9.3.10

Meglio tardi che mai

A chi ha un minimo di buon senso e di cervello è sempre sembrato che la pirateria non è un cancro da estirpare ma una forma di diffusione multimediale da analizzare e che dovrebbe far riflettere. Se centinaia di migliaia di persone preferiscono scaricare dalla rete l'ultimo episodio di Lost in lingua originale e sottotitolato in italiano da solerti volontari che non ci guadagnano nulla se non la gloria, piuttosto che guardarlo comodamente doppiato ad una sola settimana di distanza dalla messa in onda americana, ecco allora che il problema si fa serio. Quest'ultima idea appariva la risposta migliore al calo di ascolti che le reti tematiche (in questo caso FOX Italia che trasmette su piattaforma Sky) subiscono a causa della prima possibilità di fruizione. Una valida alternativa l'aveva proposta Telecom, offrendo l'ultimo episodio con sole 24 ore di differita in lingua originale e sottotitolato al costo di € 1.99; un'idea innovativa per il mercato italiano e di cui, per ora, non si conoscono i risultati commerciali. FOX Italia, invece, deve aver accusato un calo di ascolti non da poco visto che ha tirato fuori un'altra idea che si configura come storica nel panorama televisivo italiano: continuerà a proporre Lost doppiato ad una settimana di distanza, ma dal 17 marzo tenta il colpo grosso: trasmissione dell'ultimo episodio della serie a sole 24 ore dall'America, in lingua originale e con i sottotitoli in italiano. Idea analoga a quella di Telecom ma stavolta lo spettatore FOX non dovrà pagare per vedere quell'episodio, essendo il canale già compreso nel normale abbonamento sottoscritto. Un'idea che sicuramente andava lanciata prima (vista la portata innovativa) e non a stagione in corso ma evidentemente i dirigenti speravano che una settimana di differita fosse sufficiente a far desistere dal download in rete; si devono essere accorti, invece, che la sete di Lost è tale che lo spettatore non è disposto a rimanere indietro, soprattutto non è disposto ad essere figlio di un dio minore nella comunità di fans che in rete discutono e si confrontano in base alla messa in onda americana, prima cioè di tutti gli altri. 
Tutto questo ci insegna che finalmente c'è qualcuno che preferisce agire piuttosto che lagnarsi di Internet e delle sue armi che danneggerebbero il mercato televisivo e cinematografico; c'è qualcuno che finalmente prende in considerazione anche quella fetta di pubblico che scarica non per il brivido di compiere qualcosa di apparentemente illegale (teoria, questa del brivido, tutta da dimostrare) ma perché non è disposta ad aspettare oltre. Sarà interessante, se saranno resi pubblici, leggere i dati di ascolto della messa in onda di Lost in lingua originale su FOX Italia e confrontarli con la regolare programmazione sul medesimo canale: c'è da scommetterci che i risultati saranno sorprendenti. 
In tutta questa vicenda a perderci è la tv generalista che si ritroverà a mandare in onda un prodotto già scaricato dalla rete, già andato in onda in due modalità diverse sulle reti tematiche, un prodotto insomma visto e stravisto (ecco il motivo dei bassi ascolti di Lost su Raidue, a parte la programmazione infelice proposta dalla rete pubblica). Una colpa di cui la televisione dovrebbe assumersi la responsabilità, visto che ogni prodotto andrebbe proposto per il pubblico a cui mira, con tutto ciò che ne consegue. Invece viene normalmente buttato nel calderone del commercio, senza nessuna strategia connessa. E allora ben gli sta.

P.S. La stessa strategia verrà proposta da FOX Italia anche per la serie Flashforward. Ho preferito soffermarmi solo su Lost perché è quest'ultima che ha smosso le acque; anzi, sarebbe più giusto dire che è il pubblico di Lost ad aver finalmente costretto i pezzi grossi a cambiare l'ordine delle cose.

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