3.12.09

Gli abbracci spezzati

Los abrazos rotos di Pedro Almodòvar
(2009) Spa

Al regista piace giocare con il mondo del cinema. La sua passione viscerale per la settima arte si esprime proprio come accade con Tarantino: quest'ultimo recupera i b-movies provando a dargli una nuova veste artistica, Almodòvar preferisce attingere dal cinema di prima classe filtrandolo attraverso il suo personalissimo gusto melodrammatico europeo. Il risultato è più che mai riuscito con Gli abbracci spezzati, film ambientato in buona parte su un set cinematografico e che poggia la sua storia su ciò che viene inquadrato. La vera protagonista, infatti, è la macchina da presa o sarebbe più giusto dire l'occhio di chi inquadra: da una parte c'è l'attrice Cruz che recita un ruolo e dall'altra la donna Cruz che vive una passione adultera con il suo regista. In entrambi casi è inquadrata da due obiettivi: la macchina da presa del regista e l'occhio spione di una videocamera su commissione del gelosissimo marito di lei che deve documentare tutto ciò che la Cruz dice e fa tra una pausa e l'altra. La resa finale è un raffinato gioco di specchi che ha il suo culmine nella scena più bella del film, quando Penelope confessa al marito il tradimento, una scena così profonda e magnifica che descriverla non le renderebbe giustizia. Da quel momento in poi il film assume un'altra direzione e si concentra sull'amore disperato di due individui che si isolano dal mondo per trovare pace e felicità, salvo poi essere riportati alla cruda realtà nel peggiore dei modi.
Gli abbracci spezzati è fondamentalmente un vivace omaggio al cinema stesso e alle due figure che nel mondo di Almodovar stanno al centro di tutto: il regista e la sua prima attrice. L'epilogo del film è al tempo stesso redenzione e summa dello stile almodovoriano: all'autore spagnolo, capace di rendere credibile gli assurdi risvolti di trama delle sue opere grazie alla emozionante messa in scena, importa solo arrivare alla fine, importa solo costruire le inquadrature e la storia diventa quasi secondaria seppur coinvolgente; i film vanno finiti, "anche alla cieca" sentenzia l'ultima battuta. Almodòvar omaggia e perdona se sé stesso e noi con lui.

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