31.12.08

2008, per favore vai via!

Il 2008 è stato un anno tutto sommatto positivo. C'è stato un momento, all'inizio dell'anno, che sembrava ci fosse l'imbarazzo della scelta dei film da andare a vedere al cinema perché tutti di notevole qualità. Un'impressione che non ha tenuto negli ultimi due mesi del 2008, c'è chi dice a causa dello sciopero degli sceneggiatori che comincia a farsi sentire; a mio parere, invece, i veri danni dello sciopero li sentiremo nel 2009 (anno sul quale incombe lo sciopero degli attori e anche il notevole rischio che salti la cerimonia degli Oscar). E' stato anche l'anno della presunta riscossa del cinema italiano, con il successo a Cannes, il miglior attore di Venezia e i tanti complimenti piovuti su Caos Calmo, per citarne alcuni.
Ma siamo qui per fare una scelta e per quanto mi riguarda sono felicissimo di poter tornare a scegliere un film italiano come quello che più mi ha colpito nel corso dell'anno. E si tratta de Il divo, il film che per me ha rappresentato un'innovazione sotto ogni punto di vista e che ha definitivamente consacrato un autore originale come Sorrentino che ha ancora molto da dire. Ribadisco quello che ho scritto ai tempi della visione: fra qualche anno si potrebbe tranquillamente parlare di un prima e di un dopo Il divo nel cinema italiano contemporaneo. E' un'affermazione forte che nulla toglie all'altro bellissimo e grande successo italiano della stagione, Gomorra, ma ho già avuto modo di spiegare che fra i due preferisco il primo e in un pezzo pronto già da un pò ma in attesa di essere pubblicato prima altrove e poi qui ho cercato anche di spiegare il perché.
Il 2008 è stato fortunato sotto molti altri fronti: mi vien da pensare all'auto-remake di Funny Games, al grandissimo risultato finale de Il cavaliere oscuro (quello che avrei fatto meglio a scegliere come film più atteso del 2008 al posto di quel disastro di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo); non sono mancate le delusioni come il mezzo passo falso di Shyamalan con E venne il giorno o il tonfo di autorevolezza di Verdone con il suo ritorno al passato (senza parlare dei tonfi nel settore cinema in generale, come l'avvento di Rondi a Roma, o le tragedie come la morte del giovanissimo Heath Ledger). Il problema, però, è che l'anno nuovo non sembra promettere nulla di buono. E allora preferisco non sbilanciarmi e puntare come scelta per il titolo più atteso del 2009 su qualcosa di extracinematografico e la cui attesa mi sta ormai dando le convulsioni: sto parlando della quinta serie di Lost.
Ovviamente, se volete dirmi le vostre scelte nei commenti le ascolto volentieri.
*
A tutti voi auguro un felice anno nuovo nel quale realizzare ogni vostra ambizione. E serenità, soprattutto serenità. Rubando gli auguri di un caro amico, per quanto mi riguarda... se il 2009 deve andare peggio, stiamo bene con quello che è passato!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non considero assolutamente 'e venne il giorno' come un passo falso, anzi!
io l'ho trovato davvero un film originale, a tratti efficacemente inqiuetante, e con una buona tematica sotto sotto naturalistica (visto anche l'esempio del successo mediatico di Wall-e, dovuto anche alla visione apocalittica della terra). citerei l'inzio con le persone che si buttano dal grattacielo, molto forte, o,per dirne una totalmente differente, il 'dialogo' tra il protagonista e la pianta finta, davvero divertente! se lo0 si compara ai risultati di un regista modesto come Shyamalan, questo è forse uno dei suoi migliori film.
ciao

Massimo Manuel ha detto...

'E venne il giorno' ha molti momenti bellissimi e io sono un grande sostenitore di Shyamalan (i post precedenti a testimonianza), ma di certo non metterei il suo ultimo film fra i suoi migliori.