4.11.07

Un'altra giovinezza

Youth without youth di Francis Ford Coppola
(Usa/Ita/Ger/Fra/Rom) 2007

Abbiamo atteso per dieci anni il suo ritorno. Aveva deciso di ripresentarsi al pubblico e alla critica proprio a Roma, rendendoci orgogliosi di ciò. In conferenza stampa Coppola era raggiante e fiero del suo lavoro. E invece? E invece Un'altra giovinezza è una sonora delusione. Ma per non essere impietosi sarà bene prima sottolineare ciò che c'è di buono in questo film.
Innanzitutto, va dato a Francis Ford Coppola il merito del coraggio. Coraggio di sperimentare, coraggio soprattutto di aver realizzato un'opera che non sembra neanche sua, talmente è difficile ritrovare il suo stile in questo film. Coraggio di aver realizzato un film che difficilmente può essere etichettato o associato ad un qualsiasi altro referente nel cinema. Coraggio per aver scelto proprio questo salto nel buio per segnare la sua rinascita artistica. Le intenzioni, insomma, erano ottime. E' il risultato ad essere deludente. Un'altra giovinezza è un film incredibilmente ostico, difficile da seguire, a tratti pure noioso e al limite del ridicolo, quasi imbarazzante! Alcune intuizioni stilistiche sono pregevoli (le immagini capovolte per segnalare l'incombenza di un sogno, ad esempio) ma basta questo a far sì che un film rasenti la sufficienza? Insomma, basta l'imponente base culturale a cui si ispira il film per giustificarne la complessità? No, secondo me no.
Il lungo incipit del film è bellissimo. Ma poi tutto diventa confuso e snervante. Dei tanti elementi del film (il thriller, la filosofia, la religione, l'oriente), il lato sentimentale è curiosamente il meno riuscito: momenti melodrammatici scontati e del tutto banali (quando partiva la musichetta straziante poi...) che andavano a stridere con tutto il resto. E' un film, insomma, su cui si doveva lavorare di più; tagliando magari alcuni momenti del tutto superflui (come la lunga parentesi indiana, ad esempio) e prediligendo un approfondimento delle tematiche che rimangono così oscure. Perchè non si faccia confusione, è bene dire che non sto dicendo che il film non m'è piaciuto perché non ne ho compreso la trama. Anzi, quando la storia di un film è solo pretesto io mi elettrizzo ancora di più. Ma qui non solo la trama non è pretesto ma è proprio il film a non andare oltre gli obiettivi che si prefigge: si impalla, barcolla e declina inesorabilmente, con anche delle notevoli forzature nei simbolismi e nelle metafore.
Un'altra giovinezza è un atto coraggioso e sperimentale, non riuscito neanche a metà. Ma è comunque un film che deve essere visto perché da qui a qualche anno se ne parlerà ancora. E a volerla dire tutta, anche Apocalypse Now ebbe la stessa accoglienza (sembra che la delusione per il nuovo Coppola sia abbastanza diffusa) per poi essere riconosciuto universalmente come capolavoro. Chissà, insomma, potremmo ritornare a parlarne per rivedere queste posizioni. Nel frattempo... delusione cocente!
P.S. Tim Roth, in compenso, è meraviglioso!

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Uhmm, allora, ho visto il film qualche giorno fa e ancora non sono riuscita a farmi venire nulla da scrivere. Leggendo qua e là, trovo, al solito, che la tua rece sia la più efficace, anche se, stavolta, non la condivido molto. Cioè, penso che di massima tu abbia ragione, però a me il film è piaciuto per quello che è. In più, tutta la parte dell'India l'ho trovata, invece, bellissima, senza senso, ma bellissima. Tim Roth bravo da morì, concordo! :)

Massimo Manuel ha detto...

Ero molto indeciso su che strada prendere su questa recensione. Ero combattuto tra la delusione e la grande ammirazione che ho per Coppola. Alla fine ha prevalso la prima, anche se sono convinto che il film vada comunque visto per svariate ragioni. zm

Anonimo ha detto...

ok volevo vederlo stasera e avevo sentito commenti simili... entrerò prevenuto al cinema...

Massimo Manuel ha detto...

E chi lo sa, potrebbe diventare il tuo film del cuore, perchè no...

Anonimo ha detto...

Mmmm... mercoledì lo vedrò. Questo film ha suscitato in quasi tutti questa impressione, anche se c'è chi lo difende. E questo non fa che accrescere la mia curiosità.

Massimo Manuel ha detto...

Fammi sapere cosa ne pensi.

Anonimo ha detto...

Forse le enormi aspettative nascono da due fatti: il primo è che c'è sempre un qualcosa di romantico nell'evocare ritorni dopo parecchia assenza, il secondo è la presunta statura d'un Autore celebrato.
F.F.C. oltre ad aver generato (per osmosi?) altri due talenti che amano passare il tempo dietro la macchina da presa (Roman e Sofia), è pure considerato un padre nobile della settima arte. Ripensando alla sua filmografia mi sembra di pensare che di capolavori che ne siano davvero pochi e che il suo tratto peculiare è sempre stato la manificenza ridondante. Sia nel decor che nel montaggio. Insomma Francis Ford Coppola è un regista monumento sopra il quale non è bello fare i piccioni.

Massimo Manuel ha detto...

A me non sembrano così pochi i capolavori di Coppola, proprio per questo le mie aspettative erano altissime, oltre al romanticismo del grande ritorno, certo...
Il problema, qui, è che in questo film del meraviglioso Coppola di un tempo non c'è nulla, sembra esserci un'altra persona dietro la macchina da presa; ciò potrebbe essere pure un complimento... ma non è questo il caso!