L'Acting Award 2006 fu assegnato a Sean Connery.
30.11.06
Lo strappo ricucito di Roma
L'Acting Award 2006 fu assegnato a Sean Connery.
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 22:14 0 commenti
Etichette: Roma, Sean Connery, Sophia Loren
29.11.06
Uno sguardo altrove: Dr. House M.D.
Tanto per cominciare, a dispetto di quei serial che vogliono essere specchio (talvolta distorto) della società, House M.D. (titolo originale) si iscrive in quella categoria di prodotti che vivono solo su se stessi e fondano il segreto del successo sui suoi stessi protagonisti. Solo che Dr. House va oltre perchè invece di lanciare due o più caratteri centrali nella storia, concentra tutti i suoi sforzi sull'unico protagonista indiscusso della serie: il dottore Gregory House, brillante luminare della medicina che cura quei pazienti particolari di cui non si riesce a scoprire la malattia di cui soffrono. E fin qui potrebbe essere un normalissimo telefilm da corsia ospedaliera, se non fosse per il fatto che House non è un dottore comune, ma l'esatto opposto di tutto ciò che vorremmo ritrovare nel nostro medico di fiducia: è distaccato, perfidamente cinico, brutalmente onesto con i suoi pazienti, terribilmente refrettario alle regole morali e legali che la sua professione gli impone e soprattutto odia i suoi pazienti, cerca di conoscerli il meno possibile, non vuole socializzarci nè costruire un minimo rapporto medico-paziente. Il suo unico scopo è guarirli, salvarli e toglierseli dai piedi il prima possibile. E' tutto qui il segreto di Dr. House M.D., ovvero aver tratteggiato uno dei personaggi più affascinanti e ammalianti degli ultimi anni della televisione! Perchè, infatti, nonostante le premesse per odiare Gregory House ci siano tutte, alla fine ci si innamora perdutamente di questo dottore acido, dalla postura zoppicante e dai metodi piuttosto spicci. Tutti quelli che potrebbero apparire come i suoi difetti (che poi non siano pregi è tutto da dimostrare!) in realtà sono le armi che gli permettono di salvare (quasi) sempre i suoi pazienti. Questi ultimi, poi, hanno un ruolo centrale poichè come è poco noto le persone malate mentono sempre! Provate a chiedere ad un amico medico quanti dei suoi pazienti sono sinceri di primo impatto e scoprirete che in realtà un uomo è capace di mentire al proprio medico pur di serbare i suoi segreti o i suoi vizi più intimi.
Gregory House è superbamente interpretato da Hugh Laurie (la bravura dell'attore è parte del successo del personaggio) e intorno a lui gravita la sua equipe di medici (Jesse Spencer, Omar Epps, Jennifer Morrison), il direttore dell'ospedale (Lisa Edelstein) e un amico collega oncologo (Robert Sean Leonard). Con tutti loro, House è in continua guerra poichè nessuno condivide i suoi metodi per nulla ortodossi e poco inclini al rispetto della vita umana (House è pronto a rischiare la vita di un paziente pur di salvarlo) o della privacy altrui (quando intuisce che qualcuno gli mente, il cinico dottore non si fa scrupoli a frugargli dentro casa pur di scoprire qualsiasi notizia utile alla diagnosi della malattia). Eppure, come già ho detto, Gregory House è amato dal pubblico perchè il suo cinismo equivale a sincerità, i suoi metodi sono sì brutali ma efficaci, la sua sarcastica durezza nasconde un uomo ferito e menomato (anche fisicamente) nella vita. E' vero dunque e non finto come il mondo reale che ci circonda, un paradosso affascinante se proposto da un serial tv!
Dr. House conta due stagioni concluse ed una terza in corso, un successo in ascesa e una trama sempre più avvincente. Questo dottore colpisce perchè è sì duro, è sì intrattabile ed antipatico, ma alla fine ha ragione ed ha come unico obiettivo sconfiggere le malattie. E chi non lo vorrebbe un dottore così?
Da stasera Italia 1 ripropone la prima stagione. Ve lo consiglio caldamente.
