20.8.06

Venezia: Gay Friendly

Dopo qualche anno di semi clandestinità, di proiezioni cittadine in parallelo e conferenze stampa in sale collaterali, le giornate di cinema omosessuale entreranno a fare parte ufficialmente della Biennale. A partire dall'anno prossimo, con tanto di premio e cerimonia per la migliore opera a tematica gay. L'intesa è arrivata dopo una riunione tra Marco Muller, Daniel Casagrande, presidente di CinemArte - l'associazione che organizza le giornate di cinema omosessuale - e Franco Grillini, deputato e presidente onorario dell'Arcigay. Per Muller non si tratta altro che di una legittimazione della storica "apertura" della Mostra verso le tematiche gay. Il premio del prossimo anno servirà a "sensibilizzare" ancora di più i selezionatori dei titoli sui temi relativi alle differenze sessuali. Secondo altri, tipo Vittorio Sgarbi, "istituire un premio per la cinematografia gay rappresenta una limitazione della libertà, anzi proprio la fine della libertà gay, considerata tipo ghetto. Pasolini non sarebbe stato felice di essere premiato come cineasta gay e non perchè cineasta eccellente, e così, credo, Visconti."
Che ne pensate di questo nuovo premio del Festival di Venezia? Importante riconoscimento o forma di ghettizzazione?

18 commenti:

Jacko83 ha detto...

sono pienamente d'accordo con sgarbi. allora il film dei due cow-boy sarebbe stato premiato come film gay e non come miglior film..

Massimo Manuel ha detto...

Si, quella è una delle fregature principe! =)

Anonimo ha detto...

In effetti l'istituire un premio ad hoc per pellicole "gay" sembrerebbe una sorta di ghettizzazione o di contentino ... come però potrebbe essere vista come un riconoscimento per un genere che negli ultimi hanni ha avuto notevole risalto anche grazie a film di successo come Brokeback Mountain ... mi sembra un po' la questione se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Ciao, Ale.

Anonimo ha detto...

Ehm ... ovviamente intendevo scrivere "anni" senza "h" ...

Massimo Manuel ha detto...

Usiamo sempre Brokeback Mountain come esempio: come lo definiresti? Film drammatico o film drammatico gay?

Torakiki ha detto...

Ma senza questo premio, quante pellicole a sfondo omosessuale sarebbero in concorso in un paese omofobo come questo?
E quante potrebbero vincere qualcosa?
Lo vedo come un possibile trampolino per pellicole che altrimenti non sarebbero mai viste...

Tora

Massimo Manuel ha detto...

Questa argomentazione è il lato positivo di questa faccenda...

Ma istituire un premio 'da etichetta' era davvero la soluzione più facile?

Torakiki ha detto...

No, ovviamente, è la classica soluzione all' ultimo momento. Però renderebbe merito a registi come Gregg Araki ( ad esempio ), trattati come bambocci nonostante i film fatti.

Eh... Però dai, lo ripeto, un paese come questo non poteva pensare ad altro. Darebbe risalto a films relegati ai festival gay-lesbici come quello di torino, bello sì, ma un pò più di internazionalità non farebbe altro che bene, e Venezia che si apre così ( ingenuamente ) è comunque un passo avanti, almeno per il sottoscritto.. ^_^

Tora

Massimo Manuel ha detto...

Si, posso essere in accordo con te... Dare visibilità a questo genere cinematografico è importante... Però non mi sembra che Gregg Arraki sia mai stato trattato come un bamboccio per i suoi film, così come mi sembra che Venezia non abbia mai snobbato i film a tematica omosessuale...
Il fatto è che relegarli in una categoria specifica li escluderebbe dai premi maggiori...
Mi auguro quindi che ci sia una sezione dedicata ma che l'appartenenza a questa non escluda le pellicole dagli altri premi...
In ta caso, sarebbe quanto meno 'rozza' come soluzione e otterrebbe l'effetto opposto, ovvero meno visibilità..

Torakiki ha detto...

