16.6.08

Festa del Cinema di Roma 2008

Quello che penso già lo sapete. Alla conferenza stampa di una settimana fa in cui Rondi è stato presentato, sono state dette un pò di cose.
Alemanno e Bettini sembra si siano punzecchiati con molta nonchalance. Incalzato dal presidente uscente, il sindaco di Roma ha rettificato le sue precedenti dichiarazioni: "Mai stato contrario al tapeto rosso, al glamour: ma a percorrerlo devono essere gli attori, le attrici, i registi, non i politici". Mah...
L'edizione del 2008 avrà ben poco di Gian Luigi Rondi. La Festa di quest'anno è già in fase di avviamento quindi il nuovo reggente avrà ben pochi spazi in cui agire. Appuntamento rinviato al 2009 quando, promette Rondi, ci sarà maggiore attenzione (ma non esclusiva) al cinema italiano (la frase "maggiore spazio al cinema italiano, che da sessant'anni è la mia ragione di vita" è tanto solenne quanto imbarazzante) e maggiore spazio al mercato (cioè alla vendita dei film in rassegna). Rondi vuole anche coinvolgere l'associazione Centoautori. Vuole smarcarsi dall'autoralità di Venezia e costruire una Festa che sia equilibrio tra glamour e cultura... niente di nuovo insomma!
Alemanno, dal canto suo, auspica una sinergia tra Festa e David di Donatello (ma il RomeFilmFest assegna già dei premi, quindi non si comprende il senso dell'idea) e si augura che i divi non spariscano ma che non ci sia omologazione a quelli di Hollywood. La fiera delle banalità insomma.
Nessuno dei presenti spreca due parole per Veltroni, vero padre fondatore della festa, fatta eccezione per un timido accenno da parte di Bettini.
Niente di nuovo all'orizzone.

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