8.2.08

Persepolis (anteprima nazionale)

Persepolis di M. Satrapi, V. Paronnaud
(2007) FRA\USA

Disegni in 2D, bianco e nero per la quasi totalità dell'opera, ambientazione iraniana in piena guerra. Messa così, Persepolis si presenterebbe come l'anti cartone animato per eccellezza. Invece si rivela essere una delle opere più toccanti e professionali degli ultimi tempi nel campo dell'animazione. Nasce dall'esperienza personale della sua autrice, Marjane Satrapi, che racconta in prima persona l'inferno vissuto nel suo Iran, durante la rivoluzione e la guerra prima e la dittatura poi. Ma non si ferma a questo. Con l'emigrazione della protagonista in Francia, si apre una sottotrama non indifferente che racconta delle differenze sostanziali tra oriente e occidente, due culture apparentemente inconciliabili. Ma questa impossibilità, sembra chiedersi l'autrice, è dettata dalle culture distanti o dalla incapacità della gente che non vuole sforzarsi di andare oltre i propri pregiudizi? Ecco che allora il film si muove su due binari paralleli: da una parte c'è l'oppressione della dittatura iraniana e dall'altra l'avventura della giovane Satrapi costretta all'esilio in Francia, dove si sforzerà in tutti i modi di adattarsi alla nuova realtà, rischiando però una triste omologazione con il pensiero dominante. Persepolis affronta questi temi quanto mai attuali giocando sul filo dell'ironia e del grottesco, non risparmiandosi emozioni che provengono dalla biografia dell'autrice che però si guarda bene dall'eccedere nel sentimentalismo ma sottolinea il suo rapporto con una famiglia amorevole che non si lascia incupire dalle tragedie del suo paese ma anzi fa di tutto per garantire una vita migliore a sua figlia. Una famiglia che purtroppo la Satrapi non ha potuto più rivedere perché il suo esilio e la realizzazione di quest'opera le hanno reso praticamente impossibile il ritorno in patria.
Persepolis ha vinto numerosi riconoscimenti, fra cui il premio della giuria a Cannes e la candidatura ai prossimi Oscar. La sua posizione nel panorama dell'animazione è insolita e coraggiosa e punta a colpire il più vasto target di pubblico per comunicare un messaggio che confida nel dialogo fra popoli e sottolinea le minacce derivanti dagli estremismi, siano questi fanatismi che mirano all'unicità oppure omologazioni che ricercano l'uguaglianza delle masse.
Ottima e riuscita l'idea di utilizzare le voci di Paola Cortellesi e Sergio Castellitto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il fumetto è un capolavoro. Mi fa piacere che il doppiaggio sia buono (riguardo a Paola Cortellesi avevo pochi dubbi, una garanzia).
Non vedo l'ora di vederlo.

Un saluto!
Lorenzo