28.5.07

The Final Cannes

- Palma d’Oro: 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di Cristian Mungiu;
- Migliore attore: Konstantin Lavronenko (Izgnanie);
- Miglior attrice: Jeon Do-yeon (Secret sunshine);
- Miglior regia: Julian Schnabel (Le scaphandre et le papillon);
- Miglior sceneggiatura: Fatih Akin (The edge of Heaven);
- Gran premio della giuria: Mogari no mori di Naomi Kawase;
- Premio della giuria: Persepolis di M. Satrapi e V. Paronnaud, Stellet Licht di C. Reygadas;
- Premio 60° anniversario: Gus Van Sant (Paranoid Park).

E’ andata un po’ come ce lo si aspettava. La delusione provocata dai grandi nomi di questo 60° Cannes (Coen, Tarantino, Kar-Wai e via dicendo) aveva fatto intuire una chiusura che premiasse nomi nuovi e coraggiosi, rappresentativi magari non tanto del presente quanto del futuro del cinema. Notiamo, inoltre, come questo Festival sia stato tanto ricco e vivace nei modi (causa anniversario) quanto triste e disperato nelle tematiche dei film proposti. Scandali non se ne sono visti (a parte, sembra, la scena del feto abortito nel film vincitore) e si è imposta come onnipresente Asia Argento, forse l’unica vera diva e femme fatale della situazione. Non si è più avuta notizia del documentario L Y N C H dedicato all’omonimo regista.
Si chiudono i battenti. All'anno prossimo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A Cannes, in fondo, è quasi tradizione che facciano fortuna registi e film un po' di nicchia... Vedremo le scelte del pubblico...