7.9.06

INLAND EMPIRE : Il giorno dopo

E' andata come me l'aspettavo. Grande ovazioni e standing ovation per David Lynch, poi proiezione del film e tutti quelli che si aspettavano di scoprire finalmente il mistero intorno al nuovo film del maestro, si sono ritrovati spiazzati: il mistero, adesso, è ancora più fitto. E' indubbio, comunque, che il regista ha conquistato il Lido. Ma vediamo come è andata la giornata di ieri e i commenti dei crtici.

Il premio. Alle 18.30 Marco Mueller consegna il Leone d'oro alla carriera a David Lynch così commentando: "Un riconoscimento che sta a significare quanto necessario sia questo artista per tutti noi. Ci sono registi speciali; Lynch suona lo Stradivari." Il regista ringrazia e così commenta: "Festival come questo di Venezia celebrano il cinema, se poi pensiamo a quante personalità hanno ricevuto nel passato il premio ho tutte le ragioni per sentirmi soddisfatto. Pieno di energia".

Il film visto dal regista. David Lynch: "Questa è un'opera astratta che vuole parlare all'intuito dello spettatore: qualcosa che non è solo razionale né solo emotivo, ma in cui intelletto ed emozioni si integrano reciprocamente. Del resto, noi tutti abbiamo una strada superficiale, ma anche dei percorsi interiori diversi: ebbene, il film parla dei percorsi interiori di una donna che ha dei motivi per essere preoccupata. Inland Empire è un posto di Los Angeles. Ma si riferisce anche al fatto che ciascuno di noi ha un ricco mondo interiore: qualcosa che è simile a un impero." Il cinema secondo Lynch: "Il cinema funziona attraverso emozioni e visioni, cuore e cervello. In questa macchina di meravigliosa profondità che è il cinema c'è posto per ogni genere di film. I miei sono film da intuire a livello astratto e ogni intuizione, che nasce proprio da questo binomio, sentimento e intelletto, è diversa per ogni spettatore. Tutti noi siamo fatti di una superficie sotto la quale esistono tanti percorsi interiori. Credo che il cinema sia un linguaggio a sé. Certo, la realtà è molto interessante, specie ai giorni nostri: e infatti guardate il successo dei documentari. Ma io preferisco l'astrazione. Per fortuna, c'è spazio per tutti..."

INLAND EMPIRE:IL FILM. La stampa parla del film come un'opera a scatole cinesi in cui diverse storie e trame si incastrano fra di loro senza apparente ragione. Unico filo conduttore è la protagonista Laura Dern, nella parte di un'attrice che accetta di girare un film con un affermato regista (Jeremy Irons); un film che ha la fama di essere maledetto, poichè legato a morti e sparizioni mai del tutto chiarite. In più, ci sono anche complicanze sentimentali, scene violente, sangue che sgorga e persone trafitte con cacciaviti nella pancia. E ovviamente, sembra che nel film siano stai 'innestati' gli inquietanti siparietti del serial Rabbits, sempre ad opera di David Lynch. Paolo D'Agostino de La Repubblica, si dice affascinato dal film ma non del tutto e dichiara bellamente di non averne capito la trama; infine, afferma che INLAND EMPIRE non regge il confronto con Mulholland Dr. Claudia Morgoglione sembra più entusiasta del film. Stiamo ancora aspettando altri giudizi e la pubblicazione del Ciak a Venezia di oggi. Seguiranno, dunque, aggiornamenti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ASttendo con impazienza ... Ciao, Ale.

Massimo Manuel ha detto...

Sempre più impazienza!