
Perché dedicare un post al videogame
Silent Hill? Perché chiunque ci abbia giocato sa bene di trovarsi davanti non ad un semplice gioco ma a qualcosa che si avvicina tantissimo ad un'esperienza cinematografica.
Silent Hill nasce nel 1999 e in Italia parte molto in sordina. Distribuito in poche copie, riesce ad affermarsi solo attraverso il passaparola e lo scambio. Motivo del successo? Il gioco diventa in breve un vero e proprio cult per due ragioni: la paura e il taglio cinematografico.
Per quanto riguarda il primo profilo,
Silent Hill, a pari dei film storici di genere thriller e horror, terrorizza davvero, fa sobbalzare dalla sedia e ti fa seguire le avventure del protagonista con vera e propria apprensione. Il motivo di questa tensione è l'ambientazione del gioco:
Silent Hill è una piccola cittadina turistica che improvvisamente viene avvolta da una nebbia

fittissima e dalla desolazione più totale. Henry, il protagonista, arriva in città ma a causa di un incidente d'auto smarrisce la figlioletta di 7 anni. Dovrà buttarsi a capofitto in quella nebbia per ritrovarla. E ad ogni angolo che si dovrà girare, ad ogni edificio che si dovrà esplorare, voi avrete i nervi a fior di pelle perché la ricostruzione è impeccabile. Di tale ambientazione, il punto forte (rimasto nella storia) è il design sonoro: in
Silent Hill si passa dal silenzio più totale (vista l'ambientazione) all'introduzione di suoni metallici irritanti, spaventosi, che aumentano con l'avvicinarsi di un pericolo; ogni volta che si sente uno di quei suoni, si ha terrore ad ogni passo da compiere. A tutto ciò si aggiunge una fotografia dai colori acidi e saturi, una trama ben congegnata e un'ampia giocabilità (il gioco può concludersi in 5 modi differenti, a seconda delle azioni compiute). Il secondo profilo, il taglio cinematografico, è il marchio distintivo di
Silent Hill: il gioco è girato come un vero e proprio film; seguiamo il protagonista attraverso carrellate, movimenti di macchina e animazioni che sono scene a tutti gli effetti. Una caratteristica già tentata in
Resident Evil ma che qui raggiunge il suo compimento più pieno, diventando pietra miliare e punto di riferimento per tutti i videogame a venire. Una cura del particolare cinematografico che

non si vedeva dai tempi di
The Dig (videogame di George Lucas e Steven Spielberg).
Silent Hill ha prodotto 4 videogame e ora ne sta per arrivare un quinto, senza contare la
trasposizione cinematografica di molto fedele allo spirito del gioco. Seppur un pò datato, consiglio caldamente
Silent Hill e tutti gli episodi a venire e ringrazio
Zed per avermi spinto, qualche tempo fa, ad intraprendere quest'avventura.
2 commenti:
Uau! Intanto grazie per la citazione, poi ovviamente, non posso che condividere l'esperienza. E' buono che tu abbia iniziato dal primo titolo. Io ho iniziato dal numero tre per poi andare a ritroso. Dei 4 capitoli io trovo che il più bello sia il secondo. Il quarto lo scarterei, anche se la grafica è stupenda ma c'è meno phatos. Il secondo capitolo fattelo! Noterai uno sviluppo della grafica ancora più raffinato e la storia è anomala rispetto agli altri capitoli. Il terzo, infatti, è il sequel del primo. Il quarto è ovviamente legato al primo e al terzo, anche se c'è un personaggio che viene menzionato nel secondo e che qui prenderà finalmente corpo. Il secondo capitolo dicevo ha una trama a se stante. Poichè la grafica è migliore, vedrai che movimenti di camera e che fotografia. L'effetto luce da lampadina è ancora più accentuato. I mostri fanno davvero paura. La storia è tristissima, magari meno esoterica, ma molto più realistica. Prova e non resterai deluso. Lo trovi per play e xbox. Niente pc. Ciau!
Grande gioco! L'ho divorato ... è proprio il caso di scriverlo!! Ciao, Ale
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