Per trattamento da bamboccio intendevo il fatto di relegarlo sempre fuori concorso ( misteryus skin lo era? Acch! non me lo ricordo! ). Effettivamente una sezione a parte potrebbe escluderli dal premio maggiore. Però... quanti ne entrerebbero senza? E risalendo la china mi viene un altro dubbio... Non è che dopo Brokeback Mountain sia ( il gergo è sbagliato ma spero di rendere l' idea ) diventato " di moda " il film a tematica omosessuale? Anche perchè IN QUESTO CONTESTO la sezione a parte diverrebbe una stronzata...
Mmmhhh... ci saremmo fatti meno problemi, credo, se avessero voluto aprire questa sezione 6 o 7 anni fa...

^_^

Anonimo ha detto...

Entro un pò tardi nella discussione.. Secondo me inserire questo genere (ma siamo sicuri che sia un genere!? secondo me NO) di film in una categoria a se stante è qualcosa che va contro ogni regola sia cinematografica che civile. Un conto è il Film d'Animazione: ha un linguaggio diverso, una tecnica diversa, quindi ok istituire Miglior Film D'Animazione. Ma il Cinema Gay è semplicemente cinema. Non vedo perchè un film con due uomini (o donne o trans o gender vario) che sia amano debba rientrare in una categoria tutta sua: questo significa togliere al film una sua legittimazione, secondo me. Un discorso che non è nemmeno meritocratico, ma semplicemente "tematico", il che è ancora più aberrante: "Non hai il diritto di gareggiare con gli altri film perchè parli di gay. Quindi vai nell'altro gruppo!". Secondo me la sensibilizzazione non deve partire da qui, da una manifestazione culturale (che teoricamente dovrebbe essere super partes in OGNI SENSO), quanto piuttosto dall'educazione, dalla scuola, dallo Stato, dalla famiglia. Poi non so, questo è il mio pensiero, io alla fine non ne so niente di "strategie comunicative"..

Anonimo ha detto...

Non mi piace affatto questa novità. Ma che caspita significa?!?!!? I film con tematiche gay non sono una novità di questi ultimi anni. Ma dico io, un premio al miglior film gay... da non credere. Non è questione di ghettizzazione ma di ignoranza e di incapacità organizzativa mentale. Ormai la gente ha bisogno di dare un'etichetta a tutto per facilitarsi la vita, così non deve perdere tempo nel tentativo di inquadrare le cose. Ma certo che Brokeback Mountain è un film drammatico e non "drammatico gay". Il problema di base è che molti non riescono a prendere le cose per quello che sono e devono necessariamente dare loro un nome o una spiegazione. Certe volte è inutile e superfluo... e stupido. :)

Anonimo ha detto...

Chiedo venia se scrivo senza aver letto i precedenti commenti, dico cmq la mia.

Le giornate di cinema omosessuale già si sono. Non è questione di creare una nuova sezione del festival, ma di incorporare un evento già esistente in un nuova sezione collaterale in maniera da ufficializzarlo.
Il film di Ange Lee sarebbe stato cmq nella sezione principale e avrebbe vinto il leone d'oro.
Il discorso di Sgarbi e, come di suo solito, facilotto (e non è che la cosa mi dispiaccia per carità, però lascia il tempo che trova).

Massimo Manuel ha detto...

Di una cosa sono certo: per me il 'cinema omosessuale' non esiste! Esiste il cinema e basta...

Certo che già esistono le giornate del cinema omosessuale ma ufficializzarle e relegarle in una categoria a parte con tanto di premio sminuirebbe l'importanza di quei film che potrebbero concorrere agli altri premi...

Anonimo ha detto...

Adesso però quei film non concorrono da nessuna parte e per giunta essendo in contemporanea col festival di Venezia sono pressopochè proiezioni invisibili: l'anno scorso io non sono riuscito a assistenere a nessuna di queste ad esempio.

Massimo Manuel ha detto...

Eccola la fregatura!

Anonimo ha detto...

Oddio, dove!? (scusa, non ho colto :p)

Massimo Manuel ha detto...

retrtNelle parole che hai scritto tu! La categoria vorrebbe dare maggiore visibilità a certi film ma questi si ritroveranno probabilmente ad essera ancora più invisibili di prima..