In memoria di me di Saverio Costanzo
(2006) ITA
Sembra, da questo film, che Saverio Costanzo sia fortemente convinto che basti stiracchiare lungamente le scene per renderle belle e importanti; che bastino lunghi primi piani del protagonista che piange per far empatizzare con lui lo spettatore e rendere chiare le sue azioni e i suoi pensieri; che bastino azioni sempre uguali e ripetute per poter sostituire i dialoghi. E invece queste ed altre cose non bastano. Perchè l'idea di base è interessante e il sottotesto del film affascina, con quel ponte metaforico tra l'oscuro ospite che abita l'infermeria e la fede del protagonista e dei suoi colleghi novizi, che riecheggia le teorie filosofiche del 'logorare la soglia' di Simone Weil . Il film di questo narra: di un giovane che entra in seminario per farsi prete, per ritrovare se stesso e si scontra invece con uomini che hanno le sue stesse ferite interiori ma che sembrano tutti reagire in maniera differente e personale.
Una buona idea, dunque. Ma il resto? Le scene sono sì belle ma la regia appare impersonale, senza uno stile preciso, quasi che non sappia dove andare a parare: se sulle meccaniche che regolano la nascita di un sacerdozio o il dibattito interiore di uomini alla ricerca di risposte che tanto non troveranno. Alla lunga la pellicola stanca, non si ha più voglia di sapere 'cosa accade' ma 'quando finisce'. E il finale consolatorio un pò irrita, come non si volesse scontentare nessuno. Un film del genere, invece, dovrebbe prendere una direzione, una posizione precisa.
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