14.1.09

Gomorra K.O.

La notizia dell'esclusione di Gomorra dai 9 film rimasti in lizza per approdare poi alla cinquina per la notte degli Oscar non mi ha sorpreso. Certo, avrei dovuto dirlo prima piuttosto che tirare a me la ragione adesso che il tutto è fatto, però le mie ragioni le avevo esposte in un articolo che ho ceduto ad una rivista e che non posso rendere noto qui finché non sarà pubblicato.
Ora come ora, però, mi va di dire che Gomorra non era film da proporre agli Oscar. Nel senso che se lo hanno proposto hanno certamente fatto leva su alcuni fattori che se da una parte rendono merito al film (vincitore a Cannes, ma anche Il Divo lo è stato) dall'altra scoprono logiche puramente commerciali; il motivo principe, sicuramente, è il libro di Roberto Saviano: best-seller tradotto in tutto il mondo, sicuramente un ottimo apripista al film che può farsi forza del "biglietto da visita" del libro. Ma nel concreto, cosa aveva Gomorra da offrire alla Academy Award? Io l'ho ritenuto un film bellissimo, poetico e coraggioso ma ho sempre detto che fra un'estetica alla Gomorra ed un'estetica alla Il Divo, avrei sicuramente spedito il secondo a concorrere per la statuetta (Il Divo sta ormai assumendo le forme dell'eterno secondo, anche se secondo me fra i due è sicuramente più bello il film di Sorrentino); non voglio neanche pensare che si sia voluto riportare ad Hollywood quel neorealismo che tante soddisfazioni ci ha portato ma che appartiene comunque al passato (fosse questo il motivo della scelta di Gomorra, significa che ci saremmo presentati per l'Oscar come nostalgici).
Inoltre, si dovrebbe andare a vedere se tutto questo entusiasmo che Gomorra ha suscitato nelle sale americane sia vero o sia stato gonfiato dalla stampa italiana. Ho letto che perfino Martin Scorsese ha organizzato proiezioni del film di Garrone per sostenerlo. Non abbastabza, evidentemente.

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