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 08:25 10 commenti
Etichette: Dr. House, Uno sguardo altrove
28.11.06
Frames: Punch-drunk love - Ubriaco d'amore
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 10:51 3 commenti
Etichette: Frames, Ubriaco d'amore
27.11.06
Baz Luhrmann e l'amor patrio
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 10:04 0 commenti
Etichette: Baz Luhrman, Nicole Kidman
26.11.06
"Gomorra" diventerà un film
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 12:16 2 commenti
Etichette: Domenico Procacci, Matteo Garrone
25.11.06
Nuti esce dal coma
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 11:00 0 commenti
Etichette: Francesco Nuti
24.11.06
Febbre da INLAND EMPIRE
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 17:18 5 commenti
Etichette: David Lynch, INLAND EMPIRE
23.11.06
Philippe Noiret (1930-2006)
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 21:01 1 commenti
Il Signore de Lo Hobbit
La New Line, noncurante dell'avvenimento e della causa legale con la MGM, continua per la sua strada e cerca un successore che si occupi non solo de Lo hobbit ma anche di un altro fantomatico film che narri gli avvenimenti appena precedenti la trilogia (dunque, ciò che accade fra Lo hobbit e Il Signore degli Anelli). Ed è proprio di oggi la notizia che la New Line avrebbe proposto a Sam Raimi di raccogliere il testimone. Raimi non ha ancora fatto nessun commento. Si tratta di aspettare...
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 18:53 3 commenti
Etichette: Ian McKellen, Peter Jackson, Sam Raimi
21.11.06
Giù il cappello per Robert Altman
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 19:14 2 commenti
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20.11.06
Ce la farà ad arrivare nelle sale?
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 18:46 3 commenti
Etichette: John Cameron Mitchell, Shortbus
19.11.06
Frames: L'attimo fuggente
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 20:36 1 commenti
Etichette: Frames, L'attimo fuggente
16.11.06
Transamerica
(USA) 2005
Siamo alle solite: un piccolo film con un piccolo cast con un piccolo budget e una piccola idea si rivela essere, almeno ai miei occhi, una delle sorprese più piacevoli e mature dell’ultima stagione cinematografica. Transamerica è l’esempio perfetto di quel piccolo cinema americano che sa incantarti durante la visione e continuare ad affascinarti anche dopo, a titoli di coda conclusi. La storia è umana e semplice e ne è interprete assoluta ed impeccabile una magnifica quanto coraggiosa Felicity Huffman che sacrifica corpo e bellezza per impersonare una donna un tempo uomo. Suo figlio è il giovanissimo Kevin Zegers, complesso adolescente che ruba, si droga e si prostituisce ed anch’egli offre un’interpretazione genuina e toccante, un giovane attore, questo, tanto bello quanto bravo che consiglierei di tenere d’occhio perché promette benissimo. In tutto questo, c’è una regia che in perfetto equilibrio dosa ironia e dramma, commedia e poesia, dipingendo fra l’altro una serie di caratteri di contorno eccellenti, fra tutti la spassosa (ma sono risate amare!) famiglia della protagonista. Eccessivo ma perdonabile il tocco da tragedia greca che si sfiora verso la fine.
Duncan Tucker ha firmato un esordio da vero autore moderno, privo di fronzoli e compromessi, coraggioso sia nelle tematiche proposte e svolte che nella direzione degli interpreti. Senza pretese o smanie pruriginose, Transamerica è la vera perla sotterranea quantomeno di questi ultimi anni. Imperdibile.
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 06:03 5 commenti
Etichette: Duncan Tucker, Transamerica
13.11.06
Il mio miglior nemico
(ITA) 2006
La vera mente che sta dietro questa operazione è Aurelio De Laurentiis, che avendo sotto contratto sia Verdone che Muccino ha avuto la brillante idea di farli lavorare insieme. Ma i due non si sono limitati ad una semplice collaborazione regista-attore, avendo il giovane Silvio partecipato attivamente alla scrittura di soggetto e sceneggiatura e avendo Verdone improntato l’intero film come una svolta decisiva nella sua carriera artistica, rivedendo completamente sia il suo ruolo di protagonista (questa volta non più assoluto, come nei felicissimi Compagni di scuola e Ma che colpa abbiamo noi) sia quello da regista, improntato in maniera decisamente più autorale (anche se non eccelsa). Il risultato è un film godibilissimo che segna la piena maturazione per Carlo Verdone e la consacrazione di Silvio Muccino (che, va detto ed è buon per lui, sembra migliorare ad ogni film). La storia, piuttosto complessa, coinvolge sia nelle sue (abbondanti) parti drammatiche sia nelle (troppo poche) venature comiche. Ottimo il lavoro musicale (Paolo Buonvino), troppo sbrigativi certi passaggi nella storia. Ma tutto sommato l’esito non tradisce le attese e fa ben sperare nel futuro di Verdone.
