17.10.08

Annozero: la serialità spezzata

Sta avvenendo qualcosa di strano in televisione. E ovviamente faccio riferimento ai serial che io seguo.
Quello che mi sembra stia succedendo non è un buon segnale ma non lo è per i serial in questione (anzi!) ma per la produzione televisiva in generale. Cerco di spiegarmi con pochi esempi che spero siano efficaci.
Dr. House: al termine della terza stagione, il cast del serial viene completamente stravolto; i protagonisti principali (quelli che componevano il team di House, per intenderci) prendono altre direzioni e diventano semplici comparse nell'arco narrativo di tutta la quarta serie. Lost: il quarto ciclo del serial si è concluso ridefinendo completamente i confini temporali sino ad allora visti (e in questo già il finale della terza stagione era stato d'impatto), dando una dimensione completamente nuova alla cronologia dei fatti accaduti, che stanno accadendo, che accadranno. Dexter: il serial killer più famoso della tv si ritrova al termine della seconda stagione ad un passo dalla sedia elettrica ed è costretto a causa di ciò a disfarsi di tutto il suo passato, salvo poi dover ricominciare daccapo a coltivare i proprti istinti, rivalutando in toto i propri metodi e i propri principi. Nip/Tuck: finisce la quarta stagione e l'ambientazione del serial viene completamente trasportata altrove (da Miami a Los Angeles) con i due dottori protagonisti costretti a ricominciare da zero la loro fortunata carriera e a dargli una nuova impostazione, se possibile, ancora più perversa. Desperate Housewives: finisce la quarta serie e ci si proietta cinque anni avanti negli avvenimenti ritrovando le personalità dei personaggi principali completamente stravolte (l'idea del salto temporale, mi suggeriscono, è stata adottata anche da un altro serail, One Tree Hill, che però non seguo e non posso aggiungere come esempio).
L'America televisiva sbanda, insomma. Non nascono più nuove produzioni che partendo dai confini dei serial precedenti si spostano ancora oltre rinnovando di volta in volta il nobile genere dei telefilm. Sono i serial già in onda a mostrare ancora più coraggio e passione di quelli che ancora non sono nati o stanno nascendo, rinnovando dentro di sè stili e linguaggio senza paura di far mancare al proprio target quelle certezze a cui ci si abitua e che sono parte pregnante della serialità (se concordiamo che per serial non s'intende solo una serie di avvenimenti spalmati in più episodi ma la presenza costante di tematiche alle quali ci si interessa e personaggi ai quali ci si affeziona).
Non c'è nuovo che avanza, è il vecchio che si svecchia. Io ci vedo qualcosa di importante (per la produzione televisiva) ed inquietante (la carenza di idee nuove) che potrebbe avere importanti risvolti nel futuro prossimo della tv americana e non.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è soltanto questo.

Le serie che hai citato hanno avuto (e hanno ancora) un successo strepitoso, e fondamentalmente possono permettersi di rischiare e stravolgere completamente personaggi, ambientazioni e quant'altro. Di serie nuove ce ne sono ogni anno, ma è difficile trovare un Dr. House a colpo sicuro, non so se mi sono spiegato.

Ciò dimostra, in ogni caso, come i produttori oltreoceano vedano molto ma molto più in là dei nostri.

Stefano Sgambati

Massimo Manuel ha detto...

Ma in realtà rischia molto di più un serial che ha già un enorme successo piuttosto che un serial appena nato che deve conquistarsi il suo spazio e il suo pubblico. E' proprio questo quello che mi interessa: gli autori americani più affermati nel panorama televisivo preferiscono mettere a rischio le loro creature di successo piuttosto che crearne di nuove. In questo modo si ottengono due risultati: tenere viva l'attenzione sul serial e al tempo stesso non deludere i palati più fini.

Anonimo ha detto...

La tv italiana (non satellitare) non ne risentirà comunque. E' già morta e sepolta di suo... :-(

Anonimo ha detto...

Un analisi davvero molto interessante e condivisibile, anche se io rimango un po' più fiducioso. Pensiamo anche che il 2008 è stato sconvolto dallo sciopero ad oltranza degli scenggiatori che ha un po' scombinato tutto: il finale di Desperate è stato come sempre affascinante, ma mi è rimasto il sospetto che fosse una soluzione nata lì per caso ... Comunque non ci resta che stare a vedere! Ciao, Ale