26.11.08

All'arrembaggio!

La notizia potrebbe essere storica: per la prima volta nella vita di una grande etichetta discografica, le vendite in supporto digitale via internet hanno superato quelle dei supporti tradizionali come cd e dvd. La Atlantic Records del gruppo Time Warner ha infatti reso noto che il fatturato dell'ultimo anno è costituito dal 51% di vendite musicali attraverso supporti digitali comprati in rete. Una svolta che ai più potrebbe apparire come il definitivo sorpasso su supporti considerati ormai antichi, destinati a scomparire ben presto. Eppure i risultati complessivi della Atlantic non fanno ben sperare: è vero che le vendite digitali spopolano ma è vero altrettanto che se il ritmo di questo commercio si confermasse così com'è, il fatturato totale annuo del 2013 sarebbe comunque inferiore di circa un miliardo rispetto al 2008 (di ben cinque, invece, se viene considerato il 1999 come riferimento). E allora che fanno le etichette discografiche? Tagliano costi, soprattutto in materia di videoclip promozionali e campagne pubblicitarie a sostegno degli album in uscita.
La notizia è di interesse anche per il campo cinematografico, anche questo un commercio che cerca di fronteggiare la crisi provocata dalla pirateria in rete mettendo a disposizione cataloghi in formato digitale e scaricabili previo pagamento (c'è chi fa di più: il dvd doppio di The Dark Knight in uscita il 4 dicembre contiene anche una 'copia digitale' per vedere il film su pc o supporti alternativi). Ma se la tendenza analizzata dalla Atlantic dovesse confermarsi, significherebbe che la maggioranza degli acquirenti preferirebbe comprare su internet ma che i pirati del peer-to-peer continuerebbero per la loro strada non contenti di poter scaricare legalmente i film ad un prezzo ridotto. Sembra che i limiti al totale consolidamento della vendita digitale siano sempre gli stessi, fra i quali spicca l'impossibilità di disporre del file acquistato liberamente, per esempio per trasferirlo o copiarlo.

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