15.11.09

Religiolus - Vedere per credere

Religulous di Larry Charles
(2008) USA

Prima di esprimere un giudizio critico sull'opera, mi preme mettere in chiaro una cosa e lo posso fare perché l'argomento della religione è da me particolarmente conosciuto e modestamente indagato: tutto ciò che Bill Maher dice in questo film è vero. Che la religione sia un prodotto dell'uomo e non una manifestazione di Dio è stato ampiamente documentato, che la storia di Gesù sia un "remake" di altre divinità a lui precedenti è stato dimostrato. Per questo considero questo film nobile negli intenti ma fallimentare nei risultati. Fallimentare quanto meno nella parte critica perché almeno il documentario fa molto ridere e soddisfa perciò uno dei due obiettivi (ridicolizzare la religione) mentre l'altro (la riscossa dell'umanesimo laicista) viene trascurato o non opportunamente affrontato. Questo perché Charles e Maher scelgono la via del documentario alla Michael Moore: sostenere un punto di vista e screditare chiunque vi si opponga. Commettono però due errori: non c'è nessun punto di vista da difendere, quelli che mettono in campo Charles e Maher sono realtà, sono fatti documentati, non sono cose sulle quali si può esprimere un punto di vista perché sennò si finisce con il dare credito al credo dogmatico dell'avversario; il secondo errore è la manipolazione delle immagini e degli intervistati: è evidente che i due autori hanno scelto prede troppo facili da attaccare e così facendo portano a credere che in realtà istituzioni più radicate come la Chiesa del Papa siano in realtà più miti e razionali, idea ingenua e pericolosa, e fanno ciò montando le interviste in modo che gli interlocutori appaiano in difficoltà (cosa che può pure essere vera ma che non viene restituita allo spettatore). Probabilmente la loro intenzione era un'altra: mostrare che fra le grandi religioni (cattoilicesimo, Islam...) e quelle piccole (il tizio che venera le droghe leggere, il grassoccio che dice di essere la seconda venuta di Gesù) non c'è nessuna differenza, partono entrambe dagli stessi assunti ma diventano più o meno ridicole a seconda dei numeri dei seguaci che riescono ad accumulare. Perché il Papa ha più credito del grassoccio che incarna Gesù? Perché ha più fedeli? Basta davvero questo a rendere reale le idee assurde e irrazionali (ed antiscientifiche, non dimentichiamolo) sostenute dal Vaticano? Tutto ciò è un pensiero legittimo ma il film non riesce a farlo emergere chiaramente, lascia questo tema sottotono, non lo porta in superficie e quindi fallisce.
Religulous, insomma, è un documentario satirico e dalle opinioni molto forti, comprensibilmente osteggiato dalle chiese di mezzo mondo. E' sicuramente divertente ma non aspettatevi la rivoluzione culturale che meritiamo. Per quella vi toccherà studiare ancora un poco ma se lo vorrete fare, credetemi, ne varrà la pena.

2 commenti:

Giuseppe(eraservague) ha detto...

Premessa: ho visto il film. Secondo me in questo film l'atto di documentare fallisce miseramente. Il documentario implica per forza un punto di vista, e quindi una presa di posizione rispetto a ciò di cui si parla, che in questo caso è esplicitamente di parte. L'errore pù grande è di aver considerato solo le ragioni che convenivano, senza aver realmente indagato su cosa ci sta dall'alta parte. Non sto qui a difendere le ragioni del Vaticano, dico solo che secondo me questo "documentario" pecca di superficialità, per il tema che tratta.

Massimo Manuel ha detto...

E' verissimo, la parte documentaristica che avrebbe dovuto concedere il contraddittorio fallisce e pensavo si fosse capito dal mio post. Ma credo che il punto essenziale sia un altro: Bill Maher non cerca il confronto, vuole solo dimostrare (forse riuscendoci) che non si può avere un normale contraddittorio basata su una dialettica alla pari con chi crede in cose che per definizione non possono essere spiegate ma che vanno prese così per come sono (mistero della fede). Come si fa a discutere con chi crede di essere arbitrariamente nel giusto e che non si pone minimamente il problema di spiegare cose assurde date per buone? Ecco, forse era questo che Maher voleva dimostrare. Probabilmente ha fallito anche in questo ma è ovvio che siamo davanti ad un'opera satirica: secondo me non si voleva neanche assumere l'identità di documentario ma semplicemente farsi quattro risate sulle ridicolaggini delle religioni.