5.1.07

Quali prospettive per la commissione censura?

La questione se vietare o meno a certe fasce d'età l'ultimo film di Mel Gibson, Apocalypto, ha scatenato un acceso dibattito da troppo tempo sopito, ovvero quella della funzione della Commissione di revisione cinematografica (più nota come commissione censura) e delle regole che la compongono. Infatti, il problema non è tanto decidere se il film di Gibson sia troppo violento per i giovani o meno, ma quali siano le regole che i componento del comitato adottano. Troppo spesso le decisioni della Commissione sono risultate risibili e decisamente ipocrite, specie negli ultimi anni durante i quali i contenuti televisivi sono diventati insopportabilmente volgari e violenti non solo nei confronti dei giovani ma della cultura e dell'intelligenza umana in generale. Soprattuto perchè il regolamento vigente è piuttosto datato, risalente a 45 anni fa: sono le stesse regole, per intenderci, che portarono ad una pesantissima censura nei confronti di Ultimo tango a Parigi. Dopo l'esilarante teatrino dove tutti si sono sentiti in dovere di dire la loro (politici, giornalisti, ecc.) senza nessun riguardo dell'ipocrisia che sentenziavano le loro parole, il ministro Rutelli ha annunciato di aver convocato "una riunione per rivedere le norme sulle autorizzazioni dei film, che sono vecchie ormai di 45 anni e non sono più adatte ai tempi attuali".
La questione centrale, per quanto mi riguarda, è la seguente: ha davvero senso, di questi tempi, la funzione della Commissione? E se davvero c'è aria di rinnovamento, quali dovrebbero essere i criteri da adottare? E' giusto censurare o vietare ai minori un film? E il divieto deve essere una vera e propria legge che punisce l'esercente che non la rispetta o una pura indicazione per il genitore (o chi per lui) che ha il compito di tutelare il minore?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Chiaro che a mio avviso il divieto debba essere solo un'indicazione per i genitori che hanno il compito di tutelare il minore (certe volte pure il maggiore, ehehehe). Da piccola entravo in sala con mamma, mi facevano passare perchè ero con lei, ma di sicuro chissà quante volte avranno pensato che la mia fosse una madre snaturata. Si può portare una bambina di 5 anni a vedere Ecce bombo? Mica per niente, mi feci una gran dormita! Invece, provai l'ebrezza di trasgredire la legge andando a vedere Le età di Lulù, che era vietato ai 18 mentre io ne avevo 16.

ophelia ha detto...

Sono d'accordo con zed.. Secondo me sta ai genitori o a chi tutela i minori la decisione di mostrare o meno un film. Con una legge si corre il rischio di censurare a piacere.. perchè non credo esistano criteri oggettivi. Basta guardare il sistema del MPAA americano le cui classificazioni a volte rasentano il ridicolo (mi viene in mente una R per Amelie e Lost in Traslation, cioè sotto i 17 anni bisogna essere accompagnati da un adulto!!). Io ho un fratello 13enne e sono io a decidere cosa può o non può vedere (molto democraticamente :)). Probabilmente non lo porterei a vedere Apocalypto, ma non ho bisogno di una legge che me lo vieti!Ho trovato invece un ottimo sito che classifica i film in base al contenuto e lascia così la scelta al genitore. http://www.kids-in-mind.com/ (Scusate la lunghezza) :)

Gianmario ha detto...

Considerando che un qualsiasi ragazzino puo' scaricarsi qualsiasi film da internet una commissione censura serve a poco ed e' obsoleta. Non solo molte volte e' quel vietato ai minori che attira l'attenzione. Dovrebbe essere solo un'indicazione per i genitori, che dovrebbero decidere se e' giusto per i loro figli vedere L'esorcista a 10 anni (spero di no :) ). Insomma ci vuole una ventata di modernita', le cose cambiano.

Anonimo ha detto...

Ho visto Apocalypto e trovo assurde queste polemiche visto che la violenza in questo film è di molto inferiore a qunto si è detto:io ho trovato molto più atroce per certi versi il massacro degli 88 folli in Kill Bill!!Detto questo, sono contrario alla censura e sono convinto che siano i genitori a dover tutelare i propri figli, e non i ministri o chi per essi.Che differenza c' è tra uno di 16 e uno di 18 anni oggiorno, oltre all anagrafe?
MR.DAVIS

Massimo Manuel ha detto...

Anche io sono del parere che dovrebbe trattarsi di una pura indicazione per i genitori o chi per loro tutela i minori...

Anonimo ha detto...

Sul mio blog ho scritto un veloce post sull'argomento, soprattutto per il disgusto che ho provato leggendo le interminabili blablabla dei soliti politici, tutti indignati e stupiti della scelta della Commissione. Ritengo che quest'ultima dovrebbe limitarsi a dare un'indicazione ... anche perché sono stufo di gente che non si prende le proprie responsabilità (di genitore in questo caso) demandando tutto alla censura o a qualche legge restrittiva. Troppo comodo ... Ciao, Ale