22.5.09

Previously on Cannes

Ovvero, un occhio su quello che interessa a me.

Lars e un Anticristo tutto suo. Non ha avuto l'accoglienza che si aspettava il buon Lars von Trier. I tempi del premiatissimo Dancer in the Dark sembrano lontani: per il suo nuovo film, un horror atipico, il regista ha ricevuto fischi e risate fuori luogo durante la proiezione; a tal punto che si vociferava di una tale scazzatura dell'autore che non avrebbe voluto presentarsi alla conferenza stampa. Invece non si è fatto attendere e se da una parte il suo aspetto disfatto e ingrassato sembra aver confermato le voci sulla sua depressione, dall'altra parte ha dato battaglia alla stampa: ha risposto a muso duro alle critiche proclamandosi il miglior regista del mondo, poco incline a spiegare troppo la sua opera e a cercare il consenso del pubblico e dei giornalisti. Tant'è, il film sembra fuori dai giochi: difficile che gli venga attribuito un qualsiasi premio.
Il bianco e il nero. Das Weisse Band, nuova opera di Haneke, è un film girato in bianco e nero che non delude chi si aspetta le tematiche care all'autore (violenza, cinismo, negazione di ogni speranza di redenzione per l'umanità tutta) e che si candida a qualche premio. Sembra abbia colpito molto il cast giovanile della pellicola che, nonostante la poca esperienza, avrebbe dato un'ottima prova di recitazione. Il film è tutto concentrato in un piccolo paese austriaco alle soglie della Prima Guerra Mondiale: fatti di violenza accadono senza apparente ragione, mentre un conflitto generazionale serpeggia fra le strade. Non manca proprio nulla del solito Haneke, tranne una cosa: il colore. 
Il Mussolini di Bellocchio. Amato dalla critica straniera, snobbato e calpestato da quella italiana. Bisognerà pur schierarsi. Nell'attesa di vederlo, l'unico film nostrano in concorso sembra un buon candidato a qualche premio (se la deve vedere contro ben quattro film francesi molto apprezzati, in barba al conflitto d'interessi con la nazionalità del festival). In rete troverete moltissime informazioni sul film: qui mi limito a dire che Bellocchio ha difeso strenuamente l'opera, considerando certe critiche frutte del pregiudizio o del risentimento. 
Tutti i bastardi di Quentin. Gran spettacolo fin dal red carpet per il nuovo film dell'acclamato regista: Tarantino si è scatenato in danze sulle note dei suoi film per la gioia di fotografi e telecamere e in conferenza stampa era su di giri grazie alle ottime critiche ottenute da Bastardi senza gloria ('me cojoni!). Non so all'estero ma la stampa italiana non ha trovato niente di meglio da fare che annunciare fin dai titoli il colpo di scena ideato da Tarantino a conclusione del suo film. Tutti hanno evitato di chiedergli qualcosa sulla situazione del cinema italiano, onde evitargli la scomunica di Gian Luigi Rondi.
A margine. Da Cannes è arrivata anche la notizia del nuovo film di Paolo Sorrentino, il primo in lingua inglese e con un protagonista d'eccezione, Sean Penn. Già sbavo. Inoltre, mentre in Francia si godevano Sharon Stone, in Italia è spuntato un gossip sul nuovo film di Nanni Moretti: Abbiamo il papa, storia di uno psicologo che viene convocato in Vaticano per rimediare allo sconforto del nuovo papa che non ne vuole sapere di salire sul trono. 

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