8.1.09

Dexter Morgan e Miguel Prado

Torniamo a parlare di Dexter, uno dei serial più innovativi e cult del momento che conferma la sua tendenza: temi e personaggi ambigui che vogliono suscitare nello spettatore altrettanta ambiguità e dilemmi morali di non poco conto. Se la sfida delle prime due stagioni era l'identificazione del pubblico con il protagonista (un serial killer sociopatico) e con il suo subdolo codice che rappresenta soltanto la copertura del suo bisogno malato di uccidere, la terza stagione propone un approfondimento di questo gioco introducendo un nuovo personaggio: il vice procuratore Miguel Prado (interpretato dal mitico Jimmy Smits) che viene suo malgrado a conoscenza di Dexter Morgan e delle sue abitudini assassine. Il bello è che il vice procuratore non rimane disgustato da Dexter ma anzi ne subisce il fascino finendo per apprezzare la bugia che copre le azioni del protagonista: la presunta sete di giustizia. Ma così come per Dexter quello è solo un alibi, anche il meccanismo che muove Miguel Prado è dapprima un giustizialismo perverso che finisce nello sfociare in pura violenza. Ad un certo punto della serie, allora, diventa chiaro che il personaggio di Smits rappresenta il pericolo stesso che il personaggio di Dexter e la sua personalità borderline possono esercitare sul pubblico che guarda il serial. Miguel Prado siamo noi, noi che abbiamo avuto il coraggio di identificarci in Dexter e arrivare a giustificare le sue azioni e addirittura a tifare per lui quando rischiava di essere scoperto (vedi la seconda stagione), sottolineando come ciascuno di noi può trasformarsi in un feroce assassino coltivando scuse ed alibi che non servono a giustificarci agli occhi degli altri ma più ad essere in pace con noi stessi e ponendo al centro di tutto il rischio che comporta "aprire certe porte che poi è difficile richiudere".
Il successo di Dexter, infondo, gioca proprio sul talento degli autori di aver messo in scena un personaggio che in fin dei conti è un uomo che si sente solo, tagliato fuori dal resto del mondo, alienato e costretto a nascondersi per paura che il suo vero essere non possa essere accettato dagli altri. Sentimenti di esclusione che un pò tutti hanno provato nella propria vita.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo post con delle interessanti riflessioni. Dexter è una mia grandissima passione ^^
Ale55andra

David ha detto...

ho finito solo ora di vedere la terza serie di dexter e mi ero salvato il link al tuo post per leggerlo al momento giusto.
Ti volevo fare i complimenti perchè il post è molto bello e condivido la tua analisi.
Dexter rimane a livello di scrittura una delle migliori serie mai prodotte o meglio una delle migliori che io ho visto.

Massimo Manuel ha detto...

Grazie mille per esserti ricordato di questo post.
Concordo: Dexter è una delle serie con il miglior livello di scrittura.

Christian Alpini ha detto...

ottima riflessione!!! concordo in pieno su tutta la recensione!