22.5.08

Surveillance a Cannes

Ieri è stato presentato a Cannes il secondo film di Jennifer Lynch, figlia di David, Surveillance. Ne avevamo già parlato qui e adesso abbiamo qualche informazione in più. La regista ha presentato così il suo lavoro: "Nella storia abbiamo una strada che va da un punto A ad un punto B. Tre gruppi differenti si trovano su quella strada e a ciascuno di loro capiterà qualcosa che li obbligherà a diventare testimoni di un avvenimento che dovranno a loro volta raccontare. Ciascuno di loro è un bugiardo e ciascuno di loro cela una verità." E' dunque un film sulla soggettività: "La conoscenza del punto di vista degli altri è la cosa che più mi affascina, perché ognuno di noi ha un proprio modo di vedere e decodificare i fatti reali. Per rendere le tre versioni differenti ho dovuto lavorare molto sulle diverse tonalità delle testimonianze: ciascun personaggio rivela la sua parte di verità, formando una sorta di balletto inquietante e complesso. Mi ha molto affascinato indagare sulle corde intriganti del genere umano e soprattutto sul voyeurismo che le persone conservano sempre dentro di loro. Ho voluto così dimostrare come basti a volte sbagliare strada solo una volta per cambiare completamente il corso della propria esistenza."
In rete è possibile reperire già qualche recensione. Tra queste, SentieriSelvaggi non ci va giù leggera e parla di occasione mancata (ma SentieriSelvaggi cita come esempio da seguire Jeepers Creepers che è uno dei film più ridicoli che io abbia mai visto, quindi...), ravvisando nella regia della donna l'incapacità di liberarsi dall'immaginario di suo padre. A tal proposito, riguardo David Lynch (produttore esecutivo di Surveillance), la figlia Jennifer ha raccontato: "Mi è piaciuto soprattutto inserire nel finale l'intreccio tra le tenebre e la luce. Ma se per me le tenebre non coincidono con il male, per mio padre sì. Lui era infatti molto preoccupato del finale e una volta mi telefonò nel cuore della notte per dirmi: 'No, non puoi far finire il film così'. Ma io non l'ho ascoltato e il mio finale ruota tutto attorno ad una sola domanda: dire la verità può davvero salvare la vita?". Un utente di Cinematical parla di una sequenza iniziale capace di far venire gli incubi e di un finale davvero sorprendente.
Si attendono ulteriori pareri.

4 commenti:

Giuseppe(eraservague) ha detto...

sono sempre dell'idea che le cose devono essere viste per poter essere giudicate, quindi per quel che mi riguarda, il tuo commento e quello di sentiri selvaggio rimarranno allo stesso livello fin quando non vedrò il film ...a presto e continua così

Massimo Manuel ha detto...

Grazie.
Ma io non ho espresso commenti su 'Surveillance'. Come potrei, non avendolo visto?
Grazie ancora.

Anonimo ha detto...

Della Lynch ho visto, come tutti credo, Boxing Helena (è il suo unico film oltre all'ultimo, no?), che è un ricordo fascinosamente atroce della mia infanzia. Rivisto qualche anno fa, l'ho trovato ancora interessante, nonostante il parere generale dovrebbe essere che fa schifo--

Massimo Manuel ha detto...

Sì, 'Boxing Helena' era il suo esordio e 'Surveillance' la sua opera seconda.
Purtroppo non ho ancora visto il suo primo film, ma confermo che l'idea generale che c'è intorno a quella pellicola è molto ma molto critica. Questo per me è motivo in più per recuperarla.