(Sul MulhollandBlog c’è anche Incontri Ravvicinati: In viaggio con il comico: Carlo Verdone e Silvio Muccino per un maggior approfondimento)
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 17:56 6 commenti
Etichette: Carlo Verdone, Il mio miglior nemico
11.11.06
Che Guevara secondo Soderbergh
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 08:43 0 commenti
Etichette: Benicio Del Toro, Steven Soderbergh
10.11.06
Il Codice Da Vinci
(2006) USA
Questo film ha qualcosa che non va. E’ evidente perché lo slancio delle premesse non si realizza. Il libro offriva due sviluppi interessanti: quello avventuroso e quello storico religioso. Il primo non si realizza mai in quanto il film risulta troppo didascalico, troppo ‘telefonato’ e il secondo non viene adeguatamente gestito. Il risultato finale è una pellicola che stimola lo spettatore senza mai entusiasmarlo. Perfino gli attori protagonisti (Tom Hanks e Audrey Tautou) sembrano non fare molto oltre che subire il turbine degli avvenimenti, mentre i co-protagonisti giganteggiano: Ian McKellen, Paul Bettany, Jean Reno, Alfred Molina, tutti offrono magnifiche interpretazioni e i loro personaggi finiscono con l’essere molto più notevoli e affascinanti dei caratteri principali. E’ vero che la quantità di materiale da trattare era imponente e a tal proposito alcune trovate stilistiche sono decisamente funzionali (ottimi i flashback, per esempio), ma alla fine nulla risulta essere memorabile. E credo che la colpa maggiore sia da imputare a Ron Howard, che non si sforza più di tanto a parte un paio di scene, tipo l’avvincente scena finale a Parigi. Insomma, non riesco a togliermi dalla testa l’idea che in mano a qualcun altro, Il Codice Da Vinci avrebbe potuto essere molto di più. Occasione sprecata.
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 18:06 3 commenti
Etichette: Il codice Da Vinci, Ron Howard
9.11.06
Frames: Quarto Potere
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 00:35 5 commenti
Etichette: Frames, Quarto potere
8.11.06
Anche Scorsese diventa italiano!
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 01:36 0 commenti
Etichette: Martin Scorsese
7.11.06
Frames: Non ti muovere
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 11:49 2 commenti
Etichette: Frames, Non ti muovere
6.11.06
Campione di incassi e di malori!
A me il primo Saw fece sorridere. Per cui ho snobbato il secondo. Se qualcuno di voi vede il terzo, mi faccia sapere se è davvero così terrificante!
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 08:43 6 commenti
Etichette: L'esorcista, Saw
5.11.06
Chi mettiamo sul carro dei vincitori?
Ricapitolando: un lungo inizio stagione di grande cinema che fa ben sperare. A chi vogliamo darlo questo merito? Ad uno dei cinque motivi sopra citati o c'è qualcosa che ancora ci sfugge?
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 01:30 2 commenti
Etichette: sul cinema
4.11.06
Spunta un inedito di Kubrick
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 05:19 6 commenti
Etichette: Stanley Kubrick
3.11.06
Io ve lo riporto ma voi non ditelo in giro...
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 14:26 2 commenti
Etichette: David Fincher, Seven
Uno sguardo altrove: I Simpson vs. I Griffin
Fu Matt Groening (ma c'è anche un altro nome importante nella ideazione del programma: James L. Brooks!) ha inventarsi questa strampalata famiglia di 5 membri (Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie) più l'intera città di Springfield costellata di personaggi bizzarri e imprevedibili (a partire dal corrottissimo sindaco Quimby all'incompetente commissario Winchester della polizia locale). La concentrazione di elementi innovativi fu il vero segreto dell'incredibile successo che ottenne il serial. Uno su tutti, la sorpresa di un cartoon non destinato propriamente ai ragazzini ma ad un pubblico più adulto e smaliziato, senza farsi mancare pungenti battute satiriche al modello americano (ma ce n'è anche per il resto del mondo!), trasformando i protagonisti, soprattutto Homer, da biechi individui nichilisti e mediocri ad eroi moderni della società in quanto nel loro piccolo vanno contro proprio a quei falsi ed ipocriti moralismi che non portano da nessuna parte se non all'annullamento dell'individuo in quanto tale nella società. Da sottolineare anche la forte caratterizzazione di ciascun personaggio, ognuno mutato in vera e propria icona del nostro tempo grazie al modo schietto e sincero di affrontare le mille peripezie della vita. Quando il successo dei Simpson fu mondiale, il cartoon diventò una calamita per special guest stars che facevano la fila per prestare la propria voce ai loro corrispettivi simpsoniani: negli anni abbiamo visto così apparire accanto alla gialla famiglia attori, cantanti, personalità dello spettacolo e quant'altro, tutti pronti a doppiare se stessi in versione springfieldiana! Così che l'approvazione e la consacrazione de I Simpson fu totale. Il cartoon va ancora oggi in onda in tutto il mondo riscuotendo un successo incredibile e difficile da battere ed è imminente (2007) l'arrivo della versione cinematografica che promette faville poichè a lungo meditata.
Quando nel 1999 fu il turno de I Griffin, fu a tutti chiaro che la famiglia creata da Seth MacFarlane aveva un grosso debito nei confronti de I Simpson. Ma se in un primo momento la sensazione fu quella di una brutta copia, ben presto I Griffin si imposero come valida alternativa nel panorama dei cartoon irriverenti e cattivi (nel mezzo fra questi due c'è anche South Park ma questa è un'altra storia) che grazie a Groening spopolarono. Questo perchè piuttosto che limitarsi ad imitare la satira scomposta dei compari gialli, I Griffin acquistano uno stile tutto loro fatto di comicità demenziale e talvolta così irragionevole da spiazzare; e se ne I Simpson c'è sempre una trama dal contesto sociale, ne I Griffin tutto diventa pretesto per imbastire esilaranti siparietti di comicità basati spesso su flashback che coinvolgono personalità del passato e del presente senza alcuna remora o correttezza nei confronti di nessuno (Dio compreso, che in un celebre episodio veniva mostrato nell'atto di creare l'universo... accedendosi un peto!). E in quanto a cattiveria, amoralità e, perchè no, pure una certa violenza, I Griffin si dimostrano molto più creativi de I Simpson perchè non si pongono alcun freno di logica e ragionevolezza ma ridono di tutto e tutti senza distinzione fra uomini e donne, premi nobel e presentatori tv, vivi e morti (e proprio per questo in Italia sono pesantemente censurati!), con un ritmo ancora più serrato. E anche qui la caratterizzazione dei personaggi è fondamentale: basti pensare all'esilarante Stewie, sicuramente il più riuscito di tutti: un infante dalla personalità quasi schizofrenica! Ma anche Brian non scherza: un cane parlante saggio ma con il debole dell'alcool!
E' inutile, a mio avviso, parlare di una rivalità o di plagio fra questi due cartoon; sono piuttosto speculari l'uno all'altro e in un certo senso si completano a vicenda. Groening ha promesso che Homer & Co. chiuderanno i battenti alla stagione n. 20 (in America è attualmente in onda la 18ma); i Griffin, dopo un periodo di crisi, dovrebbero mantenere la loro costante espansione. Che si preparino a raccogliere definitivamente gli orfani di Springfield?
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 01:01 8 commenti
Etichette: Griffin, Simpson, Uno sguardo altrove
1.11.06
I Film del Mese: Novembre 2006
Eventuali mancanze ed errori saranno corretti al più presto.
- Viaggio segreto di Roberto Andò (3);
- A casa nostra di Francesca Comencini (3);
- L'ultima porta di Graham Theakston (3);
- Il giorno + bello di Massimo Cappelli (3);
- Uomini & Donne di Bart Freundlich (3);
- Ricky Bobby di Adam McKay (3);
- Il vento che accarezza l'erba di Ken Loach (10);
- Flags of our Fathers di Clint Eastwood (10);
- L'amico di famiglia di Paolo Sorrentino (10);
- Grizzly man di Werner Herzog (10);
- Mille miglia... lontano di Zhang Yimou (10);
- The Grudge 2 di Takashi Shimizu (10);
- Chestnut - Un eroe a quattro zampe di Robert Vince (10);
- Tu, io e Dupree di Joe Russo, Anthony Russo (10);
- Azur e Asmar di Michel Ocelot (10);
- Requiem di Hans-Christian Schmid (17);
- Marie Antoinette di Sofia Coppola (17);
- I figli degli uomini di Alfonso Cuaron (17);
- Quale amore di Maurizio Sciarra (17);
- La mia Super Ex-Ragazza di Ivan Reitman (17);
- Super Nacho di Jared Hess (17);
- The Fountain di Darren Aronofsky (24);
- The Santa Clause 3 di Michael Lembeck (24);
- Una scomoda verità di Davis Guggenheim (24);
- Anplagghed al cinema di Aldo, Giovanni e Giacomo (24).
A voi la scelta!
scritto e diretto da Massimo Manuel alle 00:11 2 commenti