Marc Cherry potrà andare in giro quanto vuole a ripetere cento volte che la sua creatura
Desperate Housewives non ha nulla a a che vedere con
Twin Peaks. E magari c'ha pure ragione, nel senso che nelle sue intenzioni non vi era questo accostamento. Ma si sa, quando qualcosa di epocale accade (tipo la messa in onda di un serial come
Twin Peaks) nulla sarà più come prima e tutto ciò che ne consegue ne sarà assolutamente influenzato.
Desperate Housewives, per l'appunto, non fa eccezione. E del serial
cult di
David Lynch ignora tutte le implicazioni fantastiche (quelle di cui si servì
X-Files, insomma) e s'appropria dei toni più leggeri, quasi da soap ma senza dimenticare un
pò di
dark. La serie di
Marc Cherry, infatti, è la più esplosiva miscela di generi che si sia vista in
tv da un bel
pò di tempo a questa parte. Le quattro protagoniste garantiscono ricchezza di sfumature (c'è la lunatica, la nevrotica, la libertina e così via) condite da toni thriller con inattese esplosioni di violenza. La storia è ambientata nel quartiere di
Wisteria Lane, dove i vicini di casa sono tutti sorridenti e tutti gentili.
Finché un giorno una di queste non si spara un colpo alla testa. Perché l'ha fatto? Cosa nascondeva di così terribile? La necessità di scoprire i segreti di
Mary Alice (la suicida che dal

momento della sua morte diventa la voce narrante del serial) porta le protagoniste ad indagare non solo nel suo passato ma anche a scoperchiare tutti i segreti degli abitanti di
Wisteria Lane. Tutti, infatti, hanno qualcosa di più o meno pericoloso da nascondere e col tempo tutto verrò a galla con le sue inevitabili conseguenze. I punti di contatto con
Twin Peaks, quindi, abbondano (la morte di una donna ad aprire le danze, donna che diventerà l'ossessione che porta avanti la storia; una piccola comunità all'apparenza idilliaca ma profondamente ipocrita nel nascondere l'impensabile) ma non è questa la questione:
Desperate Housewives riesce a reggere tutti gli aspetti di questa storia (che oscillano da punte di alta comicità fino a momenti di estrema drammaticità) con un equilibrio sorprendente ed impeccabile, davvero lodevole. Merito anche di uno splendido cast.
Desperate Housewives ha anche il pregio di riportare in
tv qualcosa che da molto tempo latita, ovvero un prodotto televisivo che tenti un qualche tipo di satira o di critica nei confronti della società americana, questa volta in chiave femminile e con un
pò di ironia.

Sulla
Rai è in arrivo la terza serie, a partire da martedì. Il consiglio è di non perderla perché mentre la prima fu davvero fulminante, la seconda si è un
pò incespicata. Con la terza, invece,
Desperate Housewives ritorna a vette altissime, grazie anche all'introduzione di un nuovo personaggio interpretato niente di meno che da
Kyle MacLachlan (sì, proprio il mitico
Cooper di
Twin Peaks) che in queste vesti è davvero adorabile. Una terza serie davvero impeccabile in quanto a sviluppi narrativi e colpi di scena a catena. Su
FoxLife, invece, dal 4 dicembre prende il via la quarta serie quasi in contemporanea con l'America. E non si sa davvero come andrà a finire, visto il
putiferio in corso. Staremo a vedere.