22.11.08

Riusciranno i nostri eroi...?

Se qualcuno aveva ancora dubbi sul fatto che buona parte dell'industria cinematografica hollywoodiana mira solo alla soddisfazione dello spettatore e al suo totale intrattenimento, adesso può stare tranquillo. La notizia è che il prestigioso Mit, il famoso centro di ricerca situato nel Massachussetts, aprirà nel 2010 (ma i lavori di ricerca iniziano fin da adesso) un nuovo centro di studio sulla narrazione del futuro, battezzato Center for Future Storytelling. Finanziato da nomi importanti dell'industria cinematografica americana, l'obiettivo del centro sarà analizzare i metodi narrativi del futuro dando per scontato che quelli classici (inizio, sviluppo e conclusione) sono destinati a scomparire a causa della grande invasione di interrattività nel nostro quotidiano, invasione che scatenerà sempre di più la voglia dello spettatore ad interagire con la storia; uno studio, dunque, che coinvolge anche l'analisi delle più recenti tecnologie (non escluse quelle per scaricare dalla rete) per non lasciarsi travolgere dall'avanzare del futuro. Il sito del centro promette "applicazioni tecnologiche per rendere le storie sempre più aperte all'improvvisazione e sociali, ed i ricercatori punteranno a far diventare il pubblico maggiormente protagonista della narrazione". Al centro della questione "l'abitudine sempre più diffusa dell'utente ad interagire di persona nel processo narrativo, con contenuti autoprodotti" spiega Kirkpatrick, uno dei finanziatori.
Purtroppo l'industria del cinema è anche commercio e c'è posto per tutti, sia per l'intrattenimento che per gli autori, anche perché molto spesso sono i primi a permettere ai secondi di esistere. Ma questa deriva 'interattiva' ha un qualcosa d'inquietante che non rassicura non tanto sul futuro quanto sul presente.

2 commenti:

Alberto Di Felice ha detto...

Beh, interessante ma nulla di realmente "futuristico". Anche perché, checché se ne dica, i cari vecchi tre "inizio, sviluppo e conclusione" (che per qualcuno sono quattro), sono ancora ben vivi e non ci abbandoneranno mai, perché si dà ancora il caso che funzionino piuttosto bene.

Massimo Manuel ha detto...

Ma infatti io non riesco a capire per cosa starebbero investendo 'sti 25 milioni di dollari...
Mi sembra che l'unica cosa che vogliano ottenere è rendere il film interattivo a vantaggio dello spettatore... cosa che mi sembra avere un'ottica realista solo nell'ambito della visione privata casalinga e non certo sul grande schermo...