16.3.06

Senza peli sulla lingua

Annie Proulx, l'autrice del racconto da cui è statto tratto il film Brokeback Mountain, ha esternato tutto il suo furore per il mancato Oscar come miglior film proprio alla pellicola di cui è stata ispiratrice. La donna, decisamente imbufalita, ha descritto i votanti come "fuori dal mondo" e "segregati" dalle realtà attuali della società. L'autrice ha inoltre dichiarato che i membri dell'Academy sono stati influenzati dalla strategia della compagnia produttrice di Crash, la Lions Gate Entertainment, 'colpevole' di aver recapitato loro una copia DVD del film a poche settimana dal ballottaggio. Proulx spiega che i seimila votanti dell'industria vivono prevalentemente nell'area di Los Angeles, molti dei quali conducono una esistenza confortevole e lussuosa, in un ambiente protetto e separato dalla realtà americana d'oggi. Sono queste persone, così estranee persino agli avvenimenti della loro stessa città, a decidere quale film è buono e quale non lo è. L'autrice ha concluso ironizzando sul futuro che possono avere gli Oscar se lasciati in mano a questo tipo di persone.
Lungi da me buttare fango sull'Academy (che certo non merita neanche di essere incensata). Ma come non dubitare dell'inaspettata vittoria di Crash quando ormai si dava per certa la vittoria del film di Ang Lee? Certo, è anche vero che la Proulx si è mostrata un pò permalosetta...

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