quando sta mentendo (vedi: recitando) e quando è sé stesso. Qualcuno gli chiede se si sente un migliore attore in età matura e parte un lungo aneddoto su un misterioso attore e sulla grande ispirazione che si ha al momento e dunque sull’ininfluenza dell’eta su determinate cose. Ma alla fine è categorico: “cosa ci insegna tutto questo? Niente!”

L’incontro è stato questo, un puro fiume di grande personalità. Al termine si aveva la netta impressione di aver assistito a qualcosa di grandioso (una conferenza!) e poter dire “io c’ero” diventa motivo di infantile orgoglio. Quando sono riuscito ad avvicinarlo e a stringergli la mano per lunghi, interminabili secondi (mi ha guardato negli occhi, si aspettava che dicessi qualcosa ma io ero lì totalmente imbambolato e allora mi ha detto: “thank you for coming here” !!) mi sono addirittura commosso: un monumento vivente del cinema era lì ed è stato generosissimo nell’esprimere le sue opinioni, le sue riflessioni, i suoi ricordi.
Quando un tizio stupidissimo (credo fosse l’equivalente inglese degli inviati de Le iene) gli ha urlato “Obama or McCain?”, Pacino si è illuminato in un grande sorriso e ha scandito: “O-ba-ma!”Il resto è stato un affollatissimo red carpet (con contestazione generalmente pacifica di un centro sociale chiuso da Alemanno) che ha anche dato una netta impressione di quello che è diventato e diventerà questo RomeFilmFest. Ma queste considerazioni le lascio ad un altro post. Perché non so se si è capito ma io… ho incontrato Al Pacino!

2 commenti:

Alberto Di Felice ha detto...

E alla faccia.

Anonimo ha detto...

C'ero anche io c'ero anche io c'ero anche io!!!! :P
Ale55andra