26.9.07

A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare

A Scanner Darkly di Richard Linklater
(2006) USA

Il film è tratto da un racconto di Philip K. Dick e questo già è sufficiente a rendere interessante l'impianto del film: Dick è lo scrittore più "saccheggiato" dal cinema e con ragione, visto che le sue novelle propongono sempre storie accattivanti ma con una solida tematica sociale come sfondo. In questo caso, il protagonista è un poliziotto (Keanu Reeves) che indossa una tuta "disidinviduante", una tuta cioè che lo rende un camaleonte irriconoscibile agli altri. Il suo superiore gli affida il compito di controllare uno spacciatore tossicodipendente che altri non è lo stesso Keanu Reeves quando smette i panni del poliziotto anonimo. All'uomo viene così offerta l'opportunità di osservare se stesso, la sua vita e come si è ridotto a causa dell'abuso di sostanze stupefacenti. Quell'oscuro scrutare altro non è che lo sguardo di un uomo che guarda se stesso precipitare nell'abisso della droga, provocandosi dolore per scacciare altro dolore, un meccanismo perverso. Non solo, ma il film offre anche un colpo di scena finale che prende una piega decisamente polemica nei confronti del potere, delle istituzioni, suggerendo una valida chiave di lettura su cosa sia veramente una droga e perchè c'è chi se ne avvantaggia.
Tutta questa storia è girata con la stessa tecnica di Waking Life dello stesso Linklater, ovvero attori in carne ed ossa che vengono poi "cartoonizzati" attraverso la tecnica del Rotoscope. L'effetto di questa tecnica è decisamente interessante, anche se è lecito chiedersi l'utilità di questa scelta in un film non propriamente 'fantastico' ma decisamente ancorato alla realtà. Eppure, al termine della visione, non si riesce ad immaginare questo film girato in altra maniera: è forse l'immagine al limite del fittizio a consegnare allo spettatore quel senso di irrealtà che si scontra però con il reale problema di cui si sta narrando e al tempo stesso a rendere tutto ciò che si vede reale ed irreale insieme, confondendo le idee allo spettatore così come accade al protagonista. E non si riesce ad immaginarlo se non diretto da Linklater, che impone uno stile personale e curatissimo che fonde dialoghi serrati (non si dicono tarantiniani per forza!) e montaggio sostenuto; personaggi forti e profondi incastrati nell'ottica di voler raccontare la tradegia di un mondo afflitto da una piaga come la tossicodipendenza. In tutto questo, anche le musiche sono impeccabili e la scelta di lasciare la dedica finale di Philip K. Dick è un valore aggiunto al film; senza parlare di un cast perfetto e bravissimo nel quale spicca Robert Downey Jr.
A scanner darkly è un film bellissimo, una vera sorpresa ed è quel genere di film che consiglierei